Archive for aprile 2013

La nostra associazione aderisce al forum nazionale di Salviamo il paesaggio!

Da oggi la nostra associazione è inserita fra gli aderenti locali (Liguria) al Forum nazionale di “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i territori”

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/info_sul_forum/associazioni-locali-aderenti/#liguria

Saluti da S.Michele

Senza Parole - Edificio per Bricoman - work in progress

Vista da Preli, inviata gentilmente da un nostro simpatizzante, indichiamo in rosso le dimensioni finali indicative previste dal progetto dell’edificio Bricoman, occorre ricordare e avere memoria per il futuro: chi lo ha proposto, chi lo ha concesso, chi non lo ha fermato!
Il caratteristico paesaggio di Montesignano, con il suo poggio in cui è adagiata la Chiesa di S.Michele, non sarà più lo stesso. Questa trasformazione è solo l’inizio di un processo che muterà profondamente il fondovalle della Valbisagno diventando qualcosa di molto simile all’attuale area Campi. I due grandi centri commerciali, quello del Bricoman e del relativo comprensorio Ex. Italcementi (operazione Coopsette), unito con il polo commerciale Ex. officine Guglielmentti (Operazione Talea, gruppo immobiliare Coop-Liguia), saranno in grado di disfare quello che è rimasto del prezioso tessuto sociale di Ponte Carrega e Piazzale Adriatico. Un tessuto popolare forgiato nella storia e dal susseguirsi di mille difficoltà, non ultima quella dell’alluvione del 4 novembre 2011, formato da belle persone perché genuine e aspre come il loro territorio. Quello che succederà sarà inesorabile visto che queste esperienze di trasformazione sono ormai consolidate e quello che è già accaduto non è assolutamente consolante. L’intorno così prezioso, tra città e campagna, si svuoterà definitivamente di significato e con esso il relativo tessuto sociale si degraderà ulteriormente. Non sarà una cosa immediata, ci vorrà del tempo, dieci o quindi anni, ma difficilmente accadrà qualcosa di differente rispetto ad altri luoghi in cui tutto questo è già accaduto.
L’antico Ponte, circondato da rotonde, autoveicoli, tir, totem e luci di segnalazione, perderà il suo significato. Il lento processo di trasformazione è iniziato e difficilmente si potrà fermare. Un giorno, quando tutto questo sarà accaduto, qualcuno si accorgerà che c’è ancora una vasta area che si potrà ancora utilizzare, quella delle Gavette. L’area potrà essere unita con un ponte a quattro corsie, gli autobus si potranno anche spostare in aree meno appetibili commercialmente, il vecchio ponte si potrà spostate e mettere in un angolo, occorrerà metterlo via come si fa per una camicia troppo lisa, una scarpa troppo consumata per essere ancora utilizzata. Allora tutto sarà compiuto, si perché è di questo che si parla, della realizzazione della grande area di servizio commerciale del Levante, come Campi lo è per il Ponente, questa è l’operazione necessaria per garantire i loro commerci e non chiederanno il permesso.

“… non è sufficiente affermare che il 70% della superficie viene destinata a industria e artigianato per dire che essa è funzione caratterizzante, perché per un area da 50.000mq questo equivale a destinare 14874 mq (tra superficie netta di vendita e magazzino) a commerciale. Detta metratura che non ha equivalenti nella vallata…”

“…occorre pensare che, mentre si esamina questo progetto, va contemporaneamente considerata anche l’area limitrofa dell’ex rimessa AMT Guglielmetti, dove andrà ad insediarsi una Media Struttura di Vendita alimentare, andando così a costituire di fatto un vero e proprio “Retail park”, sul modello di quanto avviene per es. attorno all’Outlet di Serravalle”   Tratto dalla memoria Confesercenti del 6 agosto 2011 leggi >> qui << il testo integrale.

Outlet Serravalle code auto  

Visita il sito dei proponenti e osserva le seguenti frasi:

“..Prima di stabilirci in un paese, cerchiamo innanzitutto di conoscerne gli abitanti, lo stile di vita e l’habitat..” >> Link << 

“..Quando apriamo un punto vendita, ne monitoriamo l’integrazione nell’ambiente e lavoriamo con le autorità locali…” >> Link << 

“..Sviluppo sostenibile delle aziende nei paesi, nelle città e nei quartieri in cui ci insediamo…” >> Link <<

“..Progettazione e costruzione dei nostri punti vendita nel rispetto dell’ambiente..” >> Link <<

