Archive for Mediazione Comunitaria

Val Bisagno Solidale

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Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo attestato da parte del Municipio 4  Media Val Bisagno per l’attività che abbiamo iniziato a svolgere all’inizio della pandemia e che continua ancora oggi insieme a GenovaSolidale.

Ancora di più siamo orgogliosi di avere molti compagni di viaggio, di collaborare con tante associazioni e realtà che nei quartieri della val Bisagno cercano di creare, quotidianamente, una comunità solidale.

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Quartieri solidali

Quartieri Solidali

Giovedì 16 alle 18:00 parteciperemo al convegno Quartieri Solidali all’Arci 7 Novembre della Ligorna. L’incontro vuole essere un momento di riflessione sulle tematiche dell’accoglienza e della solidarietà nei nostri quartieri, sul territorio della Val Bisagno.

Quartieri Solidali

Quartieri Solidali

Voci dal Quartiere!

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Da lunedì 13 aprile è attivato il progetto VOCI DAL QUARTIERE.

Simona, Monica e Fabrizio risponderanno alle telefonate per dare supporto e informazioni, o anche solo per scambiare quattro parole, con tutte le persone che vorranno farlo!

 

 

Progetto Voci dal Quartiere_Amici di Ponte Carrega_page-0001

 

QUI IL VOLANTINO PDF DA FAR GIRARE: Progetto Voci dal Quartiere_Amici di Ponte Carrega

 

 

Il progetto di restyling di Piazza Adriatico su La Repubblica

Piazza Adriatico

Con grande entusiasmo e un pizzico di orgoglio pubblichiamo qui di seguito l’articolo apparso su La Repubblica in merito al progetto di rifacimento di Piazza Adriatico. Le nostre osservazioni e i nostri commenti sono contenuti nell’articolo firmato da Donatella Alfonso.

Qui invece la versione PDF dell’articolo: articolo La Repubblica Piazza Adriatico

Articolo su Piazza Adriatico La Repubblica

Piazza Adriatico su “La Città, giornale di società civile”

SocietàCivile

“La Città, Giornale di Società Civile” ha ospitato nel mese di gennaio 2020 un intervento scritto dal presidente dell’Associazione Amici di Ponte Carrega, Fabrizio Spiniello, in merito al progetto di restyling di Piazza Adriatico.

Riproduciamo qui sotto il testo scritto dal nostro Presidente:

4  novembre 2019: questa giornata, come ogni anno, ha un significato particolare per Ponte Carrega e Piazza Adriatico. Cercare di riordinare pensieri e parole oggi ha un qualcosa di simbolico. La consegna del pezzo è stata fissata per il 5 novembre, il tempo stringe, ma non potevo non aspettare proprio oggi per scrivere. Ogni 4 novembre i ricordi e i pensieri sono più nitidi, più vivi; emerge in tutta la sua chiarezza la mattinata di 8 anni fa che portò fango, morte e cicatrici nella nostra città.

Tuttavia è proprio di questi giorni la notizia dell’inserimento di una cifra considerevole per interventi di riqualificazione in Piazza Adriatico nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici del Comune e questa notizia rende questa giornata meno buia del solito. In una nota dell’assessore Pietro Piciocchi, sostenitore del progetto di riqualificazione insieme al presidente del Municipio IV Media Val Bisagno Roberto D’Avolio, viene specificato che la cifra da considerare utile per gli interventi in Piazza è di 800 mila euro. Questa considerevole somma, a otto anni dall’alluvione, fa riaprire alle associazioni e al quartiere il libro dei sogni per la rivincita e per il miglioramento degli spazi pubblici devastati dall’alluvione.

La ferita del 4 novembre, per le persone che l’hanno vissuta da vicino, è sempre aperta. Per alcune di queste, l’esperienza dell’Associazione Amici di Ponte Carrega è stato un modo per reagire a questa ferita e per provare a curarla. La violenza del fango che ha spazzato via ogni cosa ha portato via anche il nostro vecchio quartiere: le ultime attività che non hanno riaperto, le famiglie che sono andate via, un degrado sempre crescente accompagnato da un vuoto urbano e da un vuoto umano da contrastare. Allo stesso tempo il quartiere ferito è stato mortificato da nuove operazioni speculative, con l’oramai antica operazione nell’area dell’ex Italcementi su tutte, a dimostrare che non c’è fango che tenga quando di mezzo ci sono le esigenze di costruttori e di amministrazioni comunali avide di oneri di urbanizzazione.

