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Elogio della Bellezza

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SENTENZA: “IL PONTE ASSOLTO PER NON AVER COMMESSO IL FATTO”

 

La salvaguardia di Ponte Carrega.

Apprendiamo con soddisfazione della mozione votata alla unanimità dal consiglio comunale per la salvaguardia di Ponte Carrega. La notizia ci da spunti per alcune riflessioni maturate in questi anni di lavoro a difesa del Ponte.

Una prima riflessione ci dice che la politica non può essere sottomessa dalla tecnica e che la tecnica non deve essere strumentale alla politica: arrogarsi il diritto di imporre decisioni sotto la copertura e la giustificazione delle leggi scientifiche non è eticamente giustificabile. La politica non deve fermarsi di fronte alla tecnica ma deve rapportarsi con essa con tutti gli strumenti a sua disposizione: i più importanti strumenti di controllo sono il dibattito pubblico e la partecipazione dei cittadini al processo di gestione e governo del territorio. Rischiamo altrimenti una politica inumana, moralmente ignava, colpevole cioè di non voler comprendere fino in fondo le questioni della tecnica e di lasciare a questa ultima la responsabilità delle scelte e il lavoro “sporco” per arrivare a dire e realizzare qualunque cosa: “E’ la scienza, Signori, che ce lo impone” sarebbe la giustificazione più utilizzata: una bugia detta senza forse davvero comprendere fino in fondo le ragioni e la opportunità di quelle scelte, dettate da altri interessi. Noi siamo intervenuti in questo frangente: abbiamo studiato, ci siamo formati e informati, abbiamo cercato competenze al di fuori delle nostre conoscenze e competenze. Lo abbiamo fatto prima di tutto per una questione di dignità di un territorio che non vuole essere periferia nel senso classico di “banlieu” e rivendica una propria dimensione di bellezza che si oppone all’oblio di questi ultimi tempi.

La mozione pone anche un altro interrogativo etico, che non pone solo l’attenzione sulla idea di sviluppo di una città, ma piuttosto sulle priorità della nostra società: quali sono le priorità del nostro mondo? Fino a che punto possiamo spingerci, per esempio, per realizzare una infrastruttura? Il “progresso” fino a che punto può spingersi? Salvaguardare la storia, il nostro bagaglio culturale e identitario è un prezzo che possiamo pagare con leggerezza? In una società che svilisce il mondo della cultura e della scuola, che favorisce l’economia piuttosto che la comunità, questo interrogativo non diventa di facile risposta e rischia di trasformarsi in una domanda che travalica il mero esempio genovese e porta l’attenzione sullo “scontro di civiltà” che viviamo tutti i giorni, tra chi assiste passivamente contribuendo allo sfacelo e chi non rimane in silenzio e pensa ad una idea diversa di comunità e società. Può una opera, una infrastruttura essere messa davanti a tutto, davanti alle nostre sensibilità, alla nostra umanità?
In definitiva, perchè un gruppo di liberi cittadini si è voluto indignare e muovere per un così piccolo monumento presente nel proprio altrettanto piccolo quartiere? Crediamo che sia stato fatto soprattutto per salvaguardare il nostro futuro: preservare i simboli del nostro passato non significa fare un esercizio retorico, non significa essere dei malinconici individui attaccati ad una idea romantica di esistenza. Difendere il nostro passato, per citare Luca Borzani, significa difendere il nostro futuro. Significa dare un segnale alla città, non ripetere una nuova Via Madre di Dio. Preservare la Bellezza di un luogo e tutto ciò che è insito nel significato di bellezza stesso (l’umanità, il potenziale aggregativo di un luogo, il rispetto del paesaggio) significa rispettare e dare spazio alla bellezza nella sua dimensione pubblica di Bene Comune. Siamo a un bivio. Come immaginiamo la nostra società, e quindi la nostra città del futuro, quello spazio cioè dove si esplicita in maniera pubblica la nostra idea di società?
Ponte Carrega non è solo un insieme di pietre che si oppone alla furia del Bisagno: è una parte di città fatta di persone che vuole prendersi cura di un nostro territorio offeso dalla speculazione e ancor più dall’oblio della nostra democrazia.

L’idea di Bellezza è un tema politico che dovrebbe, senza retorica, fare parte dell’agenda politica di questa Regione e di questo Paese: l’articolo 9 della Costituzione ne è il fondamento giuridico e da qui passa il messaggio di una idea di cittadinanza, di una idea di cultura e di civiltà slegata dall’individualismo, dalla privatizzazione degli spazi pubblici, dalla autoreferenzialità e superficialità di un certo modo di fare politica che vorremmo vederci finalmente alle spalle.


