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Laudato Si': Lunedì 15 maggio dibattito alla Chiesa di S. Michele di Montesignano

LSii

Dibattito tra visione laica e religiosa dell’Enciclica di Papa FrancescoLaudato Si‘” riguardante i temi dell’ambiente e della Bellezza.

Vi aspettiamo Lunedì 15 maggio 2017 presso la Chiesa di San Michele Arcangelo di Montesignano in via Mogadiscio 10 alle ore 20:30.

Pino Petruzzelli, attore e regista teatrale e Don Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova, daranno vita a un dibattito moderato da Fernanda Contri, ex giudice della Corte costituzionale, in cui si incontreranno il punto di vista del laico e il punto di vista del religioso sui temi ambientali affrontati dall’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco.

L’ingresso è gratuito!

 

 

 

Laudatosi1

La città come Bene comune: ne parliamo Venerdì 15 alle 18:00 presso l’aula Magna dell’Istituto Firpo-Buonarroti

Memorie

 

Partecipare è un diritto ma è soprattutto un dovere del cittadino. Ogni cittadino è chiamato a rispondere di fronte a questa responsabilità comune nella cura della Cosa Pubblica e del territorio. Per agire in modo consapevole dobbiamo avere a disposizione una “cassetta degli attrezzi” fatta di strumenti e conoscenze che possano permetterci di incidere nelle scelte di Governance. Nasce qui l’esigenza di parlare di questi temi in questo ciclo di incontri di formazione e scuola di cittadinanza!

Venerdì 15 ne parliamo insieme al prof. Massimo Morisi e agli altri relatori dell’incontro: conosceremo l’esperienza delle reti di cittadini delle periferie milanesi e di come sono nati i Contratti di Quartiere e le biblioteche di Quartiere con Claudio Calvaresi. Ci racconterà alcune esperienze di riuso di spazi pubblici abbandonati. Insieme a Ramon Alzate scopriremo invece come si può affrontare il conflitto attraverso la mediazione e attraverso esempi di buone pratiche in giro per l’Italia e per il Mondo.

 

Venerdì 15 Aprile

Venerdì 15 Aprile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Calendario seminari, aprile 2016_venerdì15_A4

Stasera a Scala Mercalli si parla di alluvione e cementificazione a Genova

Stasera il programma di Rai 3 Scala Mercalli condotto da Luca Mercalli tratterà il tema delle alluvioni e del dissesto idrogeologico, facendo tappa anche a Genova e in particolare in Val Bisagno.

Qui il link del programma: http://www.scalamercalli.rai.it/dl/portali/site/page/Page-1b0bb64f-44f2-43ea-9f7e-6d791bb192e6.html

Nella foto, una delle fasi delle riprese a Ponte Carregamercalli

112mila euro per il quartiere

DELIBERA ex italcementi 31 luglio 2014

 

Con delibera di Giunta comunale del 31 luglio scorso il comune su richiesta del Municipio e come anche da noi richiesto espressamente, ha sancito di rinunciare a investire i 112mila euro rimanenti degli oneri di urbanizzazione dell’ intervento nell’ area ex Italcementi nella progettazione della risestamazione di piazza Adriatico. Infatti i suddetti 112mila euro sarebbero serviti, secondo la previsione iniziale, alla sola progettazione. Insomma non avremmo visto niente di concreto per il quartiere e avremmo visto sperperati altri soldi pubblici per una opera che non si sarebbe mai più realizzata mancando i necessari fondi per realizzarla. Tutto questo nonostante la grande opera che viene costruita nel quartiere ad opera di coopsette e nonostante la previsione iniziale (del. 43a/2010) in cui il municipio impegnava la giunta comunale di allora a realizzare la riqualificazione di piazza Adriatico con una nuova pavimentazione e un nuovo arredo urbano. Niente di tutto ciò è stato fatto ma ora si apre questa via inaspettata, seppur di non molta importanza da un punto di vista economico: questi 112 mila euro saranno nella disponibilità del Comune di Genova dal mese di novembre (devono essere versati entro il 30 di novembre, fonte: arch. De Fornari Comune di Genova) e potranno essere utilizzati finalmente per il quartiere. Chiediamo al Municipio, sicuri di una loro risposta necessariamente positiva, che questi fondi rimangano nel quartiere e siano investiti per migliorarlo,  sia dal punto di vista della sicurezza idrogeologica che della qualità dell’ arredo urbano. Noi abbiamo qualche idea al riguardo (così come tanti nel quartiere) e proponiamo che tutti i cittadini interessati possano contribuire a decidere la destinazione di questi fondi nel quartiere. I 112mila euro sono insufficienti per realizzare opere di grande impatto come una completa riqualificazione della piazza ma possono essere ben spesi e utilizzati per migliorie e opere propedeutiche ad una futura sistemazione. Si può pensare ad esempio di investire qualcosa di questi fondi su barriere anti alluvione. È importante però che la scelta sia condivisa e partecipata con la popolazione. Così come per le grandi opere anche le piccole spese e le necessità dei quartieri e dei territori vanno rese pubbliche e condivise con la popolazione per rispondere alle reali esigenze di chi quel posto lo vive quotidianamente. Il tema è stato da noi portato all’attenzione del consiglio comunale durante la commissione V Territorio del 2 settembre scorso.

