Archive for Salviamo il Paesaggio

Skymetro – dalla rigenerazione urbana alla surmodernità

San Bartolomeo

Italia Domani lascerà una preziosa eredità alle generazioni future, dando vita a una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva” – dal sito https://italiadomani.gov.it/it/home.html .

Per la Valbisagno questo spot “governativo” sembra uscito dal ministero della verità di George Orwell.

Nessun piano di rigenerazione urbano della Valbisagno potrà essere efficace se verrà realizzato lo Skymetro: la metropolitana sopraelevata sopra il Bisagno e lungo la sponda sinistra costruita su piloni e impalcati da Brignole a Molassana.

Lo Sykmetro è il monumento alla società liquida di Bauman, ai non luoghi di Marc Augè, nulla ha che fare con la rigenerazione urbana!

Lo Skymetro per concezione è una scelta divisiva, già si schierano i comitati del No e comitati del Si, favorevoli o meno all’opera.

La scelta divisiva prevede due società. Quella che sta sopra, che scorre veloce, che passa atomizzata sopra a ogni cosa, alla quale l’unico valore che conta è il tempo e dall’altra parte la società che sta sotto, che subirà l’opera, alla quale è stata negata l’identità del luogo, la luce, lo sguardo sui crinali monumentali, alla storicità dei paesaggi.

Una scelta divisiva non media l’esigenza di chi vuole raggiungere velocemente il centro con chi invece dovrà subire l’opera, magari senza averne alcun vantaggio.

Si poteva scegliere qualcosa di meno divisivo che portasse vantaggio sia alle esigenze di un trasporto pubblico veloce, sia a chi desidera preservare luce e paesaggio riqualificando perfino i luoghi in cui si abita.

Questa scelta sarebbe stata il tram. Il tram però occupa spazio e occorre sottrarlo alla mobilità privata, questo comporta togliere posteggi, imporre zone 30 e prevedere pedonalizzazioni diffuse, pratiche che non trovano molto consenso. La vera contrapposizione non è quindi tra chi vuole viaggiare ragionevolmente in modo veloce con il mezzo pubblico contro coloro che vogliono preservare un luogo vivibile senza piloni e impalcati. La vera contrapposizione è tra chi non vuole sottrarre spazio al mezzo privato a favore del trasporto pubblico, ovvero tra chi non vuole cambiare nulla dello stato di fatto.

Questa per noi è una spaccatura inconciliabile perché la rigenerazione dei luoghi passa per un trasporto pubblico che viaggia integrato nella società, non quello che la divide tra chi sta sopra e chi sta sotto. Il mezzo di trasporto pubblico deve diventare l’occasione per la valorizzandone di ogni aspetto ambientale, territoriale e paesaggistico. Non basteranno settemila pannelli fotovoltaici per rendere l’opera ecologica se poi l’opera ha il potenziale degenerativo di dividere e destinare la valle alla surmodernità.

La nuova sopraelevata non riqualifica la Valbisagno ma la proietterà verso un destino di “periferia per sempre”.

Per la Valbisagno la rigenerazione che avevamo auspicato era quella largamente definita già nel 2004 con il documento “Agenda 21 per la Valbisagno“.

Si prende atto che questa amministrazione ha scelto di ignorare vent’anni di progettualità scegliendo la strada peggiore, quella divisiva, quella che non favorisce i disabili, quella che prevede il trasporto pubblico lontano dall’abitato, la soluzione più costosa, la soluzione meno riqualificante, forse la soluzione più comoda per non scontrarsi con chi non vuole cambiare nulla ed è disposto a sacrificare la valle con una nuova sopraelevata.

Per questo abbiamo realizzato alcune cartoline della Valbisagno che spediremo, come si faceva una volta, per far conoscere al mondo la visione smart della Genova che verrà.

Cartolina Montesignano

San Bartolomeo

Staglieno

Territorio come Bene Comune – Domenica 11 gennaio 2015 – Palazzo Ducale

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Renzo Piano…vieni a Pontecarrega!

Piano venga a Pontecarrega!

Sarebbe bello poter replicare a Renzo Piano, consulente per l’urbanistica della scorsa amministrazione. Quale era la sua idea di periferia nel 2010 quando la giunta di cui era il consulente approvò il Bricoman? Quando nel 2009 la Guglielmetti passò alla Coop Talea e già si sapeva cosa ne sarebbe venuto fuori, cioè un centro commerciale…posteggi e interscambio auto-carrello? Vorremmo invitarlo qui e chiedergli di ripetere le stesse cose, molto condivisibili e da noi ripetute fino allo sfinimento. Queste cose le ha dette a La7, venga a qui a vedere l’effetto delle sue consulenze… davanti al nuovo edificio per il Bricoman!