La Piazza viveva nei ricordi di molti di noi come il luogo centrale del quartiere, il luogo da cui ripartire per far tornare le persone a vivere il territorio, a uscire di casa. La prospettiva di farla rivivere è sempre stata fin dall’inizio uno degli orizzonti dell’attività dell’associazione. Tutti avevamo in mente un’idea romantica di piazza, non più corrispondente alla realtà di un quartiere come quello del post alluvione: ognuno di noi sapeva che non sarebbe stato più possibile tornare ad un quartiere come quello dei nostri ricordi ma tutti eravamo consapevoli che bisognava muoversi in prima persona per scatenare una qualche reazione per far tornare a vivere la zona, per migliorarla e soprattutto, per superare la paura e far di nuovo pace con il nostro territorio.

“Viva la Piazza Viva” fu il primo segnale di questa ritrovata dinamicità. Nel tentativo di organizzare, ad un anno dall’alluvione, un evento lontano dagli stereotipi istituzionali della commemorazione, incontrammo l’esperienza della Mediazione comunitaria che, attraverso un progetto coordinato da San Marcellino tramite l’Università di Genova e la Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale, accese una prima scintilla che permise al gruppo di passare dalla fase della rabbia dei primi mesi alla fase della progettualità. Il 29 aprile 2013, alla presenza delle istituzioni cittadine, presentammo pubblicamente per la prima volta la nostra idea e il nostro progetto per Piazza Adriatico, frutto degli incontri dell’associazione nei mesi precedenti.

Si trattava di un progetto “senza portafoglio” ovvero di un’idea che, seppur senza fondi disponibili, tentava di raccontare come parte della popolazione volesse far rivivere il quartiere dopo l’alluvione. Risalgono a quel momento alcune delle idee che ancora oggi caratterizzano l’idea della nuova piazza: trasformare gli spazi abitativi distrutti dall’alluvione e abbandonati in spazi sociali e aggregativi, come una casa di quartiere; ampliare la zona pedonale, allontanare le auto dalla parte centrale della piazza, migliorare il fondo attraverso una nuova pavimentazione drenante che potesse ridare permeabilità al suolo migliorando la respirazione dell’impianto arboreo oggi presente e favorendo l’assorbimento delle acque di caduta al suolo anche solo per le piogge più deboli (perchè Piazza si allaga anche con piogge leggere!), ed infine rifare il campetto da calcio e le aree gioco.

L’occasione per tramutare queste idee in realtà si ebbe per la prima volta durante la discussione del progetto di riconversione dell’area ex Italcementi, ora Bricoman, di Ponte Carrega. Seguendo da vicino quella operazione, contrastandola ed opponendoci a quel maldestro tentativo di riqualificazione, fummo informati nel corso di una commissione consiliare che una piccola parte di oneri di urbanizzazione di quella operazione milionaria sarebbe andata a coprire due voci di spesa che, secondo noi, equivalevano però ad uno spreco di denaro pubblico: 112 mila euro di questi oneri di urbanizzazione sarebbero stati utilizzati infatti per la realizzazione di un cordolo spartitraffico su Lungo Bisagno Dalmazia e per la mera progettazione di Piazza Adriatico. Noi avevamo già un progetto, idee che partivano dal basso e ritenevamo che non fosse necessario sacrificare quella cifra per una progettazione che non sarebbe mai stata realizzata. Fu allora che, insieme al Municipio e all’allora assessore al territorio Gianni Baghino, chiedemmo di stornare quella cifra dagli oneri di urbanizzazione del Bricoman e di inserirli nel Piano Triennale dei Lavori Pubblici, in attesa di un futuro adeguamento della cifra verso l’alto o di un restyling, seppur minimo, con la cifra a disposizione.

Nell’estate del 2015 l’Associazione Amici di Ponte Carrega propose quindi al Municipio e agli altri gruppi del quartiere, Arci Ponte Carrega, Comitato Piazza Adriatico e Centro Documentazione Val Bisagno, di organizzare incontri pubblici per informare la cittadinanza della cifra a disposizione e per ragionare insieme su cosa proporre al Comune. Nel corso dell’estate e dell’autunno, con l’aiuto di alcuni architetti, venne elaborata una progettazione condivisa che portò alla presentazione nel gennaio del 2016 delle Linee Guida per Piazza Adriatico, sottoscritte da tutte le associazioni del quartiere, presentate e protocollate anche in sede di Conferenza dei Servizi per i Lavori di Adeguamento idraulico del rio Torre, il rivo che, insieme al Rio Mermi, aveva sommerso il quartiere il 4 novembre 2011, e i cui lavori, finanziati già dalla scorsa amministrazione comunale, sono ora in fase di realizzazione.

