I primi mesi del ritorno della nostra amatissima ferrovia!

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Un calorosissimo bentornato a tutti con il primo appuntamento della nuova stagione con la nostra amata ferrovia.

Sono passati poco meno di quattro mesi da quel fatidico 21 Maggio 2016, allorché il nostro gioiello è stato finalmente riaperto. Molte cose sono cambiate da quella data e ancora molte cambieranno da dopo l’Estate in avanti, soprattutto a livello di integrazione con gli altri mezzi di trasporto. Il bilancio dunque è assolutamente positivo e fa quindi ben sperare. I treni sono sempre stati pieni, molto spesso infatti si sono dovute aggiungere carrozze per far fronte alla domanda sempre crescente, e da tutta Europa, specialmente dalla Germania, fervono richieste per treni speciali, comitive scolastiche e molte altre iniziative.

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Foto 1 Vettura A5 con la colorazione originale nei pressi di Sant’ Olcese Tullo

Dai dati statistici, e come hanno riportato alcuni giornali poco più di un mese fa, sono oltre 30000 i viaggiatori, tra turisti, pendolari, curiosi o più semplicemente tra chi voleva passare una gita fuori porta, diversa dalle altre, che si sono avvicendati in questo periodo. Al dato registrato al 23 Luglio erano esattamente 28845 per un totale di 883 corse effettuate, di cui ben 4 straordinarie nel ponte del 2 Giugno, con una media giornaliera di 800 persone. Ecco un video realizzato il giorno della riapertura.

Si tratta di un risultato straordinario se si consideravano le medie giornaliere di sempre e degli ultimi anni fino alla momentanea chiusura dall’USTIF (Ufficio Speciale Trasporti a Impianto Fisso), mentre non c’è certamente da meravigliarsi se si analizza l’attaccamento che da sempre la città e l’entroterra hanno dimostrato, la passione grazie ai quali è stata possibile la riapertura. Anzi c’ è stata una ancora più forte dimostrazione, se mai ce ne fosse stato ancora il bisogno, la necessità, di attaccamento.

Sono state inoltre previste agevolazioni per le famiglie e una maggiore integrazione che riguarda i titoli di viaggio, quindi sia a livello urbano che extraurbano, al fine di favorire l’interscambio tra il mezzo e gli altri vettori, rivolte a coloro i quali si devono recare quotidianamente in città, con particolare riferimento alle categorie degli studenti, pendolari e con la creazione di pacchetti turistici

Notizie sui dati tecnici e rinnovamento

A livello di notizie, dati tecnici sul ripristino al 100% della linea, si sono completati gli ultimi ritocchi per evitare alcuni rallentamenti che avevano creato qualche piccolo disagio. In particolare si sono conclusi nei primi giorni del mese di Luglio le ultime fasi dei lavori all’armamento ferroviario, svolti tipicamente di notte per non intralciare la regolare circolazione dei convogli, con il rinnovamento delle tratte nei pressi della galleria di Crocetta e del curvone di Sant’ Olcese e successivamente presso la galleria Trensasco, tra i pali 454/459 e nella zona del palo 412.

Oltre a questo sono state completamente realizzate delle cunette e dei cunettoni, sul versante della Val Bisagno, in modo da prevenire fenomeni di erosione della massicciata in caso di piogge intense e persistenti. Questi interventi sono stati effettuati di giorno, fra un treno e l’altro, grazie all’ausilio di un dumper-betoniera caricato sul carro ferroviario a pianale ribassato 476 .

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Foto 2  Lavori all’armamento sulla linea

Iniziative

Dopo aver riportato le ultime notizie passiamo ora alle numerose iniziative che si sono organizzate durante il periodo estivo. Molto lustro, risalto è stato dato in merito alla iniziativa, da parte del noto portale “Food in Italy” di proporre un interessante itinerario enogastronomico attraverso il suggestivo fascino, unico ed assolutamente inconfondibile, della nostra amata ferrovia, dal nome Viaggio tra i Sapori delle valli liguri sul trenino di Casella. Si tratta, come detto, di una occasione irripetibile di riscoperta delle nostre tradizioni culinarie, vinicole a strettissimo contatto con la natura ed un paesaggio mozzafiato che non ha nulla da invidiare alle più blasonate ferrovie svizzere. Senza essere presuntuosi possiamo quindi definirla il Bernina italiano, se non altro per la fiammante nuova colorazione delle vetture.