                                                             LE PAROLE

                                                              I FATTI

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Guarda anche questo link

L’appello a Renzo Piano sul forum nazionale di Salviamo il Paesaggio

Il nostro reportage su cementificazione e dissesto idrogeologico con il nostro appello al neo senatore a vita Renzo Piano oggi in prima pagina sul Forum nazionale di Salviamo il Paesaggio.
Buona lettura!

Salviamo il paesaggio

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/09/da-genova-un-appello-a-renzo-piano-fermiamo-la-cementificazione-prima-di-altre-tragedie/

Vedi anche articolo sul >> Corriere Mercantile del 19.09.2013 <<

La nostra associazione aderisce al forum nazionale di Salviamo il paesaggio!

Da oggi la nostra associazione è inserita fra gli aderenti locali (Liguria) al Forum nazionale di “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i territori”

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/info_sul_forum/associazioni-locali-aderenti/#liguria

Marcia per la terra

marcia per la terra

Fabrizio Spiniello a “Prima Pagina” radio tre, risposta di Gianni Barbacetto

>> Stralcio dell’intervento <<
>> Link completo a Prima Pagina <<

Comunicato: Anche gli Amici di Ponte Carrega hanno aderito all’iniziativa di Salviamo il Paesaggio e saremo presenti alla marcia per la Terra di domenica 21/04 – >> Link per scaricare il programma <<

Piazza Adriatico 4 novembre 2011

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zone-inondabili In fondo a questo post un eccezionale video segnalato da un nostro simpatizzante, qui non ci sono fiumi o torrenti da mettere “in sicurezza”, come per il Rio Mermi, qui c’è solo la pioggia di un violento nubifragio che si abbatte su un territorio cementificato e impermeabilizzato, non ci sono scolmatori o altre opere idrauliche possibili per fermare questi eventi, occorre un modo diverso di costruire e intendere il territorio, occorre che i cittadini imparino misure di auto-adattamento. Il video si riferisce a Genova Borgoratti, un bacino idrografico che in linea d’aria dista c.a. 2 km dal nostro quartiere di Ponte Carrega.

Dopo questo evento il Presidente del Consiglio dei Ministri, in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei giorni 4 all’8 novembre 2011 nel territorio della Regione Liguria e Piemonte, ha proclamato lo stato di emergenza, ma il cantiere per Bricoman è andato avanti come se nulla fosse successo, ha proceduto allo sbancamento della collina anche se a 200 m le famiglie ancora oggi devono evacuare le loro case in stato di allerta idrogeologica I e II, (provvedimento N. 2012-POS.274 del 28/08/2012), non sarebbe stato il caso di fermare i lavori e applicare un principio di precauzione? Rivedere il progetto in modo da non togliere ulteriori spazi verdi e procedere a ulteriori opere di impermeabilizzazione del suolo?
Pensate se si presentasse oggi lo stesso nubifragio a Ponte Carrega dopo lo sbancamento della collina, cosa succederebbe in Piazza Adriatico o a Ponte Carrega? un valanga di fango e melma? Cosa sarà di questo quartiere quando gli enormi edifici saranno terminati con frequentazione di migliaia di persone al giorno? Lo chiederemo ai tecnici, dovranno dirci se gli scenari di rischio sono migliorati, o peggiorati a seguito del proseguimento dei lavori.  Ai tecnici l’ardua sentenza, noi cittadini volgiamo essere tutelati! D’altra parte come possiamo essere rassicurati se la stessa amministrazione che si è adoperata per la variante del PUC per agevolare questo progetto, ha esponenti indagati dalla Procura di Genova per i reati di calunnia e falso in concorso proprio nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione a Genova del 4 novembre 2011?  Forse le stesse procedure o norme che regolamentano il settore delle costruzioni di questi edifici sono superate e non sono più idonee ad affrontare l’inasprimento delle condizioni climatiche, ma in questo caso occorrerebbe intervenire subito, il progetto si potrebbe ancora rivedere proprio in funzione di queste considerazioni.

Borgoratti 4 novembre 2011 – qui non ci sono torrenti da “mettere in sicurezza”

Comunicato:  Luca Mercalli, presidente di Nimbus, rispondendo a una nostra e-mail ci ha inviato questo >>link<< dove è possibile apprendere alcune misure di autoprotezione, lo ringraziamo per l’interessamento.