“..le aziende sono la concretizzazione della responsabilizzazione in materia di scelta dei prodotti, di costruzione dei punti vendita, di procedure interne e di sostegno alle iniziative locali..” >> Link <<

Luoghi del Cuore da monitorare

Classifica fai Oggi è stato un buon risveglio: ci ha scritto il Fai, dalla sede milanese e dalla segreteria nazionale dei Progetti Nazionali per dirci che il Nostro Ponte è stato inserito nella lista di Luoghi del Cuore da monitorare. Ci è stato richiesto di fornire documentazione e fotografie per descrivere lo stato attuale del Luogo del Cuore, anche in vista di una piccola serie di interventi diretti, che la Fondazione, grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, definirà nei prossimi mesi in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Un altro passo in avanti per salvaguardare il Nostro Patrimonio storico e la nostra cultura.

Domenica 28 aprile visita alla Casa dello Studente di Corso Gastaldi

Domenica 28 aprile l’Associazione Amici di Pontecarrega, insieme con l’ Arssu (Azienda regionale per i servizi scolastici e universitari), l’Anpi e il Centro documentazioni Logos, visiterà le celle della Casa dello studente di Corso Gastaldi per visitare i luoghi in cui i martiri della libertà venivano torturati dai nazifascisti e per rendere loro omaggio in occasione delle celebrazioni della Liberazione.
L’appuntamento è fissato per le ore 8:30 del mattino nell’atrio della casa dello studente di Corso Gastaldi. La visita è gratuita, ma chi fosse interessato alla visita deve darne comunicazione sulla nostra pagina facebook o scrivendo a info@amicidipontecarrega.it in modo da meglio organizzare la visita guidata.

 casa dell studente

Lunedì 29 aprile a Palazzo Ducale presenteremo la nostra idea di quartiere!

Incontro mediazione

Marcia per la terra

marcia per la terra

Fabrizio Spiniello a “Prima Pagina” radio tre, risposta di Gianni Barbacetto

>> Stralcio dell’intervento <<
>> Link completo a Prima Pagina <<

Comunicato: Anche gli Amici di Ponte Carrega hanno aderito all’iniziativa di Salviamo il Paesaggio e saremo presenti alla marcia per la Terra di domenica 21/04 – >> Link per scaricare il programma <<

Piazza Adriatico 4 novembre 2011

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zone-inondabili In fondo a questo post un eccezionale video segnalato da un nostro simpatizzante, qui non ci sono fiumi o torrenti da mettere “in sicurezza”, come per il Rio Mermi, qui c’è solo la pioggia di un violento nubifragio che si abbatte su un territorio cementificato e impermeabilizzato, non ci sono scolmatori o altre opere idrauliche possibili per fermare questi eventi, occorre un modo diverso di costruire e intendere il territorio, occorre che i cittadini imparino misure di auto-adattamento. Il video si riferisce a Genova Borgoratti, un bacino idrografico che in linea d’aria dista c.a. 2 km dal nostro quartiere di Ponte Carrega.

Dopo questo evento il Presidente del Consiglio dei Ministri, in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei giorni 4 all’8 novembre 2011 nel territorio della Regione Liguria e Piemonte, ha proclamato lo stato di emergenza, ma il cantiere per Bricoman è andato avanti come se nulla fosse successo, ha proceduto allo sbancamento della collina anche se a 200 m le famiglie ancora oggi devono evacuare le loro case in stato di allerta idrogeologica I e II, (provvedimento N. 2012-POS.274 del 28/08/2012), non sarebbe stato il caso di fermare i lavori e applicare un principio di precauzione? Rivedere il progetto in modo da non togliere ulteriori spazi verdi e procedere a ulteriori opere di impermeabilizzazione del suolo?
Pensate se si presentasse oggi lo stesso nubifragio a Ponte Carrega dopo lo sbancamento della collina, cosa succederebbe in Piazza Adriatico o a Ponte Carrega? un valanga di fango e melma? Cosa sarà di questo quartiere quando gli enormi edifici saranno terminati con frequentazione di migliaia di persone al giorno? Lo chiederemo ai tecnici, dovranno dirci se gli scenari di rischio sono migliorati, o peggiorati a seguito del proseguimento dei lavori.  Ai tecnici l’ardua sentenza, noi cittadini volgiamo essere tutelati! D’altra parte come possiamo essere rassicurati se la stessa amministrazione che si è adoperata per la variante del PUC per agevolare questo progetto, ha esponenti indagati dalla Procura di Genova per i reati di calunnia e falso in concorso proprio nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione a Genova del 4 novembre 2011?  Forse le stesse procedure o norme che regolamentano il settore delle costruzioni di questi edifici sono superate e non sono più idonee ad affrontare l’inasprimento delle condizioni climatiche, ma in questo caso occorrerebbe intervenire subito, il progetto si potrebbe ancora rivedere proprio in funzione di queste considerazioni.