Il punto centrale del documento presentato ai Lavori Pubblici è stata la pedonalizzazione della Piazza. Un’enorme corte centrale, racchiusa tra i palazzi e tra gli alberi, può diventare di nuovo il centro della vita del quartiere. Le persone che oggi si spostano per far giocare i loro bambini in altre zone, potranno tornare a vivere una piazza rinnovata e vivibile.

L’obiettivo delle Linee Guida e del progetto di restyling è quello di ricreare socialità in un quartiere dormitorio in cui le persone, soprattutto quelle di nuovo insediamento ma anche quelle più anziane, difficilmente vivono il quartiere e socializzano tra di loro. Alcuni degli accorgimenti inseriti nel documento, come l’installazione di panchine ravvicinate in modo da permettere alle persone sedute di stare vicine, faccia a faccia, il rinnovo dell’area gioco per i più piccoli con l’inserimento nella stessa di tavoli da gioco per i più anziani, tendono proprio a favorire il contatto tra le persone e tra le diverse generazioni.

Il comunicato con il quale l’assessore Piciocchi comunica l’aumento dei fondi dai 112 mila inizialmente previsti a 800 mila euro, apre adesso nuove e interessanti prospettive per ampliare il libro dei sogni del quartiere con nuove idee che possono essere rimesse in circolo e nuovamente presentate al Municipio e al Comune per arricchire le Linee Guida presentate nel 2016 bisognose ora di un doveroso aggiornamento e di nuovi elementi. Tutti gli appartamenti e gli spazi distrutti dall’alluvione del 2011, per i quali da sempre ci battiamo affinchè non venga ridata l’abitabilità, potrebbero per esempio essere riutilizzati a favore delle associazioni della vallata e della città come spazi associativi e aggregativi: tanti, tra di noi, sognano una piccola biblioteca di quartiere, uno spazio per la memoria del territorio, un luogo in cui esprimere e coltivare le arti con laboratori di pittura, di musica, di teatro. Potrebbero essere spazi in cui i più giovani possono lavorare o studiare insieme: questi spazi, riportati in vita, potrebbero risvegliare il nostro quartiere dopo un lungo autunno. Con i fondi annunciati si potrebbe anche sistemare il campetto da calcio, uno dei pochissimi campetti rimasti aperti e liberi nell’intera vallata e forse si potrebbero anche rendere più agibili le abitazioni per le persone anziane che vivono nei palazzi popolari di Piazza, ancora oggi sprovvisti di ascensori.

Con questo obiettivo, vorremmo ora, partendo dalle Linee Guida del 2016, tornare in piazza e promuovere, insieme agli altri gruppi del quartiere, un percorso partecipato per decidere insieme alle persone la Piazza Adriatico che vogliamo. Il percorso partecipato, come da sempre sosteniamo, è lo strumento necessario per portare le decisioni tra le persone, tra coloro che vivono e partecipano alla vita del territorio: nei nostri pensieri, in assenza di una regolamentazione a riguardo, questo deve essere uno strumento utile ad arricchire la percezione e la sensibilità dei progettisti del Comune a cui sarà affidata la progettazione.

La partecipazione degli abitanti del quartiere e il loro contributo nel dire come vorrebbero migliorare la Piazza e cosa vorrebbero fare, è un messaggio importante che si vuole dare al Comune per rendere il nostro quartiere più bello, più vivibile, fatto a misura di persona. Questo è l’obiettivo della nostra associazione e degli altri gruppi che lavorano da tanti anni per migliorare questo spazio di città che negli ultimi decenni è stato dimenticato e lasciato a sé stesso, usato spesso per fini elettorali, travolto infine da alluvioni e dallo sviluppo incontrollato della valle che ha lasciato indietro questa parte di città che adesso può tornare a dire la sua e a rivivere, otto anni dopo l’alluvione che aveva provato a metterci in ginocchio.

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Per leggere l’estratto in in formato pdf: la città (3)

 

 

Lunedì 11 giugno alle ore 17 a Palazzo Tursi il secondo incontro di riflessione sulla città e le periferie di Urban@it

Frammenti

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Alcuni momenti della presentazione del terzo rapporto sulle città in Italia di Urban@it

Momenti

In attesa della pubblicazione del video del convegno, ecco alcuni momenti riguardanti l’evento del 19 maggio scorso, la presentazione del “Terzo rapporto sulle Città in Italia” di Urban@it, centro nazionale di studi per le politiche urbane, organizzato dagli Amici di Ponte Carrega a Palazzo Ducale in collaborazione con San Marcellino, Ass.Med.Com e Isf Genova e con il patrocinio dell’Università degli studi di Genova e dell’Ordine degli architetti di Genova.

