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A sostegno del dott. Bogetti

Boghetti

Pubblichiamo qui di seguito la lettera inviata all’arcivescovo di Genova, Mons. Tasca a sostegno del dott. Bogetti, ex procuratore della Corte dei Conti e già presidente di Italia Nostra Genova querelato dal CDA dell’ospedale Galliera a causa delle sue dichiarazioni in merito al progetto del nuovo ospedale.

La associazione Amici di Ponte Carrega, insieme ad altre realtà genovesi, ha aderito a questo appello verso il nuovo arcivescovo metropolitano.

Qui di seguito trovate il testo della lettera e l’articolo di Repubblica con i dettagli della storia:

 

COMUNICATO JPG

 

Comunicato stampa in sostegno del dott. Bogetti

L’articolo de La Repubblica in seguito alla pubblicazione del comunicato stampa

 

Comunicato stampa sul TPL – 13 luglio 2020

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PDF comunicato stampa

Fase 2: 40 associazioni scrivono al Comune un piano straordinario per la mobilità sostenibile

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All’attenzione di
Comune di Genova – Genoa Municipality e Città Metropolitana
Sindaco di Genova Marco Bucci per Genova
Assessore all’ambiente e trasporti Matteo Campora
Assessore allo sviluppo economico turistico e marketing territoriale Laura Gaggero
Coordinatore mobilità urbana sostenibile Enrico Musso – Autore
Consiglio Comunale
Regione Liguria Giovanni Toti
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Genova si sta apprestando ad affrontare la seconda fase di questa emergenza sanitaria con il rientro in attività di migliaia di cittadini. Sull’onda di decine di iniziative simili in tutta Italia, come rete di associazioni, gruppi e cittadini Vi chiediamo con forza di avere coraggio, ora più che mai,
nell’introdurre interventi forti per affrontare la Fase 2, capaci di avviare un cambiamento per un
futuro sostenibile.
Vogliamo che Genova inizi subito il percorso per diventare, come già da anni molte città europee, una città efficiente e vivibile.
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Se anche solo il 10% dei 369.000 utenti che ogni giorno usavano i mezzi AMT dovessero decidere di non tornare all’utilizzo dei mezzi pubblici, ci troveremmo improvvisamente per strada 37.000 auto o moto in più oltre a quelle che già “normalmente” affollavano le strade. Un repentino aumento dei gas presenterà dei contraccolpi notevoli con un inaccettabile ritorno al passato ma soprattutto col nuovo innesco di quel circolo vizioso che ha aggravato questa situazione.
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Grossi sacrifici sono stati chiesti in breve tempo ai cittadini per salvaguardare la comunità, ora chiediamo uno sforzo alle istituzioni per migliorare la nostra qualità di vita e tutelare la nostra salute sia presente che futura. Se tutto questo è stato spesso in passato considerato come un
optional dalle classi dirigenti, oggi è – prendiamone atto – necessità per la sopravvivenza e il benessere di tutta la comunità.
Non vogliamo tornare alla “normalità” perché la “normalità” era il problema.
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Visto il grande impatto – in condizioni di “normalità” – della mobilità privata a combustibile fossile sul clima (per via dei gas serra), sulla salute (per via di NO2 e PM10 in particolare), sugli incidenti stradali e sul traffico;
Visto il sensibile abbassamento di tali inquinanti in questo periodo di lockdown;
Vista la presunta correlazione tra aumento della mortalità dovuta al COVID-19 e l’inquinamento atmosferico;
Visto il tributo di vite umane che ogni anno in particolare Genova deve pagare a causa degli incidenti stradali; tributo che si è ridotto fino all’80% nella fase di lockdown;
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Come rete di associazioni, gruppi e cittadini abbiamo deciso di unire le forze e vi suggeriamo una serie di precise proposte efficaci che si possono mettere in campo da subito, alcune a costo praticamente zero, ma ad alto impatto anche educativo sulla cittadinanza.
A monte di tutte c’è quella di disincentivare l’uso dell’automobile in tutto il territorio cittadino; occorre inoltre creare una “Zona Rossa” che copra l’area più critica del centro città, in modo che sia aperta solo a solo mezzi pubblici e mezzi sostenibili, che meglio aiutano ad uscire
