Sulla Gazzetta del Lunedì di oggi le nostre riflessioni sul decentramento territoriale in risposta al post pubblicato dal Sindaco(https://www.facebook.com/ComitatoDoriaSindaco?fref=ts) dopo l’allerta 2 di Santo Stefano. Il sindaco chiede investimenti allo Stato e dice che “Sarebbe più giusto che lo stato decidesse di investire prima, con un piano straordinario di interventi” : noi chiediamo invece che sia il Comune a fare il primo passo con gli strumenti che già possiede e che sono disponibili da subito: uno di questi strumenti è il PUC ed è materia che il comune sta discutendo proprio in questi mesi. Un altro è la possibilità data alla Giunta di opporsi alla approvazione della variante Bricoman che prevede 6mila mq in più di cemento in un’area a rischio alluvionale come Pontecarrega e Piazza Adriatico. Chiediamo di applicare la Costituzione in coerenza con il dettato costituzionale dell’art. 118 che sancisce il principio di sussidiarietà : è il livello più decentrato possibile e cioè il comune che deve occuparsi in prima istanza del governo del territorio. Gli strumenti ci sono; non nascondiamoci dietro un dito e applichiamo le regole che già sono a nostra disposizione incominciando da dire Stop al consumo del suolo con il prossimo Puc!
Archive for dicembre 2013
Coop + Bricoman= 5.490 auto in più ogni giorno in Lungo Bisagno

E intanto la Coop si fa bella parlando di bikeconomics!
http://www.consumatori.e-coop.it/index.php/articoli-mese-corrente/leconomia-che-gira-su-due-ruote (disegno tratto da CON, numero di dicembre 2013)
Esattamente un anno fa, 28 dicembre 2012, la giunta comunale approvava la installazione di rastrelliere per le biciclette nei vari municipi di Genova: anche nel IV Media Val Bisagno. Due di queste rastrelliere dovevano essere installate anche nel territorio del nostro quartiere, una su via Pontecarrega e una in Piazzale Bligny. Ora lasciando da parte il fatto che questa amministrazione non punta assolutamente su sistemi di trasporto sostenibili e piuttosto cerca di favorire la gomma (la costruzione dei centri commerciali, il parcheggio di interscambio gomma-carrello sulla copertura della futura Coop Guglielmetti!) e lasciando da parte la critica sempre attuale che senza una programmazione e investimenti sulle piste ciclabili (in Val Bisagno già esiste praticamente e non ce ne siamo accorti,https://www.youtube.com/
https://www.facebook.com/
Questo vuole essere un pretesto per parlare di viabilità e soprattutto di coerenza e credibilità: riprendendo il discorso di chi punta sulla gomma e non sui trasporti sostenibili e che per la struttura stessa della propria attività di impresa non potrebbe mai rinunciare alla gomma vogliamo porre l’attenzione sull’ultimo numero di dicembre della rivista CON. La rivista dei consumatori e soci Coop si apre con un elogio delle due ruote che suona quantomeno incoerente se consideriamo gli oltre mille posteggi che Coop Liguria realizzerà nel nuovo centro commerciale Guglielmetti proprio davanti alle nostre case e che aumenterà, secondo le loro stime, il traffico in Val Bisagno di almeno 549 veicoli (compreso Bricoman) in più ogni ora rispetto ad oggi per un totale quindi di quasi 5.490 macchine in più nell’arco di 10 ore (altro che le 1000-1200 in più al giorno risultanti dalla istruttoria della valutazione per l’impatto ambientale per il Bricoman – Decreto Regione Liguria N°1835 del 28/06/2011 che fu anche oggetto di ricorso al TAR…).
(In base alle assunzioni sopra definite il traffico orario incrementale risulta pari a 549 veicoli, valore calcolato come di seguito specificato e da considerare sia in arrivo che in partenza:
La macro Matrice OD di Tabella 4 è infine particolarizzata nelle Tabelle 5, 6, 7 nella forma di Matrice OD da Sezione al Cordone a Sezione al Cordone.
