Gavette 2011-2014Nota: per la diversità dei fondo-scala dei due grafici, abbiamo sottolineato i livelli di picco massimi con una linea arancione per una migliore comprensione

 

A titolo di curiosità pubblichiamo i dati del sensore di rivelazione pluviometrico della località Gavette, dati a confronto fra quelli rilevati durante la settimana del 4 novembre 2011 e quelli della settimana scorsa  9-10 ottobre 2014.

Come rilevato nell’articolo di Meteogiornale.it, stupisce maggiormente l’esondazione del Fereggiano, perché la pioggia è arrivata con picchi intensi di 80 mm in un’ora, ma lontanissimi rispetto a quelli di 3 anni fa.

In particolare il sensore di Gavette ha rilevato la scorsa settimana una intensità massima di 75mm intorno alle ore 10:30-11:00 della notte fra il 9 e il 10 ottobre 2014, mentre il 4 novembre 2011 l’intensità massima è stata di 125mm, il 60% in più.

Questi eventi climatici saranno sempre più frequenti con il cambiamento climatico in atto, sono valori di pioggia folli e in nessuna parte del mondo abitato passano indenni. La cementificazione con la canalizzazione dei percorsi d’acqua aumenta la fragilità del sistema proprio difronte a fenomeni improvvisi e concentrati. L’effetto è quello di accelerare la dinamica con cui l’acqua arriva nel fondovalle e nell’alveo dei torrenti. E’ come se si volesse riempire una bottiglia da una damigiana utilizzando una canna e un imbuto. Se si versa l’acqua lentamente l’acqua può defluire sia nel tubo, sia nell’imbuto, l’acqua passa copiosa senza che ne sia rovesciata una goccia, ma se si versa l’acqua troppo velocemente lo sversamento dall’imbuto prima poi è garantito, anche per valori di acqua non elevati.

Un suolo permeabile assorbe l’acqua regolarizzando la dinamica con cui giunge al fondovalle, il torrente si gonfia lentamente e supera i picchi di pioggia. Diversamente anche solo la presenza di una strada asfaltata rappresenta uno scivolo, un percorso agevolato, con cui l’acqua defluisce più velocemente: la dinamica del torrente cambia congestionando il regolare deflusso, magari solo qualche minuto durante il massimo picco, ma sufficienti a causare una pericolosa esondazione e travolgere improvvisamente qualcuno. Calcolare questi eventi straordinari è sempre più complesso e forse le attuali norme di costruzione non sono nemmeno più adeguate per far fronte al cambiamento climatico in atto.

Questo è il motivo per cui non è accettabile barattare la “messa in sicurezza” dell’asta terminale di un torrente, secondo norme forse già ora inadeguate, con una maggiore impermeabilizzazione del suolo per costruendoci sopra.

In altri campi, se si hanno dei dubbi che una medicina abbia effetti collaterali pericolosi e se questi effetti sono anche dimostrati scientificamente, normalmente si applica un principio di precauzione. Se il farmaco non è stato ancora messo al bando, e forse ci manca poco, un medico che prescrive comunque quel farmaco non è un buon medico e dovrebbe essere cambiato, anche se a volte la medicina prescritta ha qualche effetto nell’immediato.

Guarda l’articolo di meteogiornale.it