
Sabato 25 febbraio dalle 15 alle 17 in Piazza Adriatico si svolgerà una distribuzione alimentare straordinaria di spesa sospesa.
Per informazioni: 349 2377545
Il nostro grande ringraziamento va all’Arci 7 novembre della Ligorna che come lo scorso anno ha deciso, con tutti i soci, di raccogliere generi alimentari per le famiglie della spesa sospesa seguite dalla nostra associazione!
Vi invitiamo a partecipare agli eventi dell’11 e del 17 dicembre in viale dei Cipressi 2 (Ligorna)!
Dopo costanti richieste nel corso degli anni e dopo aver acquistato la bella fontanella in ghisa che vedete nella foto sotto finalmente un nostro piccolo progetto è stato realizzato!
Grazie al lavoro eseguito dal Municipio 4 Media Val Bisagno di concerto con Iren e Aster è stata installata la fontanella dell’acqua pubblica nei giardinetti di via Ponte Carrega! Nei prossimi giorni sarà ultimato il collegamento alla rete idrica.
In tempi in cui le fontanelle si tolgono dalle strade e si mette in dubbio l’acqua come bene comune questa è una piccola battaglia vinta, con la collaborazione di tanti, per attrezzare un’area pubblica, comune a tutti!
#AcquaBeneComune
Proseguono con grande lena i lavori di restauro del lavatoio di Staglieno da parte dell’associazione Amici di Ponte Carrega con l’obiettivo di riaprire l’area alla cittadinanza dal mese di settembre.
Negli ultimi sabati di lavoro è stato rifatto con la calce l’intonaco della vasca, il cui acquisto è stato possibile attraverso il Patto di collaborazione con il municipio IV Media Val Bisagno.
È stato poi ripristinato il marciapiede in lastre di Luserna: alla lastra donata dal Sertoli e tagliata gratuitamente da D’avolio Marmi si sono aggiunte le ultime lastre tagliate direttamente sul posto dai nostri meravigliosi volontari!
Infine è stato rimosso il cemento che ostruiva l’antica calotta in marmo originaria di fine ottocento, ora finalmente tornata libera e completamente visibile così come la vedevano i nostri bisnonni e le nostre bisnonne un secolo fa.
Nei prossimi sabato prima della pausa estiva si cercherà di finire il tetto che secondo le prescrizioni della soprintendenza deve essere in metallo zincato.
Nel frattempo pubblichiamo qui di seguito alcune foto del “working in progress”.
A presto per gli altri aggiornamenti sul trogolo di Staglieno!
L’iniziativa “Spesa Sospesa” nasce in piena emergenza Covid, un’emergenza che ingenuamente si pensava fosse transitoria. Nasce come un servizio di bassissima soglia, per dare una risposta rapida a un bisogno – e un diritto – fondamentale, ossia il cibo.
La decisione di lanciarci in questa avventura nasce da anni di presidio e cura del territorio, una cura che non può prescindere dalla cura dalle persone che lo abitano e che si trovano ad affrontare serie difficoltà economiche dovute alla pandemia da Covid 19.
Con il passare dei mesi, l’esperienza si è consolidata e strutturata, ma sostanzialmente consiste in un piccolo gruppo di volontari che settimanalmente raccoglie, prepara e consegna borse di viveri non deperibili ad un numero variabile di famiglie, al momento 63, con una cadenza che da bisettimanale è diventata mensile. I beni non deperibili vengono raccolti nei supermercati del territorio, grazie alla solidarietà delle persone, con il prezioso supporto dei volontari.
Grazie all’impegno dei volontari e alla collaborazione con altri enti possiamo quindi assicurare un servizio continuativo che però, proprio perché conta sul volontariato delle persone, potrebbe doversi interrompere in qualsiasi momento se la situazione personale dei singoli dovesse cambiare.
Dall’inizio della pandemia (aprile 2020) abbiamo continuato l’attività di raccolta nei supermercati, preparato gli alimenti per le famiglie e consegnato quanto raccolto, tenendo traccia di quanto veniva donato e di quanto veniva consegnato. Dall’anno scorso come associazione abbiamo sostenuto in modo continuativo circa 30 famiglie, delle quali alcune segnalate dai servizi sociali, che non avendo risorse a disposizione ci hanno chiesto aiuto nel supporto alle persone più vulnerabili. Oggi con il prezioso supporto dei volontari del servizio civile (Cooperativa La Comunità e Legambiente) dei Circoli Operai, degli Scout del Genova48 e di Coserco riusciamo ad aiutare mensilmente 63 famiglie solo in Val Bisagno.
