Come era annunciato da tempo, anche se in una prima fase si pensava per il giorno 14 Maggio, si sta avvicinando il conto alla rovescia per il tanto atteso ritorno del nostro amatissimo Trenino delle tre Valli.

Mancano dunque poco meno di tre settimane, esattamente 18 giorni, lo è stato confermato oggi in una riunione a cui hanno partecipato tutti gli enti interessati, per la riapertura e nell’entroterra genovese e in città, si sta respirando, assaporando una certa “Febbre da Trenino” che sta contagiando un po’ tutti, anche i meno attenti a queste tematiche.

L’ultimo “diaframma” da superare è infatti rappresentato dalla conclusione dei lavori sul ponte della Fontanassa e dal relativo collaudo. Si tratta infatti, come era stato detto nel precedente articolo del Novembre scorso, di una delle cause principali che avevano costretto i tecnici dell’U.S.T.I.F. (Ufficio Tecnico Trasporti a Impianto Fisso) a sospendere il servizio, quell’11 Novembre del 2013.

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Foto 1 Posa delle predalle poco prima del getto della soletta (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Le operazioni sono pressoché terminate, con l’intervento, svolto dalla ditta Rabellino avviato verso la fase conclusiva delle lavorazioni: ultimate le pile e le spalle in cemento, trasportate ed assemblate in situ le nuove travate metalliche, demolito il vecchio ponte, i lavori stanno giungendo finalmente verso la fase conclusiva, con il varo del nuovo ponte sugli appositi appoggi, l’installazione delle predalle e il successivo getto della soletta.

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Foto 2 Ultimi carichi di pietrisco e rincalzi del binario sul ponte (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Ripercorriamo dunque in ordine cronologico le tappe più importanti di questi ultimi quattro mesi circa.

La trazione elettrica è ripresa a partire da metà Gennaio e questo ha rappresentato certamente uno dei passi fondamentali, alla pari della revisione della linea aerea che è stata quasi interamente completata. Nel frattempo il 25 Gennaio sono state consegnate le maniglie del locomotore elettrico più antico d’Italia, risalente al 1929, dopo che alcuni sciacalli a Maggio dello scorso anno scorso avevano rubato presso il deposito di Casella le finiture delle maniglie stesse, le quali erano state realizzate fortunatamente con materiale di scarto, ferro smaltato e non invece metalli preziosi, di qualità. Questo ha dunque costretto le maestranze della ferrovia a richiedere alla ditta FER Impianti Srl la ricostruzione di tali maniglie.

Per quanto riguarda la stabilità di versanti rocciosi, costituiti prevalentemente dal calcare del Monte Antola e dagli argilliti di Montoggio, lato val Bisagno, i lavori di consolidamento si sono conclusi nella seconda decade di Febbraio.

A partire dal collaudo statico e dinamico del ponte di Crocetta, che era stato anch’esso una delle cause principali della chiusura, svoltosi in data 8 Marzo 2016, le operazioni sono state coordinate nel pieno rispetto dei tempi previsti, alla presenza dei tecnici di Regione e del Ministero. In particolar modo, per quanto riguarda la fase di collaudo, sono stati applicati delle zavorre costituite da sacchetti di sabbia dal peso di circa 7 tonnellate sulle elettromotrici A8 ed A9, procedendo a tutte le successive verifiche di stabilità del manufatto.

ll collaudo era un atto necessario per poter procedere alla riapertura dell’impianto al servizio regolare, al pari del rinnovo dell’armamento della linea, per circa 2 km.

C’è da rimarcare purtroppo una gravosa perdita di una vettura, la A7(ex ferrovia Spoleto – Norcia) la quale, accantonata nel 1989 in seguito a numerosi guasti meccanici, ci ha lasciato.

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Foto 3  Motrice A7 nei pressi di Casella deposito (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Tra gli ultimi interventi sul materiale rotabile, vi è stata la completa riverniciatura della storica motrice A8 (ex Spoleto –  Norcia) la quale, per la gioia di molti appassionati del settore, è stata ridipinta in una nuovissima livrea che ricorda la Ferrovia Retica svizzera, nota anche come il Bernina.

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Foto 4  Motrice A8 in livrea rosso “retico” a Busalletta (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

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Foto 5  Motrice A8 in livrea rosso “retico” a Vallombrosa (Fonte: gruppo Fb Ferrovia Genova Casella)

Terminata dunque la doverosa citazione dei lavori, non resta ora che concentrarci sul rilancio della ferrovia sotto tutti i punti di vista. Nonostante la tanta sospirata riapertura, molti sono i punti, le questioni ancora da puntualizzare e da pianificare per il futuro della linea.

La linea deve essere infatti rivalutata, a cominciare naturalmente da una “martellante” campagna di promozione, pubblicizzazione a livello cittadino, regionale e oltre, creando delle politiche di integrazione ed interscambio con gli altri mezzi i trasporto, vedi le corriere A.T.P. (Azienda Trasporti Provinciali) che giornalmente percorrono il tragitto da Genova verso Busalla via autostrada, passando ovviamente anche da Casella, le quali possano, nei limiti del possibile, integrarsi con la storica linea, con orari e coincidenze. Non si tratta in sostanza di penalizzare le corriere, anzi tutt’altro, ma di favorire delle politiche integrative che mettano al centro dell’attenzione la linea e tutto il comprensorio compreso tra la val Trebbia e la valle Scrivia.

Tale provvedimento, supportato da una politica di corretta pianificazione, dovrebbe sicuramente favorire alcune località molto caratteristiche del comprensorio della val Trebbia e della valle Scrivia, una su tutte il paese di Val Brevenna. Si tratta infatti di una località situata immediatamente a ridosso, a pochi chilometri da Casella, rinomata soprattutto per il castello di Senarega e per la presenza di numerose trattorie locali, che potrebbe dunque essere maggiormente collegata, attraverso un interscambio treno-bus, con orari ovviamente cadenzati e un aumento delle frequenze delle corriere. Altra meta turistica molto interessante ed ambita dagli escursionisti, sempre nel comprensorio dello Scrivia è quella del Castello della Pietra, sito nel paesi di Vobbia.

Tutto questo ovviamente ha un costo, e compito della politica è saper incentivare il servizio, trovando le giuste alchimie per queste soluzioni, con il contributo di noi tutti ovviamente, al fine di favorire questo tipo di turismo.

Concludendo, quindi, e dandovi l’appuntamento al prossimo articolo con la linea finalmente in servizio, il nostro gioiellino rappresenta una vera risorsa sotto tutti i punti di vista, turistico, ambientale, di riscoperta dell’entroterra, delle antiche tradizioni della zona, dalle opere d’arte come i ponti, al percorso immerso nella natura fino ad arrivare ai paesaggi incantevoli, un panorama veramente unico nella sua specificità, uno dei pochissimi esempi di ferrovia a scartamento ridotto fortunatamente sopravvissuta ai “rami secchi” degli anni ’60 che merita dunque di essere assolutamente riscoperta e riqualificata..

Un ringraziamento doveroso all’Associazione Amici Ferrovia Genova Casella (A.A.F.G.C.) per i dati aggiornati e al gruppo Fb Ferrovia Genova Casella per le foto.

 

 

 

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