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 Foto 3 Vettura A9 con la nuova colorazione a Casella paese

Si sono potuti possibile degustare i prodotti tipici della nostre zone, tra cui focacce, il famoso salame di Sant’ Olcese, formaggi tipici, persino i pesci d’acqua dolce del torrente Scrivia, torta pasqualina fiino ad arrivare alla frutta, ai dolci e al vino DOP( Denominazione di Origine protetta ) della val Polcevera. Tra i dolci, non potevano e non possono mancare ovviamente il pandolce, anche se in anticipo di qualche mese rispetto al periodo, i canestrelli di Avosso, per chi non lo conoscesse un piccolo paese alle spalle di Casella e gli amaretti locali.

Tra le manifestazioni da poco concluse, dal 31 Agosto all’11 Settembre, c’è da sottolineare il grandissimo successo dello spettacolo a cura del Teatro Cargo dal titolo “Donne in guerra”, a bordo del Treno storico, quello con la locomotiva elettrica più vecchia d’Italia, la mitica 29, inizialmente in forza sulla Ferrovia Adriatico Sangritana.

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Foto 4 Locomotore 29 della FGC

Si tratta infatti del più grande esempio di longevità per quanto riguarda un locomotore elettrico, una delle prime macchine a corrente continua ad alto potenziale, che comunque era nata in Liguria, essendo stata costruita nel 1924 dalla T.I.B.B.( Tecnomasio Italiana Brown Boveri) di Milano per la parte elettrica, e di Vado Ligure, l’attuale stabilimento della Bombardier, per la parte meccanica ed entrò in servizio il 10 Luglio di quell’anno.

Tra tutte le lodi ci teniamo, ci tengo a precisare, anche una piccola nota non dico critica ma comunque che sta a testimoniare quanto il concetto della sicurezza sia uno dei punti cardine della nostro gioiello, come deve essere per ogni mezzo di trasporto, pubblico o privato che sia. Mi riferisco in particolare all’ inutile polemica immediatamente seguente al tragico incidente ferroviario del 14 Luglio in Puglia, lungo la linea in dote alla Ferrotranviaria S.P.A., nel tratto tra Carenzo e Barletta, da parte del Comitato Pendolari della Genova – Milano in merito ad eventuali rischi di sicurezza.

Come sappiamo tutti, e come ampiamente chiarito dal presidente dell’Associazione Amici della Ferrovia Andrea Martinelli in un giustissimo comunicato di precisazione, si tratta di due ferrovie assolutamente non paragonabile sotto tutti i punti di vista, utenza, numero di viaggi, basti pensare che ogni giorno la ferrovia pugliese compie oltre 600 corse contro le 18 nostre, lunghezza della tratta, distanza e numero di fermate, lunghezza dei convogli, segnalamento.

Da ribadire con estrema chiarezza che non centra affatto il binario unico,il quale può essere una discriminante solo se non si raddoppia il tracciato in presenza di traffico tale da giustificare  l’investimento, ma che non costituisce affatto un pericolo, tenuto conto che quasi la metà delle ferrovie in Europa, private e pubbliche, sono a semplice binario, e tra queste purtroppo annoveriamo anche quella che tutto dovrebbe essere fuorché a binario singolo, la linea internazionale costiera per la Francia.

Veniamo quindi al segnalamento, l’ago della discordia. Come dice infatti il decreto DM. 28T/2005 prima e il D.Lgs 15/VII/2015 n. 112 poi, è stata esclusa dall’obbligo di attrezzare linea e mezzi con un sottosistema di bordo evoluto atto al controllo della marcia treno, ossia simile all’S.C.M.T.(Sistema di Controllo Marcia Treno) ed affini, proprio in virtù delle caratteristiche particolari della linea, velocità massima 35 km/h, media 25 km /h, tracciato tortuoso che di fatto la rendono paragonabile ad una tranvia extraurbana piuttosto che ad una vera e propria ferrovia, sull’esempio della ferrovia a cremagliera Principe – Granarolo, di fatto una tranvia esercita infatti con veicoli tranviari tipo Castegini risalenti al 1929 e soprattutto i tram milanesi interurbani, con la superstite Comasina –  Limbiate, esercita con veicoli, i cosiddetti “Treni bloccati”, convogli formati da tre vetture piuttosto datati.

