I forti della Valbisagno
Maestosi e imponenti giacciono in cima alla loro montagna, isolati e dimenticati immersi nel loro silenzio. Sembrano essere lì da sempre, un tutt’uno con la natura. Il loro aspetto è ormai sfregiato dal passare delle stagioni, degli anni e dei secoli. Sono i Forti di Genova. Costruiti nelle alture tra il 1700 e la prima metà dell’Ottocento, difendevano la città e davano supporto alle Nuove Mura, innalzate nel Seicento. Nella zona della Valbisagno si affacciano il Forte Diamante, il Forte Puin, il Forte Sperone, il Forte Castellaccio e la Torre Specola.
Il suggestivo Diamante è tra le fortificazioni più antiche, infatti, per la sua posizione strategica, il sito è stato fortificato già dopo il 1507. In seguito, per controllare gli assedi austriaci del Settecento, è stata costruita una ridotta a base stellare, che servì, poi, da piattaforma al Forte vero e proprio che possiamo ammirare ancora oggi. Il Diamante si può raggiungere in vari modi: partendo dal Righi e proseguendo verso il sentiero che passa sotto l’osteria de “Le Baracche”, oppure prendendo il trenino di Genova Casella e scendendo alla fermata di Sant’ Olcese, da qui si procede per il sentiero che ci porterà in cima alla fortificazione. Insieme al Fratello Minore, terminato nel 1830, è il più ricco di storia e battaglie, con protagonisti francesi ed austriaci. Il piccolo Forte Puin è composto da una torre a base quadrata e un terrapieno con forma a base di “tartaruga”. È stato costruito tra il 1815 e il 1830 come collegamento tra il Forte Sperone e i Due Fratelli. Deve il suo nome alla sottostante “Baracca del padrino” (in genovese la “baracca” veniva chiamata “di Puin”). Il Forte dopo l’abbandono del ‘900, è stato ristrutturato nel 1963 dal pittore Parodi, che vi ha abitato per quindici anni. Si può raggiungere dal Righi, seguendo il “sentiero delle Farfalle” oltre l’osteria “Le Baracche”. L’imponente Forte Sperone è l’apice delle Nuove Mura e la sua importanza strategica era fondamentale. Il suo aspetto maestoso e minaccioso è caratterizzato da torri circolari donandogli l’aria di un antico castello medievale. La sua origine è molto antica, in questa zona già nel 1300 a causa delle battaglie tra Guelfi e Ghibellini, il sito è sempre stato fortificato e nel corso dei secoli si è provvisto di perfezionarla. Dalla Bastia in legno si è passati a quella in muratura e nel ‘600, con la costruzione delle Nuove Mura, è nata una prima versione del Forte, ma si è continuato a svilupparlo fino agli ultimi decenni dell’800 fino alla forma attuale. Abbandonato dopo le Guerre Mondiali, nel 1958 è stato dato in concessione alla Guardia di Finanza che vi è stata fino agli anni ’80. Si sono svolte molte manifestazioni, come eventi teatrali, matrimoni e “Luci sui Forti”. So può raggiungere partendo da piazza Manin e percorrendo via Carso e imboccando poi la via del Peralto. Il Forte Castellaccio fa parte di un complesso che comprende, oltre la fortificazione, la Torre Specola e insieme allo Sperone è uno dei più antichi e importanti. Torre Specola, chiamata dai genovesi anche “la torre rossa”, è famosa per essere vista da ogni angolo di Genova. Da ricordare che qui veniva sparato il tradizionale colpo di cannone chiamato “lo sparo del mezzogiorno”, usanza persa nel 1940. Il complesso attualmente non è visitabile ed è in parte in concessione alla Marina Militare, si può raggiungere percorrendo via Carso oppure prendendo la funicolare e superando l’osservatorio. Questi sono solo alcuni Forti che sono presenti a Genova, raccontati molto brevemente ma che nascondono dettagli e sfaccettature affascinanti. Sono un nostro patrimonio e un pezzetto della nostra storia, spesso si guarda verso il mare ma ogni tanto è bello voltarsi e poter ammirare i vecchi custodi della città.

Paolo Congiu
Fotografo e appassionato di Val Bisagno

Articolo comparso sul numero 6 del giugno 2015 del giornale “Noi in 20 Pagine, il mensile della Polisportiva Alta Val Bisagno”, nella sezione “C’era una volta…”a cura della Associazione Amici di Ponte Carrega.
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