Il rapporto Urban@it del 2018 è intitolato Mind the gap. Il distacco tra politiche e città. Sul sito di Urban@it sono disponibili i background papers: https://www.urbanit.it/rapporti-annuali/

La prima parte della mattinata si è svolta con l’introduzione di Fabrizio Spiniello, presidente dell’Associazione Amici di Ponte Carrega a cui è seguito l’intervento del vice Sindaco di Genova, Stefano Balleari. Sono poi intervenuti i docenti dell’Università degli studi di Firenze, Massimo Morisi e Camilla Perrone e di Avanzi, sostenibilità per azioni-Milano, Claudio Calvaresi.

Nella seconda parte della mattinata il focus si è poi spostato sulle politiche urbane genovesi grazie alla tavola rotonda condotta dal giornalista de La Repubblica Marco Preve a cui hanno partecipato il prof. Lombardini in rappresentanza dell’Università degli studi di Genova (era assente il prof. Bobbio inizialmente indicato dal Dipartimento), il prof. Gastaldi dell’Università IUAV di Venezia e l’arch. Stefano Sibilla, vice presidente dell’Ordine degli architetti di Genova.

Le associazioni e i comitati che si sono iscritti al gruppo di lavoro su Urban@it si incontreranno il 23 maggio e il 4 giugno prossimi per preparare l’evento del pomeriggio di lunedì 11 giugno nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi: in questa occasione, in cui sarà presente il prof. Morisi di Urban@it, le associazioni e i comitati presenteranno un breve documento di rielaborazione di quanto ascoltato all’incontro del 19 maggio al Ducale e lanceranno una proposta di lavoro aperta alla cittadinanza e alle associazioni per parlare del futuro della nostra città e delle sue periferie.

Vi aspettiamo alle ore 17:00 di lunedì 11 giugno in Via Garibaldi 9 per iniziare questo percorso di riflessione sulla città!

L'articolo pubblicato su La Repubblica del 19 maggio

L’articolo pubblicato su La Repubblica del 19 maggio

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L’intervento del prof.Morisi. Al suo fianco la prof.ssa Perrone e il dott. Calvaresi

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Il Vice Sindaco di Genova, dott. Stefano Balleari

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La tavola rotonda "Politiche urbane per Genova" con il prof. Gastaldi, Marco Preve,  Stefano Sibilla e il prof. Lombardini

La tavola rotonda “Politiche urbane per Genova” con il prof. Gastaldi, Marco Preve, Stefano Sibilla e il prof. Lombardini

Presentazione del terzo rapporto Urban@it a Palazzo Ducale

Urbanit

L’associazione Amici di Ponte Carrega quest’anno ha voluto essere protagonista di un importante evento culturale proponendo a Genova la presentazione del “Terzo Rapporto sulle Città” di Urban@it, Centro nazionale di studi per le Politiche Urbane, edito da Il Mulino editore di Bologna (sarà possibile acquistare il dossier durante l’evento).

Urban@it è un’associazione composta da tredici università italiane (non c’è Genova al momento) e si candida a costruire e consolidare un rapporto forte e di reciproca alimentazione tra il mondo della ricerca, il mondo delle istituzioni, il mondo produttivo e la cittadinanza attiva attorno al tema delle politiche urbane. Esso aspira a qualificarsi come think tank a servizio delle città e in primo luogo della pubblica amministrazione, proponendosi di convogliare la ricerca, universitaria e non, al fine di alimentare programmaticamente l’innovazione nelle politiche pubbliche. Questa iniziativa nasce in sintonia con la rinnovata attenzione verso i temi urbani che si registra in ambito internazionale. Nell’ottobre 2016 si è tenuto a Quito (Ecuador) Habitat III, la terza grande conferenza dell’ONU sugli insediamenti umani, mentre il 30 maggio 2016 è stato sottoscritto il Patto di Amsterdam sulla Agenda urbana per l’Unione Europea.

Il rapporto Urban@it del 2018 è intitolato Mind the gap. Il distacco tra politiche e città.

La prima parte della mattinata dalle 9:30 alle 10:45, dopo l’introduzione di Fabrizio Spiniello della Associazione Amici di Ponte Carrega, sarà dedicata alla presentazione del rapporto 2018. Per Urban@it parteciperanno il prof. Morisi, docente in Scienze dell’Amministrazione a Firenze, la prof.ssa Perrone, professore associato di Tecnica e Pianificazione urbanistica dell’Università degli Studi di Firenze e il dott. Calvaresi, senior consultant presso Avanzi Milano.