dall’emergenza.
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E’ necessario garantire il servizio adottando tutte le misure precauzionali e di distanziamento fisico, affinché nella fase di ripresa le persone non abbandonino il trasporto pubblico. Proponiamo di:
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– Stabilire corsie dedicate ai mezzi pubblici su tutti gli assi principali della città, a scapito delle corsie dedicate alle auto, in modo da rendere più conveniente e rapido muoversi coi mezzi rispetto al traffico.
– Aumentare sensibilmente la frequenza dei mezzi, come già è stato possibile in altre situazioni di emergenza.
– Utilizzare tutti i veicoli a disposizione, incluse le riserve.
– Sanificare i mezzi pubblici, installare adeguate paratie e dispenser igienizzanti per le mani in tutte le stazioni treno, metro e principali fermate degli autobus.
– Rendere gratuito o scontato il servizio, eventualmente in base a criteri strategici: a partire dagli impianti di risalita, per precise fasce di popolazione, su assi di congiunzione fondamentali (come i treni urbani o la metro).
– Dotare i principali autobus e mezzi di risalita di supporti per il trasporto biciclette.
– Potenziare il servizio Navebus.
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Occorre promuovere la mobilità pedonale senza costringere le persone a uno stretto contatto, e lo si può fare aumentando lo spazio pedonale in diversi modi:
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– Allargare i marciapiedi sempre ove possibile, anche con passerelle di legno, birilli o semplice vernice, eventualmente rinunciando a posteggi.
– Liberare i marciapiedi da arredi urbani, riposizionando i bidoni della spazzatura, i cartelli pubblicitari, i cartelli stradali ed ogni altro oggetto che ne limiti o ne ostacoli la fruibilità.
– Modificare i tempi semaforici a favore dei pedoni.
– Introdurre segnaletica che riporti le distanze pedonali in minuti, come avviene per i percorsi escursionistici, utile per rendere consapevoli i cittadini della convenienza di muoversi a piedi e in futuro utili per i turisti.
– Rivedere gli attraversamenti delle rotatorie che oggi penalizzano i pedoni.
– Aumentare le aree pedonali, a cominciare da Via XX settembre e Piazza Colombo.
– Incrementare le zone 30 dove il limite sia effettivamente rispettato, introducendo anche dissuasori di velocità appropriati dove non c’è il passaggio di bus.
– Garantire continuità di percorsi facilmente fruibili da persone con ridotta capacità motoria, eliminando gradini, ostacoli e pavimentazioni discontinue.
– In previsione della riapertura delle scuole a settembre, mettere in campo un insieme di azioni che promuovano e rendano sicuri i percorsi pedonali e ciclabili verso le scuole e scoraggino l’uso e la sosta dell’auto (tipo pedibus e bicibus).
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La bicicletta è il mezzo perfetto per mantenere il distanziamento fisico e raggiungere velocemente la destinazione. Per far sì che le persone utilizzino tale mezzo di trasporto sostenibile bisogna rendere veramente sicura la mobilità ciclabile e quindi occorre:
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– Creare una Rete di Emergenza di Piste Ciclabili sicure, che coprano tutti i principali collegamenti quartiere-quartiere e centro-periferia (segnaletica, cordoli, strisce) e prepararsi ad incrementare i percorsi ciclabili ancor più capillarmente per le fasi successive.
– Attivare e rendere operativo al più presto l’Ufficio Bici coinvolgendo gli stakeholders affinchè sia davvero efficace.
– Ottenere il transito in zone chiuse dall’Autorità Portuale come la fondamentale Via dei Pescatori tra Porto Antico e Piazzale Kennedy.
– Creare ciclo-posteggi e zone sosta bici diurne, e installare dei bici-park notturni sicuri, anche destinando locali pubblici in disuso o strutture prefabbricate.
– Incentivare il bike to work, anche tramite servizi già disponibili con apposite App.
– Incentivare l’acquisto di biciclette, e-bike, bici-cargo, monopattini, pattini e monoruota.
– Incentivare consegne e corrieri in bici-cargo tramite sgravi fiscali.
– Introdurre segnaletica che riporti le distanze ciclabili in minuti.