Consiglio comunale: http://www.comune.genova.it/content/consiglio-comunale-seduta-del-24-febbraio
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http://genova.erasuperba.it/notizie-genova/ponte-carrega-valbisagno-no-demolizione
http://www.genovatoday.it/politica/ponte-carrega-demolizione.html
Qui il link della mozione approvata alla unanimità dal Consiglio comunale:http://www.comune.genova.it/sites/default/files/20150224_demolizione_ponte_carrega_moz.pdf

Scopriamo il convegno: il dissesto idrogeologico

IL TERRITORIO COME BENE COMUNE
Domenica 11 gennaio dalle ore 9.30
Sala del Maggior Consiglio – Palazzo Ducale, Genova
IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

La giornata di domenica 11 gennaio a Palazzo Ducale si concluderà con la relazione del gruppo di lavoro coordinato dal WWF Genova sul progetto di restringimento di sponda destra del Bisagno e sullo scolmatorino del Fereggiano e quello che poteva essere un progetto alternativo con costi nettamente inferiori e di più facile realizzazione che però l’amministrazione non ha voluto tenere in considerazione privilegiando la scelta di un canale scolmatore costosissimo e soprattutto ininfluente sul Bisagno! Italia Nostra Genova ci illustrerà poi gli ultimi aggiornamenti sullo stato dell’arte dei due scolmatori, sottolineando aspetti tecnici, costi e prospettive.
Infine avrà luogo la tavola rotonda “Il governo del rischio” a cui parteciperanno due tecnici idraulici (Prof. Renzo Rosso del Politecnico di Milano e Prof. Giorgio Roth, direttore del DICCA dell’Università di Genova) e due tecnici competenti per la parte geologica (Dott. Andrea Agapito del WWF Italia e Prof. Gerardo Brancucci dell’Università di Genova): in questa tavola rotonda abbiamo voluto mettere a confronto le due visioni dello stesso problema (IDRO e GEOLOGICO) per avere un quadro completo del problema e delle possibili proposte e soluzioni per la città e la vallata.
Tuttavia va anche valutata un terzo aspetto del problema, che fa da filo conduttore per tutta la giornata: il ruolo del cittadino. Le soluzioni tecniche infatti vengono spesso imposte dai tecnici, su diktat politici, senza che la popolazione venga informata o resa partecipe o consapevole di scelte che la riguardano molto da vicino.
Anche le soluzioni proposte dai tecnici dovrebbero essere, secondo la nostra visione di città, condivise con la cittadinanza. Per questo in questa tavola rotonda abbiamo voluto inserire anche una figura esperta in questo settore (la partecipazione della cittadinanza): il Prof. Massimo Morisi, della Università di Firenze e garante della comunicazione e della partecipazione della Regione Toscana.
Obiettivo di questa tavola rotonda è quello di proporre idee e soluzioni per il caso Genova ma è anche individuare un metodo di “governo” del territorio che metta al centro il cittadino come risorsa imprenscindibile per l’amministrazione, sia nella gestione del rischio, sia nella gestione della città.
A questa tavola rotonda sono stati invitati a partecipare a rappresentanza dell’istituzione: il Sindaco di Genova, Marco Doria, l’assessore ai Lavori Pubblici e Protezione Civile, Gianni Crivello e l’assessore all’ambiente Valeria Garotta. Nessuno di loro sarà presente per parlare di dissesto idrogeologico a Genova.

A partire delle ore 16:00
Il territorio come bene comune
Sala del Maggior Consiglio, Palazzo Ducale Genova
Domenica 11 gennaio 2015

Territorio come Bene Comune – Domenica 11 gennaio 2015 – Palazzo Ducale

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 Scarica il Volantino

Chi sono i docenti che partecipano al Convegno: il team di docenti per “Genova, dal dissesto idrogeologico un’opportunità per la città””

A pochi giorni dal Convegno “Genova, dal dissesto idrogeologico un’opportunità per la città” vogliamo presentarVi il piatto forte della nostra iniziativa: per parlare di alluvione e cultura del rischio siamo andati a cercare le migliori competenze in campo nazionale ed internazionale.

Siamo orgogliosi pertanto di poter presentare i profili accademici dei singoli relatori universitari che parteciperanno al convegno:

 

 

 

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Il professor Renzo Rosso, http://www.diiar.polimi.it/cimi/persona.asp?id=21

è professore ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia nel Politecnico di Milano.

E’ considerato uno dei massimi esperti di idraulica in Italia e in Europa. E’ stato insignito del prestigioso Henry Darcy Medal, il riconoscimento della European Geosciences Union, Division on Hydrological Sciences.

 

 

 

 

Il Professor Menduni http://www.diiar.polimi.it/cimi/persona.asp?id=96 è professore associato al Politecnico di Milano, ricopre ora la carica di Commissario delegato per l’emergenza conseguente all’evento sismico del 21 giugno 2013 in Garfagnana su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ stato inoltre Segretario di Bacino del fiume Arno ed è autore di una recente pubblicazione http://libreriarizzoli.corriere.it/Perch-.-Le-ragioni-dell-Italia-dei-disastri-e-qualche-idea-per-cambiare-le-cose/KpqsEWcVQjsAAAE93W9mhAFv/pc?CatalogCategoryID=Q62sEWcW7XcAAAEryr0dhq_J&Root=eBook che sarà oggetto del suo intervento al convegno.

unigeIl Professor Giorgio Roth è da poco diventato Direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, chimica e ambientale dell’Università degli Studi di Genova. E’ membro del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del CNR ed è autore di numerose pubblicazioni internazionali.