La Giunta chiede al Governo i fondi per la Val Bisagno

Pubblichiamo la delibera di giunta del 17 luglio 2014 e l’articolo firmato da Anna Maria Coluccia de Il Corriere Mercantile sui fondi Pon destinati alla Val Bisagno.

progetti piano operativo nazionale

mercantile

Basta centri commerciali in Val Bisagno: dateci l’Università!

Pubblichiamo qui di seguito la nostra opinione pubblicata sulla prima pagina de La Repubblica del 18 agosto 2014 e la lettera del Rettore della Università degli Studi di Genova, prof. Comanducci, da cui hanno preso le mosse le nostre riflessioni, pubblicata sempre da la Repubblica l’8 agosto 2014.

UNA REGIONE UNIVERSITARIA COSI’ IL DISEGNO DI COMANDUCCI PUO’ DECOLLARE

La Repubblica art unige 18 agosto 2014

Politecnico per Pontecarrega e Piazza Adriatico

politecnico-di-milano-concorsi Dopo quasi due mesi l’ufficio cartografico del Comune di Genova e la Protezione Civile ci hanno trasmesso i dati cartografici di Piazza Adriatico e Pontecarrega per poter finalmente cominciare il progetto insieme al Politecnico di Milano. Per ottenere un file in formato dwg e in scala 1:1000 abbiamo dovuto sudare più del previsto ma la nostra perseveranza alla fine ha ottenuto il tanto richiesto materiale digitale.
Ora può cominciare il lavoro dei ragazzi del corso di Rischio Idrogeologico e Protezione Civile del Politecnico di Milano che dalla prossima settimana e fino a giugno studieranno Piazza Adriatico e Pontecarrega facendo uno studio di prefattibilità sull’impiego di tecniche di flood proofing nel nostro quartiere!
Buon lavoro!

Aggiornamento Rio Torre

 

Rio Torre.
Come riportato da Il Secolo XIX di oggi ieri la Giunta comunale ha approvato il progetto preliminare per l’adeguamento idraulico del rio Torre.

 

Leggi sempre sul Rio Torre:

http://www.amicidipontecarrega.it/?p=3300

Ex Moltini, nostro intervento su Il Secolo XIX

Oggi su Il Secolo XIX il nostro intervento sull’area Moltini a firma di Alice Martinelli.
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/02/27/AQLeKjvB-calcio_fabbrica_posto.shtmlex MoltiniPubblichiamo anche l’articolo di risposta di Ricupoil comparso su Il Secolo XIX il 28 febbraio:

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/02/28/AQkIykwB-cittadini_risponde_proteste.shtml

 

Aggiornamento Rio Torre

 

Riportiamo di seguito la mail inviataci venerdì 14 febbraio 2014 dall’assessore ai Lavori Pubblici Gianni Crivello in seguito alla nostra richiesta di aggiornamento sulla sistemazione idraulica del rio Torre inoltrata il 17 gennaio 2014 in seguito alla riunione con l’assessore.

Gentilissimi,
 
in riferimento alla vostra richiesta, relativa alla messa in sicurezza di Rio Torre, sentititi gli uffici competenti, vi comunico quanto segue. 
 
-          Il progetto, redatto dai nostri uffici, è stato trasmesso alla Provincia per l’acquisizione del parere Tecnico di Bacino e il relativo rilascio del nulla osta idraulico;
 
-          In data 16.12.2013 è pervenuto il parere di compatibilità delle opere a progetto espresso dal Comitato Tecnico di Bacino della Regione Liguria;
 
-          A seguito di suddetto parere è in corso la verifica del progetto preliminare e la conseguente approvazione da parte della Giunta Comunale.
 
-          Successivamente si procederà alla stesura della progettazione definitiva che verrà sottoposta alla conferenza dei servizi.
 
Rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito, vi porgo cordiali saluti.
 
 
Giovanni Crivello
Assessore Lavori Pubblici
e Manutenzioni, Protezione Civile e
Rapporti con i Municipi

 

In data 19 febbraio 2014 abbiamo incontrato in sede di consiglio comunale l’ing. Pinasco del Comune, il quale afferma che il rio Torre andrà a gara a fine 2014; l’inizio dei lavori è, forse, previsto per fine 2014.

Laboratorio della Sussidiarietà: gli Amici di Pontecarrega inseriti nella mappa nazionale dei Beni Comuni. Grande soddisfazione anche per la menzione delle nostre attività al Congresso dell’Arci

Vogliamo festeggiare questo primo anno di associazione condividendo con Voi questo articolo comparso sul sito di Labsus, Laboratorio per la Sussidiarietà, dedicato alla nostra associazione e alla operazione di pulizia e restauro dello storico Ponte Carrega avvenuta la scorsa estate. La eco della nostra attività è giunta fino alla Capitale e la Associazione Amici di Pontecarrega è stata inserita, prima tra le realtà genovesi, nella mappa nazionale dei Beni Comuni che il Laboratorio per la Sussidiarietà sta realizzando. Tra le realtà genovesi menzionate da Labsus troviamo anche, in altri ambiti, gli amici della Fondazione San Marcellino e la Onlus Per Staglieno per le loro attività meritevoli nel campo dell’assistenza e del volontariato attivo.