+518 pa x 0,67 = +345 veicoli [associato alle strutture di vendita al dettaglio previste dal Progetto di Nuovo Complesso Commerciale]
- 242 pa x 0,67 = -161 veicoli [associato alle strutture di vendita al dettaglio nell’Attuale Complesso Commerciale]
+491 pa x 0,20 = +98 veicoli [associato alle altre attività previste dal Progetto di Nuovo Complesso Commerciale]
+267 pa x 0,67 = +179 veicoli [associato alla struttura di vendita al dettaglio prevista dal Progetto Bricoman]
+438 pa x 0,20 = +88 veicoli [associato alle altre attività previste dal Progetto Bricoman].
Rilevazioni fatte sabato 7 gennaio 2012 tra le 9:00 e le 19:00 e sabato 16 febbraio 2012 da TTA srl e gentilmente concessi dai progettisti Coop)
Suona quindi molto paradossale un elogio della bicicletta fatta da chi vive e lucra sull’uso dell’automobile. L’impressione è la stessa che può fare il cacciatore che si iscrive al WWF o a Legambiente.
Un tentativo di pulirsi la coscienza o di farsi belli indossando un bel vestito da gala sopra una tunica sporca puntando sulla buona fede della gente e facendo presa su di essa con argomenti attuali e sempre più quotidiani? L’etica non abita qui. Non pretendiamo questo da chi fa questo tipo di attività: sarebbe da ingenui, anche se il soggetto in questione si chiama Coop e nonostante abbia una politica sociale ben definita e diversa rispetto ad altre imprese capitaliste dello stesso tipo. Chiediamo però onestà intellettuale e trasparenza. Questo articolo si configura, per noi, come una mossa pubblicitaria a cui la Coop ci ha già ben abituati e che ha una grande attrattività e una grande presa sulle masse. Risulta essere, in conclusione, un elogio che davvero non è credibile per il fatto che senza automobili la Coop non esisterebbe più! Altrimenti, che senso avrebbe realizzare 1000 nuovi parcheggi nella Coop Val Bisagno?
<<Si chiama bikenomics: è la dimostrazione che l’aumento delle persone che pedalano, oltre a far bene alla salute e combattere l’inquinamento, è un volano prezioso per il paese. Da due anni si vendono più bici che auto, poi c’è il turismo… Ecco allora che la bicicletta, dopo essere stata ignorata, irrisa e sottovalutata, oggi sembra puntare al bersaglio grosso e comincia a chiedere spazio non solo nelle città, ma anche in economia>>.
Il numero completo al seguente link:
http://www.consumatori.e-coop.it/index.php/articoli-mese-corrente/leconomia-che-gira-su-due-ruote
La pazienza è finita

L’acqua che esce dal cantiere arriva a Pontecarrega. Questa foto è ripresa 2 ore dopo l’evento critico. Pensate cosa possa succedere con una pioggia come quella del 4novembre
Stamattina si è di nuovo rischiato il peggio a Pontecarrega e Piazza Adriatico. Come vi sentireste nel vivere con una bomba pronta ad esplodere sopra casa? Questa bomba è il cantiere Bricoman: da quando è in atto gli allagamenti e la paura sono diventati ordinari. Il cantiere è cominciato dopo l’alluvione e il titolo edilizio è stato concesso nel luglio 2012 dalla attuale giunta Doria che ora si appresta ad approvare una variante che prevede 6mila mq in più di cemento.
Inoltre il vicesindaco Bernini sta trattando con i Chiarella il cambiamento di destinazione d’uso dell’area del Nane dove i Chiarella vogliono realizzare di fronte al Bricoman una serie di edifici ad uso artigianale-commerciale e una serie di otto palazzine. Ancora cemento. Dovremo piangere dei morti per farci ascoltare?
Alle ore 9:00 circa la Protezione civile è stata allertata e ha chiamato il centro operativo del Matitone per descrivere la situazione che stava peggiorando di minuto in minuto.Sono stati girati video e foto.Le seguenti foto sono state scattate a quasi 2 ore dal picco di allerta e testimoniano la colata di fango che scende giù dal cantiere Bricoman.Invitiamo tutti coloro che abbiano fatto foto e video a contattarci.