 

 

http://www.dicca.unige.it/ita/info/staff/persone/GiorgioRoth.php

 

Il professor Brancucci, http://www.arch.unige.it/per/doc/brancuccig/brancuccigw1.htm insegna Geomorfologia Applicata presso il DSA dell’Università degli Studi di Genova.

Ha svolto attività di ricerca compiendo studi relativi all’evoluzione morfo-climatica del territorio. In particolare ha concentrato la sua attenzione alle problematiche della variabilità climatica e della sua influenza sulla morfogenesi e morfodinamica del territorio.

 

Fondazione Politecnico di Milano

 Il Professor Daniele Fabrizio Bignami è professore a contratto di Rischio idrogeologico e Protezione Civile presso il Politecnico di Milano e Research Project Manager presso la Fondazione Politecnico di Milano: https://www4.ceda.polimi.it/manifesti/manifesti/controller/ricerche/RicercaPerDocentiPublic.do?EVN_ELENCO_DIDATTICA=evento&lang=IT&k_doc=18368&aa=2013&tab_ricerca=2&jaf_currentWFID=main

GENOVA, DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO UN’OPPORTUNITA’ PER LA CITTA’. Presentazione del convegno dell’8 e 9 novembre prossimi

 

LA LOCANDINA DEL CONVEGNO DELL'8 E 9 NOVEMBRE PROSSIMI!Brochure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Brochure

Dopo il lavoro svolto in questi mesi sul tema del dissesto idrogeologico nell’ambito del gruppo di lavoro promosso dal Wwf, l’Associazione Amici di Pontecarrega è orgogliosa di presentare il programma del Convegno che l’8 e il 9 novembre prossimi vedrà impegnati, tra la Val Bisagno e Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, alcuni tra i maggiori esperti di dissesto idrogeologico in campo nazionale e internazionale. Per parlare di dissesto idrogeologico in modo puntuale e scientifico, partendo dai cambiamenti climatici per arrivare nel caso particolare alla Val Bisagno.
I cittadini si muovono: appoggiata la vanga dopo il dramma del 4novembre, questo vuole essere il nostro modo per non dimenticare: vogliamo parlare di alluvioni, di piani di protezione civile, di cultura del rischio. Per farlo siamo andati a cercare il meglio: Fondazione Politecnico di Milano, Università di Genova, CIMA Research Foundation.

Con loro abbiamo costruito un convegno che parte dal basso e che vuole essere partecipato da tutta la cittadinanza e soprattutto dalle Istituzioni. Cerchiamo il confronto e non lo scontro e con umiltà abbiamo cercato di imparare qualcosa su questo tema che deve diventare di interesse quotidiano, in una città fragile come Genova: la convivenza con il rischio va insegnata e deve diventare un tema comune a tutti.

La solidarietà nata in quei giorni continua e dà i suoi primi frutti con un convegno nato da chi dal fango ha cominciato un percorso critico e di studio, analizzando cause e problemi e giungendo ad alcune proposte che saranno esposte durante la due giorni di convegno.

Il convegno è strutturato su due giorni:

 Venerdì 9 si svolgeranno quattro workshop con altrettanti Comitati o Associazioni impegnate nella problematica del rischio idrogeologico. I cittadini faranno da ciceroni guidando gli esperti nei quartieri a rischio, esponendo loro osservazioni e problematicità. Per una volta il ruolo si ribalta: il docente osserva e ascolta il cittadino, la sua esperienza sul campo.
Poi, nell’incontro residenziale presso il Municipio di Molassana in piazza dell’Olmo, il professore torna a parlare dalla cattedra esponendo le sue conclusioni in un documento condiviso che sarà esposto il giorno dopo a Palazzo Ducale.
La giornata si conclude con la proiezione

del film evento Se Io Fossi Acqua, alle ore 21:00 presso la Sala Punto di Incontro Coop Val Bisagno (qui tutte le info:https://www.facebook.com/events/211538622364485/?hc_location=stream ).
Sabato 9 novembre invece il convegno classico con i contributi di docenti, Istituzioni e cittadini nel più bel salotto della città: il Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale per parlare del dissesto idrogeologico come di una opportunità che Genova non può permettersi di perdere: opportunità culturale per divulgare una cultura del rischio che ci renda consapevoli e attenti, opportunità per tornare a curare il nostro territorio e a prendercene cura.

Vi aspettiamo!

Gli Amici di Pontecarrega

>> SCARICA IL VOLANTINO <<

 

(musica di sottofondo: 1970 Alluvione a Genova, La chitarra di Bellafontana di Renzo Rosso – vedi il video su: http://www.youtube.com/watch?v=CV_mW7mC21U&feature=player_detailpage)