Questo l’articolo a firma di Lucia Zanfrilli: http://www.labsus.org/2014/02/amici-di-pontecarrega-per-la-citta-di-genova/

E’ motivo di grande orgoglio e di conferma del valore delle nostre scelte e delle nostre idee essere inseriti nella mappa nazionale dei Beni Comuni da un associazione di prestigio e indipendente come il Laboratorio della Sussidiarietà (http://www.labsus.org/ ), il cui scopo è quello di favorire la cittadinanza attiva nel rispetto del principio di sussidiarietà sancito dall’art. 118 della Costituzione. Labsus si avvale della collaborazione di università ed esperti in materia giuridica, economica e sociologica attraverso il lavoro di una direzione, di una redazione e di un prestigioso comitato scientifico (http://www.labsus.org/le-persone/). Questo riconoscimento conferma come la strada intrapresa sia giusta: il livello decentrato di governo del territorio fa parte del disegno costituzionale dalla riforma del 2001. La nostra associazione si pone in questa scia culturale che vede la cittadinanza come il primo e più importante livello di decisione amministrativa: la gestione del territorio passa attraverso il cittadino e le associazioni presenti sul territorio. Chi vive il territorio è promotore e primo attore che deve avere coscienza del proprio territorio. E’ questo l’unico modo che immaginiamo per la risoluzione dei conflitti e per la mediazione, di norma conflittuale, tra territorio e mondo politico. Noi offriamo un cambio di prospettiva, laboratorio vivo in cui si sperimenta la cittadinanza attiva: non ci opponiamo al cambiamento ma vogliamo esserne partecipi e promotori. La gestione del territorio va ridiscussa dal basso, con il contributo della cittadinanza in un rapporto “orizzontale” tra i livelli decentrati di governo e la cittadinanza. Essere cittadinanza attiva significa avere un ruolo ben definito ma significa avere una prospettiva propositiva e critica nei processi decisionali e di partecipazione che vanno al di là della democrazia rappresentativa rasentando i principi della democrazia partecipativa.

Altro grande motivo di soddisfazione, inoltre, è lo spazio dedicato alla Associazione Amici di Pontecarrega al convegno dell’Arci di sabato 8 febbraio 2013 ( http://arcigenova.org/2014/01/11/a-marzo-il-xvi-congresso-nazionale-dellarci/ ) che ha visto il rinnovo delle cariche sociali e la presentazione del documento “Il valore dell’ associazionismo al tempo della crisi “. La nostra associazione non era presente ma la menzione dell’Arci è per noi motivo di grande soddisfazione e segno di una fruttuosa collaborazione anche con l’Arci Genova.

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http://www.labsus.org/2014/02/amici-di-pontecarrega-per-la-citta-di-genova/

Comunicato stampa sul parere del consiglio superiore dei lavori pubblici

WWF Genova e Comitati – Comunicato Stampa – Parere CSLP scolmatore Fereggiano

Genova, 6 febbraio 2014

 

Lotta al dissesto idrogeologico: no, non si fa così!

 

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici stronca in modo clamoroso lo scolmatore del Fereggiano. Lo stronca perché ci vuole troppo tempo per realizzarlo, i costi sono sottostimati, la copertura economica è molto carente, gli studi sono vecchi, non considerati gli impatti, non si è certi che intercetterà tutta l’acqua ed anzi c’è il rischio che vada a creare problemi da altre parti (vedi la falda di Terralba). In aggiunta, il CSLP stigmatizza anche la definizione di “primo lotto dello scolmatore del Bisagno” in quanto è lampante che con esso non c’entri nulla: insomma, un maldestro tentativo di gioco delle tre carte e così “fregare” i cittadini genovesi additando i dubbiosi come i soliti contestatori di professione.

Siamo alle solite: abbiamo dei gravi problemi e le soluzioni sono da apprendisti stregoni; ci attendiamo che qualche testa di alto livello cada, anche se la cifra di questa amministrazione è la mediocrità più assoluta e quindi siamo pressoché certi che la nostra sarà un’attesa vana.

Come insieme di associazioni e comitati, abbiamo cercato di indicare strade diverse con il nostro evento dello scorso 8 e 9 Novembre ed in particolare durante il convegno a Palazzo Ducale abbiamo proposto un’idea progettuale alternativa allo scolmatore del Fereggiano, bellamente accantonata dagli assessori presenti seppur ritenuta interessante da uno dei Professori intervenuti. L’assessore Garotta ha detto che si applicava il Piano di Bacino in quanto era il primo lotto dello scolmatore del Bisagno (sigh!) mentre l’assessore Crivello ha detto che c’erano da prendere i soldi del “Piano Città” grazie a questo (doppio sigh!) progetto definitivo.

