E’ chiaro che non è nostra intenzione essere esaustivi e neppure possedere un’immodesta volontà di saper spiegare ogni simbolo del sagrato. Ma, ripeto, qualche suggestione e chiarimento speriamo di fornirlo in queste poche righe. Possiamo notare rappresentate sul sagrato, rispettivamente a destra e sinistra della facciata, una stella a cinque e a otto punte. Il cinque rappresenta il microcosmo umano, il numero dell’uomo, le ferite di Cristo sulla croce (cfr. John Baldock, The elements of Christian Symbolism, Shafetsbury, Dorset, Element Book Ltd, 1990); mentre l’otto la Rinascita, la Risurrezione. Non è un caso che i battisteri o i fonti battesimali possedessero una pianta ottagona. L’otto è la meta spirituale raggiunta dopo i sette Cieli  e otto, infine sono le beatitudini. Certo non ci possiamo fermare ai numeri rappresentati, ma analizzando la forma – una stella – sappiamo che essa rappresenta la luce divina, la venuta di Cristo, lo Spirito che prevale sulle tenebre. Cristo nell’Apocalisse (XX, 16) viene definito stella splendente e mattutina  e anche la corona della Vergine è composta di stelle. Oltre alle croci amalfitane già citate nella prima parte dell’articolo, sono presenti diverse croci stellate, che rinforzano  il concetto di stella, ove il quattro rappresenta, questa volta, da un lato, i fiumi del paradiso, gli evangelisti, i continenti (allora noti), gli elementi, le stagioni, gli angoli del mondo, i regni o mondi, ma anche  dall’altra, il creato, il corpo, le cose materiali. Se alcune forme non possono che essere ricondotte a motivi ornamentali (rombi, cerchi, triangoli) pur con le loro valenze numeriche (ricordiamo, che, in questo caso, il tre rappresenta la Trinità, ma anche la totalità, l’anima, un numero che s’addice ad aggiungere profondità, al di là di un aspetto esteriore o letterale), molto complessa risulta la simbologia alla destra dell’ingresso di s. Michele: una stella a quattro punte dicromica circoscritta, il quale cerchio è a sua volta racchiuso da due quadrati formanti una stella a otto punte. Una conferma – o se vogliamo – una variazione sul tema. Questa figura ricorda quello che Guenon, nei Symboles fondamentaux de la Science sacrée, Paris, Gallimard, 1962 definisce duodenario zodiacale, simbolo della Gerusalemme celeste.

Paolo Paolini

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Rilievo di Luca Riggio, mosaico laboratorio s. Luca, vedi il video memorie del Bisagno qui