Complessivamente dallo scorso aprile sono stati raccolti:
1491 PACCHI DI BISCOTTI
576 TRA CONFEZIONI DI THE E CAFFE’
679 KG DI FARINA
1496.5 LITRI DI LATTE
1976 CONFEZIONI DI LEGUMI
562.5 LITRI DI OLIO
816 VASETTI DI OMOGENEIZZATI
2496.5 KG DI PASTA
1720 CONFERZIONI DI PELATI
881.5 KG DI RISO
1036.5 BOTTIGLIE DI SALSA DI POMODORO
2089 SCATOLETTE DI CARNE IN SCATOLA E TONNO
568 KG DI ZUCCHERO
357 TRA PRODOTTI PER LA CASA E IGIENE PERSONALE
Siamo consapevoli che quanto raccolto sopperisce solo in piccola parte al bisogno reale delle persone che abbiamo deciso di aiutare, e in modo maggiore rispetto ai bisogni dell’intera città. Bisogni che riteniamo non siano solo legati alla pura sussistenza. In un momento di fragilità e precarietà come questo le persone hanno bisogno di “relazione”, di comunità. È per questo motivo che la scorsa primavera abbiamo deciso di attivare dei numeri per le persone sole, che non hanno nessuno con cui condividere la propria quotidianità. Per lo stesso motivo prima di Natale abbiamo aderito all’iniziative del “Giocattolo sospeso”, ideato dai Circoli Operai. Grazie alla generosità delle persone e di alcuni negozianti abbiamo raccolto e distribuito giochi nuovi e usati alle famiglie coinvolte nella “Spesa sospesa” e a quanti si sono presentanti nelle giornate di distribuzione.
Crediamo fermamente che l’aiuto alle persone che in questo momento sono più fragili e in difficoltà non possa essere ridotto ad un mero sostentamento improntato sulla “carità”, dimenticandosi invece della complessità delle persone e delle situazioni che sono chiamate a vivere quotidianamente.
In una logica spesso troppo incentrata sul “fare” a volte non si trova il tempo di fermarsi e fare il punto su ciò che si sta facendo, su quali siano i punti forti e quali quelli critici del nostro agire.
Approfittando in qualche modo della libertà di espressione che la natura completamente volontaria del nostro impegno ci consente, ci siamo ritagliati alcuni momenti di pensiero e condivisione per osservare “dall’alto” la situazione particolare che stiamo vivendo. Come privati cittadini e come associazione di promozione sociale, riteniamo infatti fondamentale continuare a porci in maniera critica rispetto ai fenomeni sociali che osserviamo. Di seguito riportiamo quindi alcune riflessioni e constatazioni, non in ordine di importanza, che ci piacerebbe condividere con chiunque abbia voglia di conoscerci un po’ più da vicino .
Una prima constatazione riguarda proprio “l’osservatorio” della spesa sospesa: l’analisi ad un livello micro come quello del nostro quartiere ci dice molto sul contesto generale rispetto alle politiche del lavoro e al sostegno a quanti lo perdono, alla cura delle persone che per età o condizione non possono lavorare e più in generale rispetto allo stato dei servizi – in particolare sociali – e la visione della condizione di marginalità che vivono le persone, soprattutto nelle periferie come la nostra.
La risposta istituzionale alle necessità, impellenti, delle persone si limita ad un’azione emergenziale, una risposta carente e miope ai bisogni e diritti primari delle persone e basata su una logica di carità: redditi di emergenza – nella “migliore” delle ipotesi – buoni spesa – quando disponibili – e riferimento a realtà del volontariato o del terzo settore più o meno strutturate per accedere a servizi o beni che l’istituzione non è più in grado di fornire. È, quindi, chiara la debolezza dell’istituzione pubblica, in particolare di tutto l’apparato dei servizi sociali, che deriva da anni di risparmi sulla spesa pubblica e tagli che, nel momento di maggior bisogno di un’istituzione presente e forte, sono molto più evidenti. E dove l’istituzione manca ci si affida al territorio, al volontariato, al “buon cuore” delle associazioni e delle persone, in un meccanismo chiaramente improntato sulla carità.
