http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/03/31/ARMhgEzD-genova_angeli_fango.shtml

Studenti, precari, ultras, disoccupati, immigrati, centri sociali, giovanissimi: tutti ragazze e ragazzi che agli occhi dei giornalisti e dei politici sono diventati l’ennesimo slogan con cui riempirsi la bocca nell’ennesima strumentalizzazione di una storia già vista troppe volte negli ultimi anni. In attesa della Terra Promessa della cura e della tutela del territorio ferito l’amministrazione bifronte con una mano concede permessi edilizi e continua a consumare suolo e a non occuparsi di tutela del territorio contribuendo a peggiorare il problema del dissesto idrogeologico e con l’altra mano dedica una strada ai ragazzi e alle ragazze del fango, cercando di salvare la propria coscienza: questo atto ci ricorda le innumerevoli storie degli “angeli per un giorno”, presto dimenticati e ritornati negli altri 364 giorni ad essere i soliti poveri diavoli di sempre: i “violenti dello stadio”, gli “immigrati che sarebbe meglio aiutarli a casa loro”, i “giovani senza valori”, gli “sfaccendati perdigiorno”…

La storia della intitolazione di una via genovese agli “Angeli del Fango” è un modo per ricordarci di chi è quotidianamente disprezzato e umiliato ma che è trasformato dalla retorica politica e dai rotocalchi popolar-giornalistici della nostra Genova in un Angelo nel momento del bisogno, come a sottolineare la Pietà che si prova nei suoi confronti.

Se fosse la Solidarietà o il Rispetto a muovervi, piuttosto che l’imperante voyeurismo mediatico che sotterra il vostro spirito critico, non ci chiamereste angeli ma semplicemente ragazzi e ragazze che hanno fatto qualcosa di Giusto.

Aprile 2015

http://www.wired.it/attualita/2014/10/13/non-chiamateci-angeli-fango/