Purtroppo sembra che l’assessore intenda andare avanti minimizzando la stroncatura e trincerandosi dietro il valore “solo” consultivo del parere. Ed il fatto che in sede di Conferenza dei Servizi non siano uscite fuori nuove spese ci lascia molto preoccupati visti i tanti aspetti non chiari di questo progetto.

Ma durante il convegno abbiamo proposto anche un metodo diverso rispetto a quello dell’apprendista stregone e cioè costruire collettivamente come comunità le soluzioni in modo partecipato. In altre parole, per la lotta al dissesto idrogeologico non servono leggi ad hoc che funzionano come una lotteria in cui si tirano fuori dai cassetti progetti pronti per ogni occasione.

Il rischio che si corre a replicare cose come il Piano Città è che si perda ancora più tempo; e menomale che il CSLP si è “accorto” che il progetto non andava perché altrimenti avremmo anche speso soldi vanamente.

Siamo dunque terrorizzati dalle affermazioni del Presidente Burlando quando dice di avere nei cassetti decine e decine di progetti già pronti in attesa di essere finanziati. Non è così che si fa, ogni progetto deve essere costruito insieme alla comunità di riferimento dove esperti, tecnici, amministratori e cittadini potranno esprimere e condividere le soluzioni, creando anche una forza sociale rilevante rispetto alla richiesta di finanziamento, diffondendo al tempo stesso la cultura della tutela del territorio.

Sapranno i nostri amministratori cambiare il loro modo di fare politica? Dubitiamo, sta a noi cittadini riprendere in mano il destino delle nostre vite e della nostra città.

WWF Genova

Associazione Amici di Ponte Carrega

Comitato Protezione Bosco Pelato

Associazione Vivere in Collina – Quezzi

Comitato NoCememntificazione Terralba-Genova

 

 

Commissione V Territorio del Comune di Genova a Ponte Carrega

A seguito della ns. interrogazione consiliare mercoledì 5 febbraio 2014 la commissione territorio del Comune di Genova si è riunita a Ponte Carrega per un sopralluogo.
Nel video si vede l’architetto De Fornari illustra il progetto ai consiglieri comunali presso il circolo A.R.C.I. Ponte Carrega. In seguito è cominciato il sopralluogo nel quale abbiamo insistito nell’illustrare a tutti i consiglieri comunali presenti (una ventina circa) le problematiche legate alla variante. In questo modo abbiamo potuto approfondire la questione con tutti i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione chiarendo i dubbi e le perplessità riguardanti l’aspetto tecnico e idrogeologico della variante. Alla fine abbiamo avuto un incontro con il segretario provinciale del Pd Alessandro Terrile.

http://youtu.be/VXq5_hxlDBo

Scolmatore Fereggiano: tutto da rifare? Le critiche del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici evidenzia alcune criticità del progetto definitivo sul Mini scolmatore del Fereggiano. Il progetto, inoltrato ad agosto, ha ricevuto le dovute osservazioni a fine dicembre ed ora, grazie al professor Rosso e ad Antonio Bruno, siamo in grado di fornirvi il documento completo (69pagine) in formato pdf.

Uno dei passi che più sembrano confermare le tante critiche di cui questo progetto è stato oggetto fin dal convegno di novembre riguarda alcuni aspetti idrologici: in particolare il parere tecnico alla pagina 47 sottolinea come “la portata di dimensionamento dell’opera sia stata definita in maniera convenzionale senza sviluppare un apposito studio idrologico riferito ai bacini idrografici di interesse”. Come dire che sul bacino del Fereggiano, del Rovare e del Noce non siano stati effettuati studi adeguati ad un’opera del genere; un’opera, vogliamo sottolinearlo, dal valore di 45milioni di euro per la realizzazione del solo primo stralcio del primo lotto cioè la sola captazione del rio Fereggiano. La captazione del rio Rovare e del Rio Noce rappresenta il secondo stralcio del primo lotto e ha un costo aggiuntivo di 13 milioni e trecentomila euro per un costo complessivo del primo lotto pari a euro 58,3 milioni. Questo secondo stralcio del primo lotto è da destinarsi ad una seconda fase mediante l’impiego dei ribassi di gara (cfr pag. 29) mentre il secondo lotto è rappresentato dal prolungamento dello scolmatore fino alla Sciorba.