E la stessa logica di affidamento alla persona si riflette in modo speculare nel nostro rapporto verso le istituzioni. Nella nostra esperienza c’è collaborazione e comunicazione con i servizi sociali del territorio perché c’è relazione col singolo operatore, ma non è abbastanza e le nostre reti di relazioni interpersonali sul territorio diventano fondamentali per continuare a fare quello che stiamo facendo.
Un altro aspetto su cui crediamo sia importante soffermarci riguarda il fatto che questa ultima crisi, come immaginabile, colpisce persone che già vivevano in situazione di fragilità: la quasi totalità delle famiglie che seguiamo era già conosciuta o in carico ai servizi e il nostro piccolo contributo si aggiunge ad una presa in carico istituzionale di anni a volte, indicatore del fatto che le risposte in essere prima della crisi probabilmente non erano abbastanza o abbastanza sostenibili.
Una terza riflessione è legata, come si menzionava sopra, al pensiero sulla persona in condizione di fragilità/marginalità: le famiglie e i singoli con cui ci rapportiamo non hanno diritto nemmeno a scegliere cosa mangiare, perché il contenuto delle borse dipende da cosa raccogliamo, dal “gusto” di terzi e da una suddivisione degli alimenti che giocoforza ci troviamo a fare per poter fronteggiare tutte le richieste. E sebbene chiediamo e cerchiamo quanto possibile di diversificare, o di rispondere ad alcune richieste puntuali, in questo sistema il “povero” non ha voce, né possibilità di azione: si limita a dover accettare l’aiuto concessogli, ringraziando noi che a nostra volta ringraziamo chi dona dei viveri perché sappiamo che grazie a questo potremo continuare ad assicurare un piccolo aiuto. Questo è svilente, prima di tutto per le persone con cui ci rapportiamo, e per noi volontari, che ci sentiamo bloccati in un meccanismo che si autoriproduce e da cui è difficile emergere.
L’ultima riflessione riguarda l’occasione di incontro e vicinanza che questa attività ci sta dando: in primis il rapporto con le famiglie, con cui ormai si è stabilita una certa confidenza, che si manifesta nell’invito a prendere un caffè o nella telefonata per chiedere un’informazione o capire come muoversi in una certa situazione: pagare le bollette, avere aiuti con gli affitti, trovare la cancelleria per la scuola dei figli. Il mercoledì sera è ormai fatto di piccoli riti nel passaggio di casa in casa e incontri preziosi. Arricchente e prezioso è lo scambio con le persone degli altri enti e associazioni che, a partire dai valori più diversi, sono impegnati in attività simili alla nostra, donando tempo, energie, braccia e kilometri e impegnandosi a collaborare per un obiettivo comune. Ci dà speranza, infine, incontrare una cittadinanza generosa, che continua a donare e a interessarsi, ed esercenti che continuano ad aderire all’iniziativa.
Ci chiediamo spesso se potremmo fare di più, strutturarci di più, interagire con altre realtà per poter dare una risposta più ampia ai bisogni con cui ci interfacciamo… certamente, organizzandosi è possibile fare tutto, ma non è questo il nostro compito.
Non vogliamo infatti diventare “professionisti della beneficienza”. Siamo presenti sul territorio e tra le persone che lo vivono, come comunità solidale, e vogliamo continuare a esprimerci liberamente rispetto a quello che facciamo, riportandone criticità e spunti di miglioramento.
Pertanto, vogliamo concludere riaffermando la necessità di risposte più complesse a situazioni complesse, come lo sono le vite delle persone, che escano da una logica emergenziale: è necessario coinvolgere le persone in una progettualità in cui siano protagoniste, in cui possano partecipare in prima persona, mettere a frutto le proprie competenze e conoscenze e attivarsi, per non rimanere schiacciate, per ripensarsi al di là della situazione di difficoltà che stanno affrontando. Nel nostro piccolo, stiamo cercando di coinvolgere quanti lo vogliano nelle attività dell’associazione nel quartiere, nel supporto alla spesa sospesa stessa e, quando il nostro sogno degli orti sociali diverrà finalmente realtà, ci auguriamo di riuscire a coinvolgere le famiglie che lo vorranno nella coltivazione di un piccolo orto.
Così come per i problemi legati al dissesto idrogeologico del nostro territorio, alla sanità o alla mobilità e i trasporti, anche per quel che riguarda i servizi sociali e il supporto alla persona crediamo fortemente che lo sguardo oggi debba andare oltre la gestione dell’emergenza. Occorre ripensarci come comunità, rimettere al centro le persone e le relazioni, per intraprendere un cammino di analisi e ci auspichiamo risoluzione di problematiche complesse come quelle sopra descritte.