Il valore esposto
Un grande fiume nelle desolate steppe russe è libero di uscire dai propri argini anche due o tre volte all’anno senza che questo sia causa di rischio per qualcuno.
Un torrente che esce con forza ogni cento anni può invece causare morti e feriti e danni economici incalcolabili, semplicemente perché il suo corso è ubicato presso una città.
Da questa semplice considerazione si capsce come il rischio idrogeologico non sia determinato solo da un periodo di ritorno di un evento eccezionale, ma soprattutto dipende dal valore esposto.
Il rischio infatti è il risultato del prodotto di questi due fattori: il periodo di ritorno dell’evento che causa il danno per il valore dell’esposto.
Se il valore esposto è minimo anche il rischio sarà ridotto anche con il manifestarsi di fenomeni eccezionali come sono per esempio le così dette bombe d’acqua, frane e allagamenti.
Diversamente un evento raro e di minore portata può causare ingenti danni se il valore esposto è di grande entità, come per esempio un grande numero di persone presenti nel sito coinvolto dall’evento.
Per l’edificio per il Bricoman, in costruzione a Ponte Carrega, l’amministrazione comunale ha concesso di poter edificare intorno al fondovalle del torrente Mermi, circa 10.000 m2 di S.A. in più rispetto a quanto inizialmente previsto. In cambio l’amministratone ha chiesto di mettere in “sicurezza” l’asta terminale del Torrente, uno scambio non propriamente proficuo ai fini della riduzione del rischio idrogeologico perché nuove superfici agibili significano anche maggioro frequentazione del sito e quindi maggiore presenza di persone. Ecco lo stralcio della relazione istruttoria che attesta quanto stiamo dicendo…
La “messa in sicurezza” idraulica significa che il torrente sarà regimato da nuove sponde, teoricamente in grado di contenere una piena eccezionale probabile statisticamente entro un periodo di ritorno di 200 anni.
Con la nuova arginatura il rischio effettivamente si ridurrà ma solo se anche l’altro fattore, il valore esposto, verrà contenuto entro limiti accettabili, altrimenti il prodotto dei due fattori non cambierà, ma anzi potrebbe aumentare con scenari di rischio peggiori rispetto a prima.
Nella valletta del Torrente Mermi, il valore esposto era rappresentato da un vecchio fabbricato in disuso con poche persone intorno, ma con le nuove attività nel sito saranno attratte migliaia di persone.
Di quanto si è alzato il valore esposto? Non è semplice a dirlo dato che non dipenderà solo dal numero di persone che frequenteranno i luoghi, ma anche dalle conseguenze di chi si troverà imbottigliato nel traffico per l’aumento della circolazione indotta dalle nuove attività e centri commerciali. Una circolazione che avviene principalmente sulle sponde del Bisagno che sono notoriamente a grande rischio idrogeologico, considerato che la piena del periodo duecentennale è di c.a. 1300 mq/s e che l’attuale copertura a valle non supera la portata di 800 mq/s. I documenti di previsione del traffico indicano un aumento di c.a. il 10% in più rispetto al traffico di ora lungo la sola sponda sinistra del torrente Bisagno.
Un’altra osservazione che si potrebbe fare consiste nel considerare che i calcoli con cui si progettano le nuove arginature non tengono conto dei fattori incidenti imprevedibili, ma comunque possibili, come per esempio uno smottamento, una frana, o la caduta di tronchi dei vicini versanti collinari, che potrebbero andare ad occludere la sezione utile del torrente facendolo comunque fuori uscire anche se messo a norma. Una possibilità non tanto remota considerata la conformazione del territorio in cui si è innestato il nuovo complesso commerciale. Un territorio caratterizzato da versanti molto ripidi e instabili, come dice la stessa relazione tecnica svolta per conto del tribunale di Genova per i fatti alluvionali del 4 novembre 2011.