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L’emergenza ha reso evidente la quantità di persone che quotidianamente possono svolgere il loro lavoro senza spostarsi generando traffico, inquinamento e perdita di tempo, soltanto per connettersi da una scrivania diversa alla medesima rete. Questa è la prima chiave per
decongestionare la città nel quotidiano. Proponiamo di:
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– Offrire supporto logistico alle realtà che potrebbero introdurre lo smart working.
– Offrire supporto economico alle famiglie che non possono permettersi tutti i mezzi necessari per adottare questa modalità di lavoro.
– Mettere in evidenza l’impatto di risparmio ambientale, tempo, traffico che lo smart working consente.
– Incentivare le aziende a modificare gli orari di lavoro introducendo una flessibilità oraria o giornaliera tramite banca ore e diversificando orari di entrata/uscita.
– Premiare con vantaggi fiscali sia le aziende che i lavoratori che decideranno di puntare su soluzioni innovative di smart working.
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Una campagna informativa da parte del Comune attraverso tutti i mezzi di comunicazione è fondamentale per orientare le abitudini della cittadinanza verso un approccio sostenibile. Questi i messaggi che il Comune dovrebbe trasmettere ai cittadini:
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– Muoversi con mezzi sostenibili è una raccomandazione per la ripresa delle attività di tutte le persone, con enormi vantaggi sia nella fase attuale sia nella lotta ai cambiamenti climatici.
– Il mezzo privato crea inquinamento, traffico ed incidenti stradali gravi. L’uso quotidiano del mezzo privato non aiuterà ad uscire da questa emergenza, ma a preparare la prossima.
– C’è un’emergenza sanitaria in Italia: le vittime da smog, calcolate dall’OMS in 80.000 morti premature all’anno.
– Pubblicizzare quali sono i mezzi sostenibili a disposizione, dove si trovano, quanto costano e quale efficienza hanno.
– Promuovere la mobilità dolce nelle scuole.
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Ricordiamo che questi interventi sono volti a risolvere l’emergenza in corso ma anche a perseguire gli obiettivi di medio e lungo termine che l’umanità deve raggiungere:
• ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030 e azzerarle entro il 2050, per restare sotto il grado e mezzo di aumento di temperatura con il fine di evitare cambiamenti climatici irreversibili sui sistemi umani e naturali (IPCC);
• diminuire sensibilmente i livelli di inquinanti (NO2 e PM10 in particolare) per salvaguardare la salute;
• diminuire fino ad azzerare le morti per incidenti stradali dovuti al traffico in città (Genova è la città italiana con il maggior numero di morti/abitante per incidenti);
• rendere la nostra città e i nostri spazi pubblici posti più vivibili e a misura delle persone.
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Questa lettera scritta da Associazioni, realtà locali e cittadini vuole essere una richiesta di intervento ma anche una proposta di collaborazione alle istituzioni, il cui scopo è affrontare la situazione di emergenza sanitaria ma anche quella ambientale e climatica in atto.
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Attendiamo un cortese riscontro e Vi porgiamo distinti saluti
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Fridays For Future Genova
Massa Critica Genova
Cittadini Sostenibili
Bike fever
Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica
tRiciclo Bimbi a Basso Impatto
Osservatorio Meteorologico, Agrario, Geologico Prof. Gian Carlo Raffaelli dal 1883
Italia Nostra – Sezione di Genova
Scuola Italiana Monoruota
Pro Natura Genova
Amici di Ponte Carrega
Associazione Universitaria Unigeco
Fiab – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – Genova
CicloRiparo Fiab
ASD Genova MTB SantíEusebio
Comitato Liguria Federazione Ciclistica Italiana
Genova Segway
Monopattini Elettrici Genova
Greenpeace Italia
Anemmu in bici a Zena
Associazione A.ma. Abitanti maddalena
Medici per l’Ambiente – International Society of Doctors for Environment ISDE
Terra!
MobiGe
Fondazione Michele Scarponi
Famiglie senz’auto
WWF Genova Città Metropolitana
Genovapiedi
Surfrider Genova
Il Cesto
Giardini Luzzati spazio comune
Worldrise Onlus
Unione Sportiva Pontedecimo
Trip In Your Shoes
Centro Banchi Genova
Gruppo di Cittadini #genovaciclabile
Occupy Nervi
A thousand Trees Project
La Piuma Onlus
Circoliamo Sampierdarena