Dalle 10:45 e fino alle 13.00 è prevista invece la tavola rotonda “Le politiche urbane genovesi” a cui parteciperanno: Francesco Gastaldi, docente di Urbanistica dello Iuav di Venezia, l’arch. Sibilla, in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti di Genova, un rappresentante della Amministrazione comunale (ancora da definire) e Roberto Bobbio, docente di Urbanistica del Dipartimento di architettura e design della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Genova, oltre ai tre rappresentanti di Urban@it. La tavola rotonda sarà condotta dal giornalista de La Repubblica Marco Preve.

L’intento della mattinata è duplice: da una parte presentare il rapporto Urban@it, dall’altra portare l’attenzione sulle periferie e i quartieri genovesi attraverso il coinvolgimento di esperti e docenti di altissimo livello.

Inoltre in questa occasione vogliamo lanciare una proposta di lavoro per avviare una riflessione propositiva da parte di rappresentanze di base dei cittadini, associazioni e comitati. A questo scopo proponiamo alle associazioni e ai gruppi informali di cittadini dei quartieri un breve percorso di lavoro cooperativo.

Ogni gruppo/associazione interessata, tra quelle a cui è stato proposta l’idea, dovrà garantire la partecipazione con almeno uno o due rappresentanti all’evento del 19 maggio mattina iscrivendosi entro il 14 maggio 2018 inviando una mail a info@amicidipontecarrega.it . 

Non è previsto alcun costo.

In base al numero delle iscrizioni ricevute si verificherà la possibilità di avvio del percorso (numero minimo 10 gruppi/associazioni) e si formeranno i gruppi di lavoro sui seguenti ambiti: Territorio – Sociale – Salute – Sport – Cultura e verranno comunicati agli iscritti. Chi si iscrive deve lasciare un recapito e indicare 3 ambiti dei 5 di cui sopra, in ordine di gradimento.

L’Associazione di Mediazione Comunitaria metterà a disposizione un facilitatore per ogni gruppo di lavoro per aiutarlo a lavorare sul proprio tema nei modi che i membri sceglieranno (riunioni – social – ecc…)

Ogni gruppo dovrà preparare un intervento propositivo sul proprio tema, a partire da quanto ascoltato la mattina del 19 maggio, della durata di 15/20 minuti , nel quale riassumere le proposte e le considerazioni fatte nel gruppo di lavoro. L’idea che sta alla base di questo lavoro è quella di evitare un mero elenco di lamentazioni ma di concentrarsi sugli interessi e gli obiettivi comuni sforzandosi di andare oltre alle problematiche della singola parte di territorio da cui provengono.

Gli interventi saranno presentati in un ulteriore seminario previsto per il pomeriggio di lunedì 11 giugno presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, alla presenza del professor Morisi della rete di Urban@it e al quale saranno invitate a partecipare anche le istituzioni comunali.

L’evento si terrà sabato 19 maggio dalle 9:30 alle 13:00 presso la Sala del Camino di Palazzo Ducale ed è stato organizzato dagli Amici di Ponte Carrega in collaborazione con Urban@it, con la Fondazione San Marcellino, la Associazione di Mediazione Comunitaria, Isf Genova e la Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale. E’ patrocinato dall’Università degli Studi di Genova e dall’Ordine degli Architetti di Genova.

https://www.urbanit.it/genova-19-maggio-presentazione-del-terzo-rapporto-di-urbanit-mind-the-gap-il-distacco-tra-politiche-e-citta-ed-il-mulino/

https://www.urbanit.it/

Scarica qui il volantino

 

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Esperienze di Mediazione: Massimo Morisi presenta l’ultimo libro di Danilo De Luise e Mara Morelli

Cattura

La città come Bene comune: ne parliamo Venerdì 15 alle 18:00 presso l’aula Magna dell’Istituto Firpo-Buonarroti

Memorie

 

Partecipare è un diritto ma è soprattutto un dovere del cittadino. Ogni cittadino è chiamato a rispondere di fronte a questa responsabilità comune nella cura della Cosa Pubblica e del territorio. Per agire in modo consapevole dobbiamo avere a disposizione una “cassetta degli attrezzi” fatta di strumenti e conoscenze che possano permetterci di incidere nelle scelte di Governance. Nasce qui l’esigenza di parlare di questi temi in questo ciclo di incontri di formazione e scuola di cittadinanza!

Venerdì 15 ne parliamo insieme al prof. Massimo Morisi e agli altri relatori dell’incontro: conosceremo l’esperienza delle reti di cittadini delle periferie milanesi e di come sono nati i Contratti di Quartiere e le biblioteche di Quartiere con Claudio Calvaresi. Ci racconterà alcune esperienze di riuso di spazi pubblici abbandonati. Insieme a Ramon Alzate scopriremo invece come si può affrontare il conflitto attraverso la mediazione e attraverso esempi di buone pratiche in giro per l’Italia e per il Mondo.