(Stralci dalla relazione idraulica depositata presso la procura della Repubblica 38335/2011/44, scaricabili dal web del Secolo XIX)
Con queste considerazioni non volgiamo mettere dubbi sulla buona costruzione dell’edificio, ma critichiamo l’atteggiamento spregiudicato di un’amministrazione che non ha esitato a concedere tutto quello che il committente richiedeva solo per evidenti ragioni di cassa. Un comportamento cinico anche nei confronti di coloro che hanno subito l’alluvione del 4 novembre 2011. L’amministrazione, sei medi dopo la disastrosa alluvione, ha comunque concesso il titolo edilizio il 30/07/2012. Un atteggiamento senza scrupoli perché evidentemente non interessa il problema morale di attrarre migliaia di persone dentro questo fondo valle, che rimarrà comunque a grande rischio idrogeologico nonostante gli interventi di arginatura del torrente Mermi. Anche per questi luoghi occorrerà prevedere limitazioni di circolazione straordinarie in caso di allerta meteorologica, molte attività dovranno prevedere piani di evacuazione e di adattamento con gestione a carico dei titolari delle stesse attività. Piani complessi e onerosi perché complesso e oneroso è gestire l’emergenza quando ci sono di mezzo migliaia di persone. Dunque chiediamo a questa amministrazione che si appresta a concedere ancora un parcheggio di 6.000 mq in struttura, cemento su cemento, a ponte Carrega: ma lo avete detto ai proponenti?
Congestione del traffico a Ponte Carrega il 21/12/2013, non c’è ancora il Bricoman e la nuova Coop…
Renzo Piano faccia chiarezza!
Renzo Piano: come un novello pifferaio magico dalle cui labbra tutti pendono era il consulente dell’urbanistica dell’ex sindaco Marta Vincenzi. Curzio Maltese, in brodo di giuggiole per la pur bella iniziativa di Piano, scrive oggi su Repubblica:
Il rapporto fra città e periferia è l’argomento della vita per Piano. “Fin dalla nascita, sono nato a Pegli, periferia occidentale di Genova. Da studente sessantottino a Milano andavo rigorosamente in periferia per fare politica e anche per divertirmi, ad ascoltare il jazz al Capolinea, in fondo ai Navigli. E in fondo anche oggi i miei progetti più importanti sono la riqualificazione di ghetti o periferie urbane, dall’università di New York ad Harlem, al nuovo palazzo di giustizia di Parigi nella banlieue “.
Eppure, da consulente di Urban Lab Genova nel 2010, non ha speso una parola per il disastro del Bricoman. Forse la costruzione di un centro commerciale di 49mila mq in area esondabile corrisponde, in fondo, alla sua idea di riqualificazione! Faccia chiarezza su cosa intenda per riqualificazione, slogan perfetto per chi non ha contenuti nuovi da proporre.
Il suo è stato ed è un colpevole silenzio.
Forse, al di là di Harlem e di Parigi, potrebbe chiarirci le idee sulla nostra riqualificazione e chissà, rimediare.
Lo sfidiamo.
Ma sarà il silenzio la risposta: un conto è lavorare ad Harlem, un conto a Pontecarrega!
http://genova.repubblica.it/cronaca/2013/12/20/news/piano_con_lo_stipendio_da_senatore_far_lavorare_sei_giovani-74137977/
Il Fascismo è una menzogna detta da prepotenti
Passare davanti al Bricoman è ogni volta una grande Lezione: ci ridà il senso di essere periferia, ancora. Ci fa pensare a una occasione persa, ancora. Ci fa pensare alla mancanza di pianificazione o peggio ad una pianificazione anni ’50 (oggi!). Ma soprattutto rafforza in molti di noi la Fiducia verso i nostri amministratori.
Il Fascismo si esprime in differenti maniere al giorno d’oggi: far passare un’opera del genere, di nascosto dalla gente, senza renderla partecipe e soprattutto senza informazione è stato un atto fascista ( per i buonisti è stato solo un errore o “non pensavamo fosse così grande”).
“Il Fascismo è una menzogna detta da prepotenti” (E. Hemingway)
Oggi si è svolta la conferenza dei servizi per la Guglielmetti
Stamattina alle ore 11:00 al Matitone si è svolta la conferenza dei servizi per l’area ex Guglielmetti.