Lista Rossa dei monumenti italiani in pericolo: la nostra segnalazione per l’oratorio di San Rocco

prospetto principale in cui risulta ancora 
 leggibile la decorazione a fascioni orizzontali bianco-grigi

Italia Nostra ha promosso una lista nazionale dei monumenti in pericolo che andranno a confluire in una LISTA ROSSA il cui obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui Beni Culturali italiani in pericolo. La LISTA ROSSA è uno dei progetti più identitari e riusciti di Italia Nostra ed è il primo passo per costruire un progetto di recupero e valorizzazione da attuare nel prossimo futuro.

Gli Amici di Ponte Carrega hanno proposto di inserire nella lista l’antico oratorio di San Rocco dell’Antico Acquedotto. Si tratta di un antico oratorio sconsacrato a pianta quadrata risalente al XV/XVI secolo che si trova sul percorso dell’antico acquedotto nella zona di Prato, in prossimità della via dei Filtri.

Il complesso conta anche un piccolo giardino (o meglio, quello che ne rimane) con una dozzina di cipressi monumentali e fa parte del lotto che include anche l’antico Palazzo di Gio. Battista Invrea. Si tratta del rudere (purtroppo), un tempo antica villa nobiliare, che potete vedere appena sopra il capolinea del 13 a Prato, sventrato da una speculazione edilizia di alcuni fa (qui un nostro articolo a tal riguardo: https://www.amicidipontecarrega.it/2014/05/21/metamorfosi-della-val-bisagno/) è ora di proprietà di un fondo immobiliare lombardo.

L’oratorio, come potete vedere dalle foto qui sotto, versa in condizioni conservative pessime e si mostra oramai quasi totalmente compromesso: senza un adeguato intervento nel giro di qualche anno la nostra città perderà un manufatto che invece sarebbe bello preservare e valorizzare sia per la nostra Memoria, sia nell’ottica della salvaguardia e valorizzazione del nostro territorio.

Per questo motivo abbiamo presentato questa segnalazione alla associazione ambientalista più antica d’Italia: speriamo di poter iniziare con questo gesto a smuovere le acque e trovare nuove energie per poter trovare una soluzione positiva a quello che, a tutti gli effetti, la nostra associazione ritiene un sogno bellissimo: il recupero dell’antico oratorio di San Rocco! E’ necessario, passata l’emergenza e comunque nel giro di pochi anni, prima che il manufatto tramonti definitivamente, porvi un attenzione più attenta di quella odierna e trovare una soluzione per questa bellezza della nostra vallata.