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Sabato 12 mattina in Piazza dell’Olmo sotto i portici del municipio Media Valbisagno, dalle 10 alle 13, raccoglieremo libri e giocattoli, nuovi e usati, che saranno poi regalati affinché tutti possano passare un Natale un po’ più sereno, nonostante questo periodo di difficoltà e emergenza per tanti.
Qui sotto l’intervista telefonica a Fabrizio Spiniello, presidente dell’associazione Amici di Ponte Carrega
Sabato 10 ottobre 2020 si è svolta la giornata di pulizia dell’acquedotto storico, che era stata annullata precedentemente a causa delle estrizioni anti-Covid. L’associazione Amici di Ponte Carrega, insieme ai volontari del Servizio Civile, si è occupata dell’area del lavatoio di Staglieno e della parte di condotto che va dalla chiesa di San Bartolomeo verso Preli. Ci siamo occupati di rimuovere la spazzatura incontrata e di fare lo sfalcio dell’erba lungo il percorso e lungo parte di Salita alla chiesa di Staglieno.
Vogliamo fare i nostri complimenti a Francesca Viani che si è laureata alla triennale di Architettura all’Università di Genova con una tesi sulla “RiverRestoration” e il caso Val Bisagno.
Siamo felici di averle dato una mano e soprattutto siamo orgogliosi di essere stati inseriti nel suo lavoro di ricerca come un caso studio!
Grazie anche alla prof.ssa Katia Perini e al Dipartimento di Architettura per la continua attenzione e lo studio del nostro territorio!
Ospitiamo qui di seguito un breve intervento proprio di Francesca Viani sul contenuto della sua tesi:
La riqualificazione dei fiumi è un fenomeno che sta prendendo sempre più piede a partire dalle grandi metropoli fino alle città di dimensioni più ridotte.
Il 19 Maggio 2020, alla presenza dell’assessore Pietro Piciocchi , del Presidente del Municipio IV Media Val Bisagno Roberto D’Avolio, dell’Arch. Pietro Valcalda della Direzione Opere Idrauliche del Comune di Genova e delle associazioni Comitato Piazza Adriatico e Amici di Ponte Carrega, si è svolta una Video Riunione sul tema del restyling di Piazza Adriatico e della sistemazione idraulica del Rio Torre.
Per quanto riguarda il Rio Torre, l’assessore Piciocchi come già annunciato ha detto che attualmente è in corso la procedura di revoca in danno dell’appalto dei lavori sul rio Torre. Si è impegnato nella valutazione di un procedimento d’urgenza attraverso un appalto integrato per la riassegnazione del secondo lotto del vecchio progetto (che sarà comunque oggetto di una revisione progettuale complessiva), per la messa in gara e successiva assegnazione dei lavori entro la fine del 2020, in modo che i lavori possano partire a gennaio 2021 per una durata totale di 6 mesi, quindi con una previsione di fine lavori a giugno 2021.
Nel frattempo, per evitare di perdere l’attuale finanziamento di 800mila Euro messi a disposizione dall’amministrazione Comunale per il restyling di Piazza Adriatico, si è deciso di stornare da questa somma l’ammontare necessario per il rifacimento delle reti bianche di piazza Adriatico e Passo Ponte Carrega e per le reti nere di Piazza Adriatico, lavoro che potrà essere eseguito, a differenza del progetto di restyling, in concomitanza ai lavori sul Rio Torre.
Per quanto riguarda poi il progetto di restyling di Piazza Adriatico, bisognerà quindi vedere quanto rimarrà degli iniziali 800mila Euro a seguito dei lavori per il rifacimento delle reti bianche e nere.
L’Amministrazione comunale per voce dell’Ass. Piciocchi si è detta disponibile a reperire ulteriori risorse e a trovare la miglior soluzione economica per coprire tutti i costi relativi al progetto di restyling.
Le associazioni, Comitato Piazza Adriatico e Amici di Ponte Carrega, hanno gradito la disponibilità dell’assessore Picciocchi e degli impegni che si è preso in prima persona e sono fiduciose di un buon esito dei due progetti che devono essere realizzati ma rimarranno comunque presenti e vigili, nei confronti dell’amministrazione Comunale, per fare in modo che dalle parole si passi definitivamente e finalmente ai fatti.