Concludendo, vi diamo l’appuntamento al prossimo articolo, sperando che lo si possa finalmente iniziare con alcune novità, su tutte il rinnovo per il materiale rotabile con il tanto sospirato Tram – Treno dell’AnsaldoBreda.

Il 21 Maggio ai nastri di partenza!

Partenza

Come era annunciato da tempo, anche se in una prima fase si pensava per il giorno 14 Maggio, si sta avvicinando il conto alla rovescia per il tanto atteso ritorno del nostro amatissimo Trenino delle tre Valli.

Mancano dunque poco meno di tre settimane, esattamente 18 giorni, lo è stato confermato oggi in una riunione a cui hanno partecipato tutti gli enti interessati, per la riapertura e nell’entroterra genovese e in città, si sta respirando, assaporando una certa “Febbre da Trenino” che sta contagiando un po’ tutti, anche i meno attenti a queste tematiche.

L’ultimo “diaframma” da superare è infatti rappresentato dalla conclusione dei lavori sul ponte della Fontanassa e dal relativo collaudo. Si tratta infatti, come era stato detto nel precedente articolo del Novembre scorso, di una delle cause principali che avevano costretto i tecnici dell’U.S.T.I.F. (Ufficio Tecnico Trasporti a Impianto Fisso) a sospendere il servizio, quell’11 Novembre del 2013.

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Foto 1 Posa delle predalle poco prima del getto della soletta (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Le operazioni sono pressoché terminate, con l’intervento, svolto dalla ditta Rabellino avviato verso la fase conclusiva delle lavorazioni: ultimate le pile e le spalle in cemento, trasportate ed assemblate in situ le nuove travate metalliche, demolito il vecchio ponte, i lavori stanno giungendo finalmente verso la fase conclusiva, con il varo del nuovo ponte sugli appositi appoggi, l’installazione delle predalle e il successivo getto della soletta.

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Foto 2 Ultimi carichi di pietrisco e rincalzi del binario sul ponte (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Ripercorriamo dunque in ordine cronologico le tappe più importanti di questi ultimi quattro mesi circa.

La trazione elettrica è ripresa a partire da metà Gennaio e questo ha rappresentato certamente uno dei passi fondamentali, alla pari della revisione della linea aerea che è stata quasi interamente completata. Nel frattempo il 25 Gennaio sono state consegnate le maniglie del locomotore elettrico più antico d’Italia, risalente al 1929, dopo che alcuni sciacalli a Maggio dello scorso anno scorso avevano rubato presso il deposito di Casella le finiture delle maniglie stesse, le quali erano state realizzate fortunatamente con materiale di scarto, ferro smaltato e non invece metalli preziosi, di qualità. Questo ha dunque costretto le maestranze della ferrovia a richiedere alla ditta FER Impianti Srl la ricostruzione di tali maniglie.

Per quanto riguarda la stabilità di versanti rocciosi, costituiti prevalentemente dal calcare del Monte Antola e dagli argilliti di Montoggio, lato val Bisagno, i lavori di consolidamento si sono conclusi nella seconda decade di Febbraio.

A partire dal collaudo statico e dinamico del ponte di Crocetta, che era stato anch’esso una delle cause principali della chiusura, svoltosi in data 8 Marzo 2016, le operazioni sono state coordinate nel pieno rispetto dei tempi previsti, alla presenza dei tecnici di Regione e del Ministero. In particolar modo, per quanto riguarda la fase di collaudo, sono stati applicati delle zavorre costituite da sacchetti di sabbia dal peso di circa 7 tonnellate sulle elettromotrici A8 ed A9, procedendo a tutte le successive verifiche di stabilità del manufatto.

ll collaudo era un atto necessario per poter procedere alla riapertura dell’impianto al servizio regolare, al pari del rinnovo dell’armamento della linea, per circa 2 km.

C’è da rimarcare purtroppo una gravosa perdita di una vettura, la A7(ex ferrovia Spoleto – Norcia) la quale, accantonata nel 1989 in seguito a numerosi guasti meccanici, ci ha lasciato.