 

Venerdì 15 Aprile

Venerdì 15 Aprile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calendario seminari, aprile 2016_venerdì15_A4

Voci dal X Congresso mondiale di mediazione: presentato il libro!

X Congresso

Giovedì è stato presentato il libro che raccoglie le voci del X Congresso mondiale di mediazione comunitaria, svoltosi a Genova nel Settembre 2014.

ringraziamo Mara Morelli, Danilo De Luise e tutto lo staff per la pubblicazione e la citazione della associazione Amici di Ponte Carrega all’interno del libro.

La copertina del libro

La copertina del libro

Oggi alle 17:30!

IL TERRITORIO COME BENE COMUNE
LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI E IL CASO VAL BISAGNO
Ci vediamo oggi alle ore 17:30 a Palazzo Ducale nella Sala del Munizioniere. Parleremo di Partecipazione dei cittadini e dell’operazione nelle ex officine Guglielmetti insieme al Professor Massimo Morisi dell’Università di Firenze, al presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Luca Borzani, al professor Renzo Rosso del Politecnico di Milano, ai Giovani Urbanisti – Fondazione Labò e all’architetto Giacomo Gallarati. Condurrà l’incontro la professoressa Mara Morelli dell’Università di Genova e della Associazione di Mediazione Comunitaria di Genova.

Partecipazione

Scopriamo il convegno: la tavola rotonda sulla partecipazione

IL TERRITORIO COME BENE COMUNE
Domenica 11 gennaio dalle ore 9.30
Sala del Maggior Consiglio – Palazzo Ducale, Genova
LA PARTECIPAZIONE
Un tema che ritroviamo presente in tutta la giornata dell’11 gennaio è quello della Partecipazione.

Quale è il ruolo della cittadinanza nel governo del territorio e di fronte alle soluzioni presentate dai tecnici e dai politici per i nostri territori?
Può esistere una via diversa rispetto alla attuale gestione delle nostre città? Cosa si fa nel resto d’Italia?
Ne parliamo col professor Morisi dell’Università di Firenze (e garante della partecipazione per la Regione Toscana), con Luca Borzani, presidente di Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, con le ricercatrici dell’Università di Genova e sociologhe urbane Roberta Prampolini e Daniela Rimondi e con gli Amici di Pontecarrega. Moderatrice dell’incontro sarà la prof.ssa Mara Morelli dell’Università di Genova e della Associazione di Mediazione di Genova ( già relatrice al X Congresso Mondiale di Mediazione ) Avevamo invitato a partecipare alla discussione anche il Sindaco di Genova Marco Doria ma ha declinato l’invito.

Territorio come Bene Comune – Domenica 11 gennaio 2015 – Palazzo Ducale

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 Scarica il Volantino

INVITO A PARTECIPARE

Partecipazione Comunitaria come strumento per la  risoluzione dei conflitti

L’associazione Amici di Ponte Carrega porge i saluti all’apertura dei lavori del X Congresso Mondiale di Mediazione

La nostra associazione è stata scelta fra i molti comitati europei e italiani per porgere i saluti ai partecipanti del X Congresso Mondiale di Mediazione che si sta svolgendo al Palazzo Ducale di Genova, prima volta in Europa.

Per noi è stato un grande piacere aver avuto modo di porgere i nostri saluti a un Convegno così importante. Siamo presenti al Convegno dopo due anni di inteso lavoro alla ricerca di nuovi mezzi di comunicazione e di mediazione per: salvaguardare, proteggere, valorizzare il nostro territorio.

Ecco le riprese durante la proiezione del video nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale

 

Qui sotto postiamo il video proiettato

Workshop in progress!

Workshop in progress! La nostra associazione partecipa a quattro workshop del X congresso mondiale di mediazione, per la prima volta in Europa al Palazzo Ducale di Genova.

Nella foto la presentazione di Mediazione, Partecipazione e Dialogo con la prof.ssa Graciela Frias.

Questa sera dalle ore 19:00 in piazza Adriatico chiacchierata informale aperta a tutti con Graciela Frias (Messico), Leticia Garcia Villalengua( Argentina) e Ramon Alzate (Spagna) dal titolo “Esperienze di mediazione a confronto tra Messico, Argentina, Spagna e…Ponte Carrega!”

SIETE TUTTI INVITATI

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Viva la Piazza Viva! Il Congresso Mondiale di Mediazione sbarca a Genova e la Associazione Amici di Ponte Carrega è Istituzione Aderente!

