Non dobbiamo dimenticare: per questo vi offriamo la lettura automatica e il testo della delibera di Consiglio Comunale del 20 settembre 2011 nella quale venne approvata la variante urbanistica per il progetto Coopsette anche per conto del Bricoman Italia. La responsabilità di questa operazione va sempre riconosciuta e ricordata.

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Delibera34

Ricordiamo gli interventi più significativi di chi ha argomentato e contrastato l’approvazione del progetto  

…In particolare voglio rilevare che questi cittadini non sono stati auditi neppure dal Municipio e che due ex Presidenti della maggioranza erano presenti e hanno contestato sul piano del metodo proprio questo fatto. Ricordo, peraltro, che in questa zona insistono molte attività commerciali e artigianali. …” GRILLO G. (P.D.L.)

“…Indipendentemente dalla circostanza che questa delibera venga approvata da questo Consiglio, resta questo problema e durante il recente sopralluogo della Commissione Urbanistica abbiamo tutti avuto modo di ascoltare i timori dei residenti ma anche degli ex Presidenti dell’allora Circoscrizione, vecchi esponenti storici della sinistra locale, in merito alla inadeguatezza delle previsioni di questo progetto…” BERNABÒ BREA (GRUPPO MISTO)

“…Prima di tutto l’occupazione dell’area, che va senz’altro risanata ma che potrebbe andare a comportare degli oneri pesanti sulle attività analoghe in zona. A tale proposito abbiamo il parere nettamente contrario della Confesercenti, peraltro ripreso dall’Ascom. Esiste poi un problema di sicurezza del rivo e ci sono poi tante altre situazioni sulle quali ci siamo già intrattenuti in Commissione…” “…Non so bene come impatto come si rapportino i 14 mila metri quadrati ai visitatori che accederanno a quel sito, ma suppongo alcune migliaia al giorno. Siamo in una zona già densa di grandi mercati, mercati alimentari; prossimamente la zona della Guglielmetti sarà interessata da un’altra media struttura di vendita di tipo alimentare; poco più avanti verrà probabilmente installato il mercato del pesce; c’è tutta una serie di concessionarie auto che partono da Staglieno e arrivano a Molassana…. insomma, in buona sostanza è una zona già particolarmente caotica e densa di traffico e questo insediamento fra la struttura di vendita e le attività artigianali che sono previste andranno a implementare ulteriormente questo traffico…” BASSO (L’ALTRA GENOVA)

“..Intervengo per mozione d’ordine. Io vorrei sapere di cosa stiamo parlando perché l’assenza del Sindaco, che ha la delega all’Urbanistica, è un’assenza pesante: stiamo parlando di riconversione di un’area industriale e la Sindaco non è in aula! Vorrei sapere perché ha la delega all’Urbanistica!” CECCONI (P.D.L.)

Durante la discussione in Commissione è emerso, e comincia ad emergere anche dalla discussione di oggi in aula, che su questa pratica c’è stata scarsa partecipazione e che il parere del Municipio è stato espresso nel ristretto della Giunta del Municipio stesso. A questa osservazione l’assessore Vassallo ci ha detto che nel regolamento del Municipio non è specificato se debba essere una delibera di Giunta o di Consiglio: però, la regola è che quando una norma non è specificata si rinvia alle norme di carattere generale…” COSTA (P.D.L.)

Se questa pratica fino ad ora mi è sembrata fumosa il consigliere Cortese mi ha chiarito meglio perché ritengo sia assolutamente da rinviare. Come ha già spiegato il collega Costa, non è stata fatta la giusta procedura, e inoltre questa pratica per me è un “cavallo di Troia” perché dietro il nobile atteggiamento della Sinistra di dare spazio alle attività artigianali, viene creato un enorme centro commerciale [..], dimenticando che la Valbisagno sta cercando di risorgere, nonostante la crisi, da zona depressa per diventare una zona riqualificata: lo stesso comune, la stessa Comunità Europea hanno sovvenzionato questa zona, dando soldi ad ogni singolo negozio…. e ora voi cosa fate? nel tentativo nobile di ristrutturare una zona importante della città ammazzate tante piccole attività commerciali!..” “…avete già fatto l’errore con la Fiumara, ammazzando via Cantore, via Buranello, tutti i piccoli commercianti, a favore della grande Fiumara… e cosa è successo? via Cantore e via Buranello ormai non sono più strade per passeggiare perché sono diventate una sorta di bronx!” …“Voi sapete quello che state facendo, ed è per questo motivo che io chiamo questa pratica “cavallo di Troia”, perché dietro il nobile intento di dare lavoro e posto a nuovi artigiani, di cui non si sanno ancora i nomi, si vuole creare in realtà un nuovo grande centro commerciale!” LAURO (P.D.L.)

..Intanto l’ennesima variante: è comprensibile che qualunque piano abbia delle varianti di tanto in tanto, un’eccezione conferma una regola, ma un’eccezione continua significa che la regola non c’è più. Allora, proprio pensando ai commenti che la Sindaco ha reso nei giorni scorsi sul fatto della necessità di maggiori regole nella pianficazione del territorio, serve anche che quando le regole ci sono non siano oggetto di continue richieste di varianti perché allora il disegno che ne scaturisce evidentemente non è più un disegno come dovrebbe scaturire da un piano ma il collage di tante iniziative diverse. Spesso, peraltro, iniziative dei privati: noi siamo evidentemente favorevoli all’iniziativa privata ma quando i privati sono sempre gli stessi e altri privati vengono sempre scoraggiati..” “Altra questione di carattere generale sulla pianificazione è il tema del costruire sul costruito: cosa si può pensare quando una variante come questa prevede che si passi a costruire 50 mila metri quadrati su un costruito di 15 mila? Cioè quando da costruire è un fattore 3 rispetto al costruito? Non stiamo più costruendo sul costruito, la linea verde la stiamo barattando con qualche milione di oneri di urbanizzazione, peraltro in gran parte asserviti ad opere accessorie a quella stessa che è oggetto della proposta di variazione in esame. C’è quindi uno sconfessare del principio del costruire sul costruito, e al tempo stesso c’è surrettiziamente, nascosto ma neanche tanto, un cambiamento di destinazione d’uso perché è pur vero