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Foto 3  Motrice A7 nei pressi di Casella deposito (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Tra gli ultimi interventi sul materiale rotabile, vi è stata la completa riverniciatura della storica motrice A8 (ex Spoleto –  Norcia) la quale, per la gioia di molti appassionati del settore, è stata ridipinta in una nuovissima livrea che ricorda la Ferrovia Retica svizzera, nota anche come il Bernina.

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Foto 4  Motrice A8 in livrea rosso “retico” a Busalletta (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

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Foto 5  Motrice A8 in livrea rosso “retico” a Vallombrosa (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Terminata dunque la doverosa citazione dei lavori, non resta ora che concentrarci sul rilancio della ferrovia sotto tutti i punti di vista. Nonostante la tanta sospirata riapertura, molti sono i punti, le questioni ancora da puntualizzare e da pianificare per il futuro della linea.

La linea deve essere infatti rivalutata, a cominciare naturalmente da una “martellante” campagna di promozione, pubblicizzazione a livello cittadino, regionale e oltre, creando delle politiche di integrazione ed interscambio con gli altri mezzi i trasporto, vedi le corriere A.T.P. (Azienda Trasporti Provinciali) che giornalmente percorrono il tragitto da Genova verso Busalla via autostrada, passando ovviamente anche da Casella, le quali possano, nei limiti del possibile, integrarsi con la storica linea, con orari e coincidenze. Non si tratta in sostanza di penalizzare le corriere, anzi tutt’altro, ma di favorire delle politiche integrative che mettano al centro dell’attenzione la linea e tutto il comprensorio compreso tra la val Trebbia e la valle Scrivia.

Tale provvedimento, supportato da una politica di corretta pianificazione, dovrebbe sicuramente favorire alcune località molto caratteristiche del comprensorio della val Trebbia e della valle Scrivia, una su tutte il paese di Val Brevenna. Si tratta infatti di una località situata immediatamente a ridosso, a pochi chilometri da Casella, rinomata soprattutto per il castello di Senarega e per la presenza di numerose trattorie locali, che potrebbe dunque essere maggiormente collegata, attraverso un interscambio treno-bus, con orari ovviamente cadenzati e un aumento delle frequenze delle corriere. Altra meta turistica molto interessante ed ambita dagli escursionisti, sempre nel comprensorio dello Scrivia è quella del Castello della Pietra, sito nel paesi di Vobbia.

Tutto questo ovviamente ha un costo, e compito della politica è saper incentivare il servizio, trovando le giuste alchimie per queste soluzioni, con il contributo di noi tutti ovviamente, al fine di favorire questo tipo di turismo.

Concludendo, quindi, e dandovi l’appuntamento al prossimo articolo con la linea finalmente in servizio, il nostro gioiellino rappresenta una vera risorsa sotto tutti i punti di vista, turistico, ambientale, di riscoperta dell’entroterra, delle antiche tradizioni della zona, dalle opere d’arte come i ponti, al percorso immerso nella natura fino ad arrivare ai paesaggi incantevoli, un panorama veramente unico nella sua specificità, uno dei pochissimi esempi di ferrovia a scartamento ridotto fortunatamente sopravvissuta ai “rami secchi” degli anni ’60 che merita dunque di essere assolutamente riscoperta e riqualificata..

Un ringraziamento doveroso all’Associazione Amici Ferrovia Genova Casella (A.A.F.G.C.) per i dati aggiornati e al gruppo Fb Ferrovia Genova Casella per le foto.

 

 

 

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Riparte il Trenino

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Finalmente, Riparte il Trenino!

Qualche mattina fa, è partito, seppur non con la trazione elettrica, il primo treno di materiali dalla stazione di Genova Piazza Manin fino a Casella Paese; si tratta certamente di un evento soprattutto simbolico, tenuto conto che ha riguardato solamente il trasporto del materiale necessario per poter completare i lavori, tutti già appaltati. 

Le cause della sospensione del servizio sono state infatti le mancate opere di manutenzione delle due travate in ferro, risalenti agli anni ’50, che dovevano essere effettuate parecchi anni prima. Ricordiamo molto bene le accesissime polemiche che hanno contraddistinto questi due anni quasi, da quel l’11 Novembre del 2013 quando la linea venne chiusa dall’USTIF(Ufficio Speciale Trasporti a Impianto Fisso), in teoria solo per 60 giorni, con la conseguente sostituzione del servizio ferroviario per mezzo di un servizio di autobus.