La relazione prosegue mettendo il dito su quella che sembra la più grave mancanza di questo progetto che sembra non tenere adeguatamente conto dei processi di cambiamento climatico in atto da diversi anni affermando che “le stime del tempo di ritorno della portata di progetto definiscono probabilmente in modo non sufficientemente preciso per il rischio residuo di inondazione per incapacità dell’opera di scolmo di convogliare la portata in arrivo da monte”. Se non si tratta di bocciatura, poco ci manca: il progetto viene accusato di essere stato fatto su stime, calcoli e previsioni dello scorso secolo (sulla base di tabelle vecchie di 30anni, cfr pag. 48)

Il Consiglio Superiore inoltre sottolinea un altro aspetto molto importante, da noi sottolineato durante il Convegno. Nella relazione geologica, a pagina 54, si sottolinea la necessità di valutare la interazione tra le possibili frane, già verificatesi durante l’alluvione del 4novembre, e lo scolmatore. Occorre pertanto prevedere “interventi mirati a mitigare l’erosione sui versanti e/o stabilizzare pendii a rischio di frana a causa di eventi pioggia eccezionali”: chiaramente la concomitanza, non così eccezionale come dimostrano i recenti esempi, di una frana e di una piena del fiume “comprometterebbe di fatto la funzionalità delle opere previste”.

Altro elemento che, a parere del Consiglio merita maggiori approfondimenti, è quello riguardante l’utilizzo dei materiali e la “durabilità della superficie interna del rivestimento di galleria con particolare riferimento ai possibili fenomeni di abrasione in relazione ai valori di scabrezza di progetto”: è previsto che lo scolmatore del Fereggiano lavori in maniera ottimale “in pressione” e che in caso di eventi meno rilevanti rispetto ad episodi di piena (quelli per intenderci con tempo di ritorno di 25-35 anni) il deflusso mostri comportamenti instabili sollecitando continuamente e pericolosamente la superficie di rivestimento della galleria (pag.49) e quindi portandola velocemente ad una sua rapida erosione e rovina. Per questo motivo sarebbe fondamentale a nostro avviso, che nel computo di spesa complessivo venisse già inserita una clausola recante un preventivo dei costi di gestione e di manutenzione di un’opera che per il suo corretto funzionamento avrà un alto costo di manutenzione.

Altro punto problematico evidenziato dalla relazione sembra essere quello dello sbocco a mare (pag 50): va

verificato infatti, si legge nella relazione, il funzionamento che consideri le portate contemporaneamente in arrivo dalla galleria Fereggiano e dalla galleria Bisagno, allo scopo di quantificare il rigurgito che può interessare questa ultima”.

Il fatto, poi, che lo scolmatore, funzioni in pressione (caso unico al mondo) può compromettere il corretto funzionamento dello stesso nel caso in cui la piena sia contemporanea ad eventi meteo marini intensi: per questo Il Consiglio Superiore chiede di approfondire questa criticità come era stato, del resto, già prescritto per il progetto definitivo dello scolmatore del Bisagno nel 2007 (pag.51).

Il Consiglio esprime ancora un’altra perplessità riguardo le opere di presa dello scolmatore originariamente previste in maniera ottimale nel progetto del 2007 attraverso numerose simulazioni e la prevista realizzazione di una vasca con gradino che aveva la funzione di trattenere i corpi flottanti e la gran parte dei solidi trasportati dalla corrente. Il progetto attuale invece prevede un ridimensionamento delle dimensioni generali e la conseguente sostituzione del gradino di fondo con il restringimento che, così come previsto oggi, non sarebbe più in grado di trattenere adeguatamente quanto trasportato dalla corrente.

(si ringraziano il Prof. Rosso del Politecnico di Milano e il cons.comunale Antonio Bruno)

Parere Tecnico del Consiglio Nazionale dei Lavori Pubblici sullo Scolmatore Fereggiano.

Pista ciclabile in Val Bisagno: noi ci proviamo

Può sembrare utopia e potrà sembrare, ai più, tempo perso. Per noi no: vogliamo dare un segnale. Un’altra idea di città è possibile, un’altra idea di mobilità si può fare. E’ in questa ottica che ieri alcuni membri della nostra associazione (Andrea, Loredana, Mirko, Luigi, Valter, Susanna e Fabrizio) hanno incontrato gli amici del WWF, il consigliere municipale Mazzarello e Enrico Perroni(promotore dell’incontro): l’obiettivo era quello di avere un primo incontro per scambiarsi idee tra coloro che in parte avevano già avuto idee di percorsi per la Val Bisagno e per tastare il modo di procedere di un nuovo tavolo di lavoro che si occuperà del tema, dovrà prendere i contatti con l’ufficio mobilità del comune, fare sopralluoghi e infine presentare un progetto alla cittadinanza e alla municipalità. Non si parte da zero. C’è qualcosa di più di un’idea: il progetto di pista ciclabile sulle direttive secondarie parallele alle principali su sponda destra (Borgo Incrociati-Ponterotto-Bobbio-Via Vecchia-Staglieno-Gavette) era già stato oggetto di studio nella scorsa amministrazione comunale. L’obiettivo è partire da lì e risolvere le problematicità di quel percorso con l’aiuto di appassionati e cittadini che vorranno contribuire al progetto dando il loro apporto e dedicando il loro tempo e la loro esperienza ad un percorso che deve essere il più condiviso possibile e che rispetto a cinque anni fa sembra oggi necessario per rispondere alla sempre maggiore utenza di lavoratori e studenti che si muovono in bicicletta (circa 200-300 secondo il consigliere municipale). A tal proposito si pone anche il progetto seguito da Simone Mazzarello con gli Amici della Bicicletta denominato “Bike to Work”, oggi in fase di sperimentazione.