Peccato non aver potuto partecipare, anche se soggetti giuridici portatori di interessi legittimi. Peccato perchè si è persa una occasione per applicare sul campo la tanto abusata “partecipazione”. Spesso sentiamo parlare di questo tema. I politici la usano proprio come fosse un cavallo e lo portano allo sfinimento dopo una lunga cavalcata nelle campagne elettorali. Lo sfiancano e lo lasciano lì, a rimpinzarsi di fieno fino al prossimo appuntamento elettorale. Alla fine il discorso è sempre lo stesso: pochi decidono per tutti e la conferenza dei servizi non sfugge alla regola. Pochi soggetti, qualcuno ben qualificato, altri meno. E il territorio? Praticamente assente, al di là di un paio di rappresentanti municipali che però non possono certo mettersi sulle spalle il peso della rappresentanza di una intera comunità. Sarebbe stato interessante ascoltare, senza intervenire dato che non è permesso dai regolamenti che disciplinano lo svolgimento delle conferenze dei servizi, ciò che viene proposto e che sarà vissuto sulla nostra pelle con la trasformazione del nostro quartiere. In fondo la famosa e tanta abusata partecipazione passa da qua. O forse no. Forse la partecipazione è tutta un’altra cosa ed è cosa diversa dalla informazione, dalla democrazia partecipativa, dal rendere conto di certe scelte di fronte ai rappresentati. Forse la partecipazione è cosa diversa ma qualcuno, per favore, ci spieghi che cosa è!
Si chiede solo trasparenza per non svegliarsi la mattina e doversi chiedere, attoniti, come cittadini di un altro mondo bevendo il caffè davanti al telegiornale, da dove nasca l’esasperazione dei conflitti sociali e le tensioni di questi ultimi mesi.
Fatte queste banali considerazioni di ordine generale (un tema sicuramente da approfondire ma in sedi più specifiche) ci preme informare che abbiamo già fatto richiesta della copia del verbale della riunione di oggi e che rimane comunque fermo il diritto di poter presentare osservazioni in maniera formale (l’invito è rivolto a tutti).
Stamattina dovrebbero essere state confermate le tre richieste da noi fatte per mitigare l’impatto:
1) eliminazione della rampa elicoidale davanti al borgo storico di Pontecarrega
2) abbassamento dell’altezza dell’albergo di circa 7metri rispetto ai 35metri originariamente previsti a progetto
3) installazione del teatro dell’Ortica
Presto pubblicheremo il verbale dell’incontro.
Pontecarrega e Piazza Adriatico su La Nuova Ecologia
La Nuova Ecologia è il periodico di Legambiente Italia. E’ mensile e ha diffusione nazionale. Questo mese dedica un reportage sul rischio alluvionale dal titolo “Italia Smemorata”. Genova ha molto spazio in questo dossier che parla di Bisagno, Fereggiano e Mermi con uno zoom sul cantiere Bricoman e il progetto di restringimento del Bisagno all’altezza di Ponte Carrega. Il giornalista Francesco Loiacono ha raccolto le testimonianze di Santo Grammatico, Presidente Legambiente Liguria, del Professor Renzo Rosso del Politecnico di Milano e del vice presidente dell’ordine dei geologi liguri, Guido Paliaga. Il nostro quartiere ancora una volta al centro dell’attenzione nazionale e l’Associazione Amici di Pontecarrega si è fatta portatrice di questo interesse dando la propria testimonianza in questo reportage ed esprimendo le proprie perplessità sulla cementificazione del bacino idrografico del Mermi e sul restringimento del Bisagno.
Potete trovare la versione cartacea in biblioteca Berio e nelle migliori librerie. Qui la versione web del report:
http://www.lanuovaecologia.it/view.php?id=12288&contenuto=Notizia
Il video:
Ricorso al TAR in caso di approvazione della variante?
Questa mattina RAI 3 ha girato un servizio sul cantiere Bricoman e sul dissesto idrogeologico nel quartiere. Sono intervenuti il Presidente del Municipio Agostino Gianelli e il Consigliere Regionale Lorenzo Pellerano.