Il percorso intrapreso due anni fa con la piattaforma della mediazione si appresta a vivere un passaggio di straordinaria importanza.

Al Palazzo Ducale di Genova dal 22 al 27 settembre il X Congresso Mondiale di Mediazione: “una via verso la cultura della pace e la partecipazione comunitaria” di cui sono organizzatori la Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale, la Fondazione San Marcellino e l’Università degli Studi di Genova.

La Associazione Amici di Ponte Carrega parteciperà attivamente ai lavori del Congresso Mondiale sia grazie ai workshop tenuti da esperti internazionali sul tema della mediazione, sia grazie ad iniziative che via via vi presenteremo e che saranno svolte sul nostro territorio o saranno dedicate al nostro territorio. Inoltre la nostra associazione avrà uno spazio dedicato nello spazio poster e comunicazioni e in questo ambito presenteremo la nostra attività e il nostro approccio con la mediazione.

L’evento approda per la prima volta in Europa, a Genova, da molti anni una delle piattaforme di maggior studio e interesse per i temi della mediazione. Noi ci siamo avvicinati a questo progetto più di due anni fa. Un giorno d’autunno comparve per Ponte Carrega e Piazza Adriatico un manifesto dal titolo curioso: “Viva la Piazza Viva” e poi la data e l’orario dell’incontro organizzato dai mediatori. Allora era per noi una realtà non conosciuta ma quel volantino ci colpì: un quartiere vivo era quello a cui anche noi puntavamo,ad un anno dall’alluvione del 4 novembre e sommersi dal cemento delle operazioni speculative incominciate nel nostro quartiere dopo l’alluvione. Così incominciò la nostra avventura con la piattaforma genovese di mediazione: insieme a noi furono coinvolti gruppi di altre realtà genovesi, di periferie (Sampierdarena,Certosa) e del centro storico “periferico” (San Bernardo, si può essere periferie anche in centro). Alcuni esperti, che oggi sono tra i congressisti del congresso che si apre la prossima settimana, giunsero appositamente da ogni angolo del globo,dalla Spagna al Sudamerica, in periodi differenti, per offrirci formazione e il loro contributo in termini di contenuti e di esperienza umana. Così abbiamo fatto tesoro degli incontri con Ramon, mediatore nei conflittuali Paesi Baschi e con Graciela, professoressa di Città del Messico, alle prese con le periferie di una delle città più difficili del globo.

Abbiamo fatto tesoro dei loro racconti che ci hanno arricchiti e hanno dato forza alle nostre lotte che non sono poi così distanti dalle lotte intraprese dai cittadini di tutto il mondo in un momento di forte crisi delle democrazie occidentali, dettato da una crisi del sistema rappresentativo: l’istanza comune che viene fuori dalle esperienze di Argentina e Messico è la stessa di Ponte Carrega e di altri chissà quante altre centinaia di simili esperienze in giro per l’Italia e l’Europa. I cittadini ci sono, non stanno alla finestra e vogliono partecipare ai cambiamenti, senza rimanerne spettatori passivi che delegano la loro vita e le proprie facoltà di scelta ai loro rappresentanti. La mediazione è lo strumento che fa fare il salto di qualità a queste istanze genuine e vitali. Mediare significa risolvere i contrasti e le controversie prima ancora che queste sorgano.

Gli strumenti della mediazione sono il dialogo e la competenza (la preparazione), ma anche la libertà di fare un passo indietro e di ascoltare l’interlocutore, capire la sua posizione e le sue esigenze. Mediare non significa arrivare a un compromesso ma giungere a una soluzione condivisa: così si supera la “democrazia per alzata di mano”con cui si rischia di lasciare una parte soccombente e una vincitrice e in cui la vittoria di uno può rappresentare la sconfitta dell’altro.

O si vince tutti assieme o si perde tutti assieme: è un ritrovare il senso di Comunità e il senso di civiltà superando il concetto stesso di minoranza. Allo stesso tempo abbiamo imparato a superare il concetto di periferia: innanzitutto abbiamo appreso che la periferia può esistere anche in centro (San Bernardo, Ghetto) e quindi abbiamo scoperto che questo concetto sia soprattutto uno stato mentale piuttosto che fisico. Essere periferia significa riconoscere con dignità il proprio ruolo e allo stesso tempo fare di questo ruolo una risorsa e non un fardello. Siamo periferia e siamo contenti di esserlo perchè anche la periferia, che ci crediate o no, ha i suoi pregi e la sua Bellezza. Riprendendoci il nostro ruolo nella città abbiamo quindi rifiutato il connottato settario del termine “periferia” così come inteso dal “centro” e lo abbiamo trasformato in qualcosa di positivo. Sono anche le esperienze vissute nel quartiere che fanno la bellezza del luogo; imparando a mediare stiamo imparando a difenderle!