Nelle prossime settimane il gruppo (chi voglia partecipare non ha che da scrivere a info@amicidipontecarrega.it , a genova@wwf.it oppure alla pagina facebook anemmu in bici a Zena ) prenderà contatti con l’ufficio mobilità e farà un primo sopralluogo per sottolineare i punti critici del percorso. Vogliamo sottolineare come questo percorso sia già conosciuto dai cicloamatori come “percorso storico della Val Bisagno”: basterebbe davvero poco, o addirittura niente nella ipotesi di installazione della sola segnaletica verticale e orizzontale, per rendere questo percorso più conosciuto e meglio fruibile alla cittadinanza.

Mercoledì 5 febbraio Commissione consiliare del Comune di Genova a Pontecarrega

A seguito della nostra interrogazione consiliare e della riunione dei capogruppo nel consiglio comunale di due settimane fa, domani alle 14:30 la V Commissione-Territorio del Comune di Genova si riunirà a Pontecarrega per un sopralluogo presso il cantiere Bricoman.

http://www.comune.genova.it/content/seduta-05022014

commissione mercoledì' 5 febbraio

Perchè. La ragione dei disastri. Un libro del prof. Giovanni Menduni

“Perchè. La ragione dei disastri”.
Un e-book del nostro caro amico, il Professor Giovanni Menduni del Politecnico di Milano. Un’opera assolutamente da leggere per meglio comprendere il tema del dissesto idrogeologico in Italia.

La trama del libro:
Il nostro Paese, ormai tutti lo sanno, si presenta come una sorta di show room del rischio naturale. Il territorio di tutte le venti regioni e quello di più o meno tutti gli oltre ottomila comuni, è soggetto a qualche forma di minaccia: frana, alluvione, subsidenza, allagamento, incendi boschivi, tsunami. Pure gli uragani, come si è visto a Taranto nel novembre del 2012, non mancano. Per non parlare dei terremoti che, per diverse ragioni costituiscono un capitolo a parte e dei quali, in questo libro, non tratteremo. Non ci facciamo mancare nulla, e si tratta di un rischio che si materializza con straordinaria frequenza in eventi drammatici, con danni ingentissimi e talvolta, purtroppo, vittime. L’Italia è stato anche un paese che ha seriamente provato a mettere a posto le cose. Ha dedicato tempo, denaro, intelligenza, a sviluppare una propria politica originale e autonoma che potesse governare questo problema. Ha anche segnato alcuni risultati importanti, battaglie volte a proprio favore in una guerra che, oggi come oggi, si presenta tuttavia ancora lunga, faticosa e tutt’altro che vincente. Anzi, diciamoci pure che la questione è messa piuttosto male e possiamo constatarlo pressoché ogni giorno. Questo libro si domanda il perché, anzi i perché di questa situazione e cerca di proporre anche qualche risposta. L’Autore ha vissuto in prima persona, e sotto diversi ruoli, molti passaggi di questa storia. Si tratta dunque di un pensiero “di parte” che ricalca i frutti di una storia personale e che, per questo, non pretende di offrire una trattazione organica e completa della materia dal punto di vista tecnico, giuridico o storico. E’ una visione sostanzialmente contro corrente che si oppone ad alcuni stereotipi che nel tempo sono andati a consolidarsi nel pensiero collettivo. Tra questi l’atteggiamento fideistico nei confronti delle opere di ingegneria, trascurando al contempo il governo del territorio e il ruolo attivo delle comunità nell’affrontare la difesa dalle calamità.
http://libreriarizzoli.corriere.it/Perch-.-Le-ragioni-dell-Italia-dei-disastri-e-qualche-idea-per-cambiare-le-cose/KpqsEWcVQjsAAAE93W9mhAFv/pc?CatalogCategoryID=Q62sEWcW7XcAAAEryr0dhq_J&Root=eBook

Contro il cemento un esposto: l’articolo de Il Corriere Mercantile sul cantiere Bricoman e la replica dell’ass. Crivello

 