La nostra associazione ha parlato del rischio alluvionale del rio Mermi sottolineando come i lavori non siano ancora cominciati nonostante lo stato di lavori del centro commerciale siano invece molto avanzati con il rischio di vedere finito il cantiere e non vedere i lavori sul Mermi.
Abbiamo parlato anche della variante, altri 6mila mq in più di posteggio pertinenziale al Bricoman di fronte alle case di Pontecarrega e abbiamo esposto la possibilità che stiamo valutando insieme a uno studio legale di fare ricorso al TAR in caso di approvazione della variante per ridiscutere la legittimità di alcune scelte. L’amministrazione ci aveva dato GARANZIE di una MITIGAZIONE dell’impatto del centro commerciale (“Non avremmo mai approvato un’opera così e faremo di tutto per mitigare l’impatto”) attraverso la piantumazione di alberi ad alto fusto da sistemarsi nel parcheggio: con la costruzione del parcheggio in impalcato (cioè in quota) ciò non sarà più possibile e l’amministrazione verrebbe meno al suo impegno: legittima, quindi, la nostra volontà di volerci vedere chiaro dopo mesi di inutili mediazioni: discorso che si farebbe interessante anche considerando che se c’è ora bisogno di una variante evidentemente c’è stato qualche errore di valutazione prima: se erano necessari più parcheggi perchè non sono stati chiesti prima? Sono cambiati i flussi di traffico? Bricoman abbandonerebbe un cantiere su cui sta investendo milioni di euro da tre anni in mancanza della variante? O forse si tratta di una mossa disperata di Coopsette per rendere più appetibile un’area che non riesce a vendere (il terzo e ultimo piano ancora invenduto)?.
La nostra associazione ritiene che la costruzione di una nuova area di altri 6mila mq di cemento per aumentare i parcheggi del Bricoman potrà solo aumentare il traffico nella zona e quindi andrà ad aumentare il VALORE DEL RISCHIO ALLUVIONALE ESPOSTO. In poche parole: portare potenzialmente nuove centinaia di automobili e di persone in un’area a forte rischio alluvionale (Mermi, Bisagno) non aiuta a mitigare il rischio alluvionale bensì rende quell’area molto più a rischio.
Pulizia di Staglieno
Sabato14 giornata dalle ore 9,30 alle 17.00 pulizia del verde a Staglieno in collaborazione con l’associazione Onlus per Staglieno. Per chi fosse interessato l’appuntamento è alle 9,30 dai fioristi, munirsi di guanti, tenaglie e tutto il necessario per tagliare arbusti, spine e rami. Vi aspetto numerosi.
Una vera lezione di estetica del paesaggio
Mercoledì 4 dicembre alle ore 17.15 abbiamo partecipato alla tavola rotonda Stop al Consumo di Suolo presso il Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi.
Molti sono stati gli spunti, ma una cosa ha suscitato la nostra curiosità: la posizione del Vice Sindaco Stefano Bernini diventato un vero esteta del paesaggio!
A chi era presente non sarà sfuggito il suo riferimento a un contadino di S. Ilario che, secondo il Vice Sindaco, ha deturpato irrimediabilmente il paesaggio. Un vero scempio ambientale che si mostra visibilmente dall’autostrada Genova – Livorno.
La nostra curiosità è motivata dal fatto che il vice sindaco Bernini ha la delega all’urbanistica da maggio 2012. L’amministrazione di cui ha l’assessorato ha concesso il titolo edilizio (sei mesi dopo l’alluvione del 4 novembre 2011) il 6/08/2012, per la costruzione dell’edificio ex-Italcementi. Un intervento edilizio che ha visto sbancare una collina vergine con molti orti urbani in un contesto di elevata fragilità del territorio (trattasi di paleo frana insistente su un bacino ancora a rischio idrogeologico).
Lo sbancamento è stato necessario per costruire nuove strade e rampe veicolari per permettere accessi carrabili al grande centro commerciale.
Un intervento non propriamente soft, senza dubbio non volto alla salvaguardia del paesaggio o al consumo di suolo. Si è scelto di barattare la messa a norma dell’asta terminale del Rio Mermi con ulteriori 10.000 mq di S.A. da edificare rispetto a quanto inizialmente previsto.