Viva la Piazza Viva!

 

La nostra associazione è tra le Istituzioni Aderenti, al fianco di università e fondazioni di chiara fama: http://congresodemediacion.com/mdl/it-istituzioni-aderenti.html
Con gioia e spirito di apprendere e di arricchimento delle nostre competenze ed esperienze vi invitiamo a venirci a trovare al Congresso. Qui trovate il programma completo:http://congresodemediacion.com/mdl/index-it.html1010306_1456197304613030_1065930645_n

GENOVA, DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO UN’OPPORTUNITA’ PER LA CITTA’. Presentazione del convegno dell’8 e 9 novembre prossimi

 

LA LOCANDINA DEL CONVEGNO DELL'8 E 9 NOVEMBRE PROSSIMI!Brochure

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Brochure

Dopo il lavoro svolto in questi mesi sul tema del dissesto idrogeologico nell’ambito del gruppo di lavoro promosso dal Wwf, l’Associazione Amici di Pontecarrega è orgogliosa di presentare il programma del Convegno che l’8 e il 9 novembre prossimi vedrà impegnati, tra la Val Bisagno e Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, alcuni tra i maggiori esperti di dissesto idrogeologico in campo nazionale e internazionale. Per parlare di dissesto idrogeologico in modo puntuale e scientifico, partendo dai cambiamenti climatici per arrivare nel caso particolare alla Val Bisagno.
I cittadini si muovono: appoggiata la vanga dopo il dramma del 4novembre, questo vuole essere il nostro modo per non dimenticare: vogliamo parlare di alluvioni, di piani di protezione civile, di cultura del rischio. Per farlo siamo andati a cercare il meglio: Fondazione Politecnico di Milano, Università di Genova, CIMA Research Foundation.

Con loro abbiamo costruito un convegno che parte dal basso e che vuole essere partecipato da tutta la cittadinanza e soprattutto dalle Istituzioni. Cerchiamo il confronto e non lo scontro e con umiltà abbiamo cercato di imparare qualcosa su questo tema che deve diventare di interesse quotidiano, in una città fragile come Genova: la convivenza con il rischio va insegnata e deve diventare un tema comune a tutti.

La solidarietà nata in quei giorni continua e dà i suoi primi frutti con un convegno nato da chi dal fango ha cominciato un percorso critico e di studio, analizzando cause e problemi e giungendo ad alcune proposte che saranno esposte durante la due giorni di convegno.

Il convegno è strutturato su due giorni:

 Venerdì 9 si svolgeranno quattro workshop con altrettanti Comitati o Associazioni impegnate nella problematica del rischio idrogeologico. I cittadini faranno da ciceroni guidando gli esperti nei quartieri a rischio, esponendo loro osservazioni e problematicità. Per una volta il ruolo si ribalta: il docente osserva e ascolta il cittadino, la sua esperienza sul campo.
Poi, nell’incontro residenziale presso il Municipio di Molassana in piazza dell’Olmo, il professore torna a parlare dalla cattedra esponendo le sue conclusioni in un documento condiviso che sarà esposto il giorno dopo a Palazzo Ducale.
La giornata si conclude con la proiezione

del film evento Se Io Fossi Acqua, alle ore 21:00 presso la Sala Punto di Incontro Coop Val Bisagno (qui tutte le info:https://www.facebook.com/events/211538622364485/?hc_location=stream ).
Sabato 9 novembre invece il convegno classico con i contributi di docenti, Istituzioni e cittadini nel più bel salotto della città: il Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale per parlare del dissesto idrogeologico come di una opportunità che Genova non può permettersi di perdere: opportunità culturale per divulgare una cultura del rischio che ci renda consapevoli e attenti, opportunità per tornare a curare il nostro territorio e a prendercene cura.

Vi aspettiamo!

Gli Amici di Pontecarrega

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(musica di sottofondo: 1970 Alluvione a Genova, La chitarra di Bellafontana di Renzo Rosso – vedi il video su: http://www.youtube.com/watch?v=CV_mW7mC21U&feature=player_detailpage)

Mediazione comunitaria: prosegue il progetto!

Prosegue il progetto di mediazione comunitaria. Questa sera Invito Ducale mediazione 8-7l’Associazione Amici di Pontecarrega sarà a Palazzo Ducale con Luca Borzani, Danilo De Luise e Mara Morelli per ricominciare il percorso insieme a Fondazione Palazzo Ducale, Fondazione San Marcellino e Università di Genova!