Un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere ai magistrati di accertare eventuali responsabilità per quanto accaduto il 26 dicembre scorso cantiere in corso per la costruzione dell’edificio Bricoman.Lo hanno depositato ieri gli amici di Ponte Carrega che continuano la loro battaglia contro il cemento nella vallata simbolo del dissesto idrogeologico e dei danni provocati alla cementificazione.Già il 26 dicembre gli Amici di Ponte Carrega avevano lanciato l’allarme per gli allagamenti che si erano verificati nell’area del cantiere per le masse d’acqua e fango che da li avevano raggiunto le case della zona.Gli abitanti hanno raccolto poi tutto il materiale necessario documentare quanto accaduto e hanno depositato tutto in Procura chiedendo ai magistrati di indagare. Per costruire il nuovo edificio estate sbancata una collina e ora sono presenti grande accumuli di terra a seguito della movimentazione delle terre scrivere 26 dicembre gli amici ponte Carrega il fango visto l’acqua aggiungere sfondi di passo ponte Carregaa seguito della movimentazione terre -scrivevano il 26 dicembre gli amici ponte Carrega -il fango misto ad acqua giunge presso i fondi di passo ponte Carrega
Cosa succederebbe in caso di pioggia forte come quella del 4 novembre 2011? E la preoccupazione di abitanti aumenta di fronte alla possibilità che l’amministrazione comunale approvi la variante urbanistica presentata dal gruppo coopsette per realizzare anche tra l’altro un parcheggio di struttura coperto di circa 6600 metri quadrati davanti all’edificio Bricoman.Proprio per cercare di sensibilizzare l’amministrazione e convincere la Giunta a bloccare questa variante, gli amici di Ponte Carrega hanno consegnato martedì scorso a tutti i gruppi consiliari del consiglio comunale un’interrogazione molto articolata nella quale illustrano la situazione della zona e quali sarebbero gli effetti della costruzione di un ulteriore superficie impermeabile e chiedono di argomentare le ragioni di questa eventuale scelta. E se la variante sarà comunque approvata, fanno sapere di essere pronti a rivolgersi al TAR.

CORRIERE MERCANTILE DEL 23/1/2014

 

La replica dell'ass. Crivello

La replica dell’ass. Crivello

Il Politecnico di Milano a Pontecarrega e Piazza Adriatico. Prosegue il lavoro post convegno con Protezione Civile

Ieri mattina abbiamo dato seguito al nostro percorso incominciato col gruppo di lavoro sul dissesto idrogeologico e proseguito con il convegno dell’8 e 9 novembre scorsi.
Durante la preparazione del convegno infatti era emersa da parte nostra la richiesta di approfondire il tema della autoprotezione e della partecipazione della cittadinanza in tema di cultura del rischio e di protezione civile. Avevamo quindi chiesto alla dott.ssa Bocchiardo, capo della Protezione Civile del Comune di Genova, di organizzare un incontro per parlare più specificatamente della situazione di Piazza Adriatico e Pontecarrega. L’incontro è stato organizzato insieme alla segreteria dell’assessore alla Protezione Civile Gianni Crivello e si è tenuto venerdì 17 gennaio presso il suo ufficio al Matitone. Insieme a noi e da noi invitati c’erano Rinaldo Mazzoni del WWF e i professori Rosso e Bignami del Politecnico di Milano. Era nostra intenzione infatti, fin da subito, evitare ogni incontro politico e puntare fin da subito alle competenze tecniche e ad una riunione tecnica: in questa ottica erano stati informati dell’incontro anche i tecnici del Cima e il prof. Roth dell’Università di Genova, mentre la presenza dell’ing. Francesca Giannoni del Centro Funzionale MeteoIdrologico di Protezione Civile della Regione Liguria di Arpal è stata compromessa dallo stato di allerta 2 sul resto della Regione Liguria. Anche l’ass. Briano è stata informata mentre per quanto riguarda il Comune di Genova erano presenti all’incontro gli assessori Gianni Crivello (Lavori Pubblici e Protezione Civile), Valeria Garotta (Ambiente), la dott.ssa Monica Bocchiardo (Protezione Civile) e il dott. Franco Ravera.

L’incontro aveva come oggetto due temi:
Il primo tema era quello delle misure di protezione civile da adottare nel quartiere; dal caso generale affrontato durante il convegno ad un caso particolare e pratico da noi identificato in Piazza Adriatico e Pontecarrega in cui cercare di applicare i progressi fatti da Protezione civile nel campo della gestione del rischio finora affrontato con le sole scuole. Noi ci siamo proposti come promotori e portatori di interesse della possibilità di organizzare una esercitazione insieme alla Protezione Civile. Contemporaneamente abbiamo però espresso alcuni punti fermi: la nostra associazione si occupa di promozione sociale e non può prendersi responsabilità per le quali non è preparata. In secondo luogo abbiamo espresso le nostre perplessità sulle scelte del Comune nel nostro territorio: benissimo l’intenzione di una diversa e condivisa gestione delle emergenze ma per quanto riguarda il governo del territorio abbiamo ritenuto di esprimere le nostre considerazioni su alcune realtà che sono sotto gli occhi di tutti e che non possono essere ignorate: la costruzione dei grandi centri di attrazione in zone inondabili; l’aumento del traffico in zone inondabili; lo slittamento dei lavori del Rio Torre al 2015; la presenza di famiglie nei primi piani di Piazza Adriatico nonostante la revoca dell’uso abitativo e il rischio della revoca del decreto alla fine dei lavori su Rio Mermi e Rio Torre. Purtroppo le risposte non sono state molto esaustive per il fatto che la Protezione Civile non si occupa di tutto ciò che è strutturale che invece compete al comune. Proprio per questo e per la presenza degli ass. Crivello e Garotta c’era stata da parte nostra la volontà di fare queste premesse.