Comitato Piazza Adriatico
Amici di Ponte Carrega
Su La Repubblica del 30 aprile 2020 spazio all’iniziativa di solidarietà della Val Bisagno:
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Diciassette realtà della Media Valbisagno tra parrocchie, associazioni, scout, pubbliche assistenze e centri sociali, oltre all’Ats e ai Civ, si sono unite per rispondere all’emergenza Coronavirus, che ha moltiplicato il numero di persone in difficoltà, perché rimaste senza lavoro e senza uno stipendio. Il progetto, patrocinato dal Municipio della Media Valbisagno e Confesercenti, si chiama Spesa sospesa e provvede al rifornimento di viveri di prima necessità per almeno 160 nuclei familiari della zona. Le richieste infatti in questi mesi si sono moltiplicate e la rete tradizionale che già operava per rispondere alle richieste delle famiglie aveva bisogno di essere rafforzata, e così commercianti, associazioni e cittadini si sono messi in gioco: «Siamo riusciti a creare una rete ampia con tutte le realtà del territorio. Una rete molto bella che sta crescendo e che nei momenti difficili sa dare il meglio di sé», commenta il presidente del Municipio Roberto D’Avolio.
La modalità di raccolta della Spesa sospesa ricalca quella della Colletta alimentare: «Ci mettiamo con un carrello all’ingresso dei supermercati del territorio che hanno aderito all’iniziativa (l’elenco è sul sito www.genova20.com dell’omonimo gruppo scout ndr) e chi vuole può riempirlo lasciando dei generi alimentari di prima necessità, dalla pasta alla farina all’olio al cibo in scatola, che verranno poi portati alle parrocchie che preparano i pacchi alimentari, che poi vengono distribuiti dai volontari nelle vari zone», spiega Fabrizio Spiniello dell’associazione Amici di Pontecarrega, una delle tantissime realtà coinvolte nel progetto. E la risposta da parte del territorio è stata subito generosa: «Facciamo due turni al giorno (uno la mattina e l’altro il pomeriggio) e torniamo con i carrelli sempre pieni», osserva Spiniello che con la sua associazione opera nelle zone di Sant’Eusebio, Ponte Carrega e Montesignano. Il progetto ha preso il via lunedì 27 e «l’obiettivo è di portarlo avanti finché l’emergenza non sarà finita», conclude Spiniello.
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Qui il LINK all’articolo de La Repubblica.it
Qui il comunicato stampa di CONFESERCENTI LIGURIA
Qui il link all’articolo di GENOVA 24
Qui il Link di TELENORD
Qui il link all’articolo di GENOVA TODAY
Da questa mattina abbiamo iniziato a fare la raccolta alimentare per le famiglie in difficoltà del nostro territorio.
Siamo tanti volontari e operiamo, come stanno già facendo a Struppa, Molassana e San Gottardo, in collaborazione con le parrocchie della zona per distribuire gli alimenti non deperibili che riusciremo a raccogliere negli esercizi aderenti.
L’obiettivo è raccogliere, grazie alla Vs generosità, ogni genere alimentare non deperibile da poter consegnare alle persone che in questo momento storico stanno vivendo delle difficoltà a causa della crisi aggravata dalla pandemia del Covid-19.
Il gruppo degli Amici di Ponte Carrega con ragazzi e ragazze del quartiere, gli scout del reparto GE48 e la squadra di calcio del quartiere di Via Terpi, il Bulldog, avrà come punto di riferimento la zona di Piazza Adriatico, Ponte Carrega e Montesignano: i viveri saranno consegnati al gruppo di volontariato Vincenziano della parrocchia di San Michele e alla Sporta Aperta. Il gruppo di Sant’Eusebio avrà invece come riferimento la parrocchia di Sant’Eusebio.
L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Genova – Municipio IV Media Val Bisagno e della Confesercenti.
Nei prossimi giorni troverete il nostro gruppo nel punto vendita dell’IN’S di Via Piacenza, tutti i giorni, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00. Sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00.
Il gruppo di Sant’Eusebio raccoglierà gli alimenti nel punto vendita Basko di San Gottardo dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:00.
Vi aspettiamo numerosi!
Da lunedì 13 aprile è attivato il progetto VOCI DAL QUARTIERE.
Simona, Monica e Fabrizio risponderanno alle telefonate per dare supporto e informazioni, o anche solo per scambiare quattro parole, con tutte le persone che vorranno farlo!
QUI IL VOLANTINO PDF DA FAR GIRARE: Progetto Voci dal Quartiere_Amici di Ponte Carrega