Borgoratti 4 novembre 2011 – qui non ci sono torrenti da “mettere in sicurezza”

Comunicato:  Luca Mercalli, presidente di Nimbus, rispondendo a una nostra e-mail ci ha inviato questo >>link<< dove è possibile apprendere alcune misure di autoprotezione, lo ringraziamo per l’interessamento.

Sbancare una collina in zona a rischio idrogeologico, perchè no?

Senza Parole - Cantiere per Bricoman - Genova Ponte Carrega

Senza Parole – Cantiere per Bricoman – Genova Ponte Carrega

GUARDA LA GALLERIA

 

L’urbanistica, in Italia, è regolata da una legge degli anni quaranta

L’urbanistica, in Italia, è regolata da una legge degli anni quaranta. Da allora però si sono fatte strada nuove consapevolezze. Come la necessità di non consumare più suolo, di riqualificare l’esistente, di rispettare l’ambiente, di ridurre l’impiego di energia. Tanti i progetti di legge, le petizioni, le richieste di associazioni ed enti, ma ad oggi, nessuna riforma.
Ascolta >> l’Intervista a Federico Oliva << (presidente Istituto Nazionale Urbanistica)
…necessità di non consumare più suolo!
Ricordiamo che il Comune di Genova aveva sottoscritto nel 2004 – l’Agenda 21 - per la Valbisagno:
Indichiamo gli obbiettivi dell’area tematica N°2…
Obiettivi
Sviluppo dell’agricoltura multifunzionale, recupero del paesaggio
Integrazione dell’attività agricola con quella turistica
Valorizzazione dei prodotti tipici, dei prodotti locali e delle produzioni biologiche
Ampliamento e valorizzazione dell’offerta turistica
Protezione dal dissesto idrogeologico, sistemazione e gestione idraulico forestale
Azioni di ringiovanimento e rimboschimento
Sostenibilità nell’edilizia
Integrazione degli strumenti di pianificazione
Protezione e incremento della biodiversità naturale
Ecco l’applicazione…. che coerenza!
sbancamento

Rischio idrogeologico, non solo fiumi e torrenti

La cementificazione rende fragile il territorio, sono gli scenari di rischio che determinano le situazioni di pericolo, mettere “a norma” un torrente non è sufficiente se poi si continua a rendere fragile il territorio edificando e sbancando colline come si faceva negli anni 60-70.   Ora gli scenari di rischio iniziano a mostrarsi con tutta la loro drammaticità, è il caso di ieri al Lagaccio, li non c’era un torrente o un fiume esondato a cui dare la colpa. Ieri è successo al Lagaccio, domani dove?… A Ponte Carrega, in una zona ad alto rischio idrogeologico dove vige ancora uno stato di emergenza,  (provvedimento N. 2012-POS.274 del 28/08/2012), alcune famiglie devono evacuare le case in caso di allerta I e II,  ma nello stesso tempo si continua a procedere alla edificazione di enormi centri commerciali sbancando la collina per realizzare rampe e piazzali. In questo modo si sono tolte ulteriori aree verdi (guarda la galleria fotografica), le uniche riconosciute idonee ad assorbire e rallentare efficacemente le acque piovane ad alta intensità. Ma perché l’edificio è così grande? Lo dice il documento di relazione istruttoria della direzione sviluppo urbanistico e grandi progetti, dove è indicato che è stata concessa maggiore edificazione proprio in cambio della “messa in sicurezza” dell’asta terminale del rio Mermi.    Riportiamo di seguito lo stralcio della relazione…

Art. 9

Quindi si è concesso una maggiore edificazione in cambio della “messa in sicurezza” del Rio Mermi senza riflettere che questo è in palese contraddizione con quanto ormai risaputo: edificare e sbancare colline rende fragili i territori contro gli eventi alluvionali. Quindi al termine di questo intervento il territorio sarà complessivamente più sicuro o più a rischio di prima? In queste condizioni un domani si attireranno in questi luoghi 1200-2000 persone al giorno, con quali reali scenari di rischio? Per ora naturalmente tutto è regolare!, a quando la prossima vittima? Approfondisci l’argomento nella pagina dedicata Alluvione di Cemento
guarda l’articolo di repubblica

Orti urbani – una visione sistemica del territorio

OrtiUrbani comune genova