il lato sinistro dell'oratorio crollato a seguito di una frana

il lato sinistro dell’oratorio crollato a seguito di una frana

prospetto principale in cui risulta ancora   leggibile la decorazione a fascioni orizzontali bianco-grigi

prospetto principale in cui risulta ancora
leggibile la decorazione a fascioni orizzontali bianco-grigi

l'altare vandalizzato

l’altare vandalizzato

particolare delle condizioni di degrado in cui versa l'altrare

particolare delle condizioni di degrado in cui versa l’altrare

l'entrata dell'edificio vista dall'altare

l’entrata dell’edificio vista dall’altare

particolare della copertura

particolare della copertura

particolare della rottura sul lato sinistro del tetto dell'oratorio

particolare della rottura sul lato sinistro del tetto dell’oratorio

una delle aperture sul tetto

una delle aperture sul tetto

una delle aperture sul tetto

una delle aperture sul tetto

una delle aperture sul tetto

una delle aperture sul tetto

Un tram per la Val Bisagno, domani il convegno

tramtram2Domani a partire dalle ore 16:00 presso il Municipio IV Media Val Bisagno in Piazza dell’Olmo si presenta per tutta la cittadinanza una nuova occasione di confronto, dibattito e formazione sulla proposta di reintroduzione della tramvia in Val Bisagno e in tutta la città. Partendo dal percorso partecipato del 2011 e mettendosi dalla parte del Bisagno, senza cioè il bisogno di dover restringere ulteriormente il Bisagno e senza dover demolire il Ponte Carrega, si parlerà degli effetti pregevoli che la reintroduzione del tram potrebbero avere sulla vallata in termini di qualità di trasporto pubblico locale e di qualità urbanistica (intervento a cura di Riccardo Genova e di Italia Nostra). Saranno esposti gli aspetti tecnici ed economici, verrà presentata la proposta a zero costo infrastrutturale del WWF, mentre il prof. Rosso in collegamento da Milano ci parlerà degli aspetti idrogeologici, ponendosi dalla parte del fiume.

Sarà una giornata di interessante confronto; invitiamo la cittadinanza a dare il proprio contributo a questo convegno organizzato dal comitato Si Tram con la collaborazione di Italia Nostra, WWF e Associazione Amici di Ponte Carrega.

Giovedì 5 marzo

ore 16:00-19:00

Aula consiliare Municipio IV Media Val Bisagno, Piazza dell’Olmo 3, Molassana

Autobus: 48, 13, 14

Mitigazione dei rischi di Piena del Torrente Bisagno

Di seguito potrete scaricare in streaming la presentazione del Dossier sviluppato da Italia Nostra (Associazione Nazionale per la Tutela del Patrimonio Storico Artistico e Naturale della Nazione) riguardo la mitigazione del rischio di Piena del Torrente Bisagno.

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Il dossier, che potrete scaricare <qui> o nel sito www.italianostragenova.org , rappresenta un contributo fondamentale per la corretta comprensione della mitigazione dei Rischi di Piena del Torrente Bisagno.

Il documento di Italia Nostra rappresenta per la nostra associazione un altro autorevole tassello che dimostra come l’edificio per il Bricoman di Ponte Carrega, anche se formalmente autorizzato, non rispetta affatto i requisiti di integrazione nell’ambiente, ma anzi ne è un pessimo esempio. In tal senso diminuiscono le argomentazioni di coloro che sostengono che l’intervento ha previsto un complessivo miglioramento dell’assetto idrogeologico dell’intera area perché approvata dagli enti competenti.

Il Dossier di Italia Nostra (a pagina 20) evidenzia come l’edificio ex-Italcementi (Bricoman), insieme ad altri interventi nelle stesse vicinanze, sia da ritenere critico per la lotta alla mitigazione del rischio idrogeologico, insediamenti che erano da evitare e che sono stati costruiti con disposizioni normative di cui oggi il mondo scientifico e culturale ne auspica un superamento.

Insediamenti Critici

               La foto sottostante mostra l’enorme edificio detto per il Bricoman costruito sul fondovalle del torrente Mermi, affluente del Bisagno.

Bricoman

TgR Rai 3: http://www.tgr.rai.it/dl/tgr/regioni/PublishingBlock-e76ff69f-39a6-4e43-a278-3566b7d783b2.html