Il secondo grande tema dell’incontro era quello di portare i nostri amministratori a conoscenza delle misure di flood proofing: Il Politecnico di Milano fa da tempo ricerche sull’utilizzo e l’applicazione di queste tecniche. Si tratta di barriere non strutturali, gonfiabili o fisse, che possono essere montate in pochi minuti in caso di emergenza (alcune con un compressore, altre con il solo posizionamento) e poi possono essere trasferite in altri posti. Non risolvono il rischio alluvionale ma contribuiscono a rendere meno gravi i danni e a salvare negozi e appartamenti. Il costo di queste misure ancora poco diffuse non è proibitivo e comunque non paragonabile ai danni che un’alluvione può provocare: per questo fin dal Convegno abbiamo voluto approfondire questo aspetto della “cultura del rischio”. Il nostro invito rivolto al Politecnico di Milano era proprio rivolto ad approfondire questo tema completamente nuovo nella nostra regione e nel nostro comune ma con numerose applicazioni nel resto del mondo.
Il prof. Bignami quindi ha illustrato le varie tecniche più innovative, alcune già utilizzate in Italia e già in uso in Piemonte e Lombardia. L’idea più semplice è quella delle paratie che si vedono alle porte dei negozi o dei sacchi di sabbia lungo gli argini dei fiumi: sostanzialmente il flood proofing parte da questa idea base e semplice per arrivare a delle soluzioni tecnologicamente molto più avanzate ed efficaci rispetto alle paratie o ai sacchi di sabbia di cui sopra.
Il comune ha espresso interesse su un tema fino a ieri sconosciuto: la disponibilità è per ora quella di comiciare a tessere una alleanza con associazioni e municipi e cercare la disponibilità di fondi attraverso finanziamenti europei o progetti smart city.
Protezione Civile invece si concentrerà sulla proposta di organizzare un incontro/esercitazione con la popolazione di Pontecarrega e Piazza Adriatico: nella seconda metà di febbraio si terrà un sopralluogo sul posto con la dott.ssa Bocchiardo per organizzare l’esercitazione.
Il prof. Rosso ha poi proposto di rendere questo progetto come il PROGETTO PILOTA di un percorso partecipato di cittadinanza attiva che vedi impegnati in prima persona i cittadini e quindi la protezione civile con il solo ruolo di coordinazione. Anche nella nostra ottica potrebbe essere così e la presenza del WWF serviva anche ad affermare questa volontà di ripetere l’esperimento anche in altre parti della città coinvolgendo, ad esempio, le realtà facenti parte del gruppo di lavoro sul dissesto idrogeologico (Vivere in Collina, Terralba, Bosco Pelato).
La cosa più interessante e caratterizzante dell’incontro è emersa però dalla idea del prof. Bignami: da lui infatti nasce l’idea, da noi subito appoggiata e sostenuta, di fare uno studio di fattibilità per l’applicazione delle tecniche di flood proofing nel nostro quartiere. Gli studenti del corso di Rischio Idrogeologico e Protezione Civile del Politecnico di Milano studieranno nel corso del prossimo semestre accademico la conformazione, le quote, le planimetrie di Pontecarrega e Piazza Adriatico facendo un sopralluogo sul posto, svolgendo esercitazioni mirate e infine presentando gli studi nel corso di un apposito seminario da tenersi a giugno presso il campus del Politecnico di Milano o a Genova.

Chiaro il nostro entusiasmo e la nostra soddisfazione per questo risultato conseguito attraverso la collaborazione e l’aiuto del Politecnico, che si pone in piena sintonia con il nostro statuto e il crescente desiderio di formarci e di ricercare competenze tecniche che altrimenti non potremmo avere.

Lotta al dissesto: il primo passo per la Costituzione tocca al Comune ma Doria non è dello stesso avviso

Sulla Gazzetta del Lunedì di oggi le nostre riflessioni sul decentramento territoriale in risposta al post pubblicato dal Sindaco(https://www.facebook.com/ComitatoDoriaSindaco?fref=ts) dopo l’allerta 2 di Santo Stefano. Il sindaco chiede investimenti allo Stato e dice che “Sarebbe più giusto che lo stato decidesse di investire prima, con un piano straordinario di interventi” : noi chiediamo invece che sia il Comune a fare il primo passo con gli strumenti che già possiede e che sono disponibili da subito: uno di questi strumenti è il PUC ed è materia che il comune sta discutendo proprio in questi mesi. Un altro è la possibilità data alla Giunta di opporsi alla approvazione della variante Bricoman che prevede 6mila mq in più di cemento in un’area a rischio alluvionale come Pontecarrega e Piazza Adriatico. Chiediamo di applicare la Costituzione in coerenza con il dettato costituzionale dell’art. 118 che sancisce il principio di sussidiarietà : è il livello più decentrato possibile e cioè il comune che deve occuparsi in prima istanza del governo del territorio. Gli strumenti ci sono; non nascondiamoci dietro un dito e applichiamo le regole che già sono a nostra disposizione incominciando da dire Stop al consumo del suolo con il prossimo Puc!

Gazzetta del Lunedì, 30 dicembre 2013

Gazzetta del Lunedì, 30 dicembre 2013