Dettagli tecnici

Il ponte metallico della Fontanassa, di luce di circa 25 metri, era stato posto in opera nel 1953 in sostituzione di quello originario in muratura che era stato danneggiato dall’alluvione. Si tratta di un ponte militare Anglo-Americano; dopo lo smontaggio a pezzi si provvederà alla demolizione delle spalle precedente e alla costruzione di nuove in cemento armato.

Le due nuove travi sono alte 2,20 m, poggianti su due punti fissi, lato Genova e parti scorrevoli per poter assorbire le dilatazioni termiche, lato Casella. Data la posizione del ponte in area non accessibile si provvederà al trasporto di tutti i materiali e mezzi meccanici con ferrovia, quindi rimossa la linea elettrica si monterà la gru di supporto al cantiere; è previsto il montaggio di adeguato paraurti di sicurezza nella galleria Fontanassa 1°, dato che la spalla del ponte è parte integrante del portale.

     Foto del ponte della Fontanassa (fonte www.amicifgc.it)

La travata metallica di Crocetta è stata posta in opera negli anni ’60 per superare un movimento franoso di circa 20 metri; le travi attuali appoggiano su pile di traverse incrociate e una piastra di acciaio. I lavori prevedono la costruzione di due nuove spalle in cemento armato; una spalla fungerà da punto fisso e l’altra, lato Casella, scorrevole per poter assorbire le dilatazioni termiche. Altri lavori saranno eseguiti per favorire il drenaggio delle acque; le due nuove travi sono HEB 1000. Data la posizione e gli accessi non si prevedono grosse difficoltà per l’esecuzione del lavoro con adeguati mezzi di sollevamento.

      Foto travata metallica della Crocetta (fonte www.amicifgc.it)

 

Particolare della travata metallica della Crocetta (fonte www.amicifgc.it)

 

Come poi spesso accade, specialmente da queste parti ma in Italia in generale, quando si ha a che fare con la politica, la burocrazia e una mancata pianificazione a livello generale, quei 60 giorni di sospensione si sono purtroppo tramutati in quasi due anni, con serissimi rischi di chiusura della linea.

A questa mancanza di pianificazione si sono poi aggiunti i danni provocati dalle alluvioni del 14 Ottobre 2014 e dai successivi smottamenti che si sono registrati, soprattutto in relazione alle numerose frane e che hanno dunque comportato un ulteriore ritardo dei lavori.

Solo la tenacia degli abitanti della zona e relative amministrazioni, degli appassionati, di molte associazioni, a cominciare ovviamente dall’Associazione Amici Ferrovia Genova Casella (AAFGC) e dalla nostra, accompagnata da una campagna di sensibilizzazione martellante, ha creato tutti i presupposti affinchè questo gioiellino ripartisse, un vero capolavoro di ingegneria costruito in sette anni ed inaugurato nel 1929.

Lasciata quindi questa parentesi critica, ma assolutamente doverosa concentriamoci sul proseguo dei lavori.

In data 16 Ottobre, una elettromotrice ha superato S. Olcese Tullo giungendo sino a poco prima di Busalletta. Nel corso della settimana è stato inoltre completato il livellamento dei binari in zona Niusci dove la settimana scorsa si erano ultimati i lavori di consolidamento della sede.

Completamente ultimato il ponte di Crocetta, si sta lavorando a pieno regime su quello di Fontanassa. Nel corso di questa settimana, a partire da lunedì 26 ottobre, saranno effettuati treni di materiali per rifornire i lavori di consolidamento in parete delle frane lato Genova.

Ricordiamo che tutti i lavori sono stati completamente appaltati ed a brevissimo termine si procederà con il ripristino di tutta la linea aerea.

La riapertura alla utenza è prevista per la primavera 2016.

Segnaliamo anche il rinnovato sito della Ferrovia Genova Casella, ricco di informazioni soprattutto turistiche per gite fuori porta e sentieri da percorrere a piedi: http://www.ferroviagenovacasella.it/geca/ , un sito finalmente destinato alle potenzialità turistiche della FGC.

Appuntamento con il prossimo aggiornamento.