L’edificio sarà una delle più grandi costruzioni della Val Bisagno, con i suoi 49.000 mq di superficie agibile sarà grande come due volte il transatlantico RMS Titanic (c.a. 300x60x40 m) e s’imporrà mortificando la vista del paesaggio sia dall’acquedotto storico, sia dal parco delle mura dei forti genovesi.
Con queste premesse ci siamo chiesti di che tipo di scempio avremo trovato a S. Ilario, tanto da suscitare lo sdegno del vicesindaco diventato improvvisamente un esteta.
Siamo dunque andati a vedere di quale scempio si fosse macchiato il misterioso contadino, abbiamo chiesto alla gente del posto quali erano gli interventi edilizi in corso sulla costa di S. Ilario che fossero visibili dall’autostrada.
L’unico intervento è quello di un piccolo edificio rurale in prossimità dell’autogrill di S. Ilario. Abbiamo scoperto che la proprietà non è propriamente di un “contadino”.
Quindi abbiamo contattato telefonicamente i titolari per sapere di cosa si trattasse e abbiamo scoperto che l’intervento tanto contestato dal vicesindaco è un fabbricato agricolo ad uso laboratorio artigianale, peraltro autorizzato dal Comune di Genova dopo quattro anni di assurda burocrazia.
Si tratta di un’azienda familiare, i titolari sono marito e moglie, entrambi dottori laureati in scienze naturali. L’azienda è una delle sei eccellenze regionali per lo sviluppo rurale, vincitrici del bando europeo PSR 2007/2013 e hanno come slogan “…Abbiamo messo le nostre competenze al servizio del territorio”, una delle più importanti aziende start-up nel settore del biologico per la produzione agroalimentare di alta qualità, attività stanziale legata al territorio. Ecco i riferimenti del loro sito:http://89.119.249.8/RRNeccellenzeRurali/liguria/dorotheacosta.html
Quindi se non abbiamo capito male l’assessore Bernini ha indicato come cattivo esempio di gestione del territorio, non un “contadino”, ma una delle sei aziende di eccellenza rurale nel settore del biologico della Regione Liguria. Un’azienda familiare legata al territorio formata da giovani imprenditori laureati che hanno deciso di non andare all’estero, bensì di valorizzare i terreni di famiglia in un’area totalmente abbandonata e degradata ad elevato rischio incendi e idrogeologico.
Forse mancherà qualche permesso o un’autorizzazione per finire i lavori, forse qualcosa durante la costruzione non è andata come avrebbe dovuto, non spetta a noi esprimerci in merito: certo non ci sembra uno scempio edilizio come dice il vicesindaco ma anzi un esempio da prendere in considerazione.
Foto 1) Intervento edilizio che tanto preoccupa il vicesindaco, perché questo scempio si vede dall’autostrada Genova – Livorno
Foto 2) Cantiere per il Bricoman
Il nuovo edificio in costruzione a Ponte Carrega, quando sarà terminato sarà visibile dall’acquedotto storico e dal parco urbano delle mura dei forti, ma questo intervento evidentemente non preoccupa i sonni del vicesindaco e assessore che al termine della tavola rotonda ci ha confermato che la giunta approverà senza indugio la variante proposta da Coopsette per un ulteriore parcheggio in struttura da 6000 mq, infatti occorre agevolare Bricoman Italia srl, perché si tratta di tutelare nuovi posti di lavoro.
Al termine della tavola rotonda l’associazione ha condotto un’assemblea straordinaria durata fino alle ore tre del mattino. Si è deciso di intraprendere un’istruttoria per verificare insieme ad alcuni legali se ci sono gli estremi per un ricorso al TAR. Per affrontate le eventuali spese legali si coinvolgeranno altre associazioni e comitati nonché il contributo spontaneo dei cittadini sensibili al destino del proprio territorio.
Oggi pomeriggio!
STOP al CONSUMO di SUOLO
Firma la petizione contro il consumo di suolo:
Petizione on line: http://www.change.org/it/petizioni/stop-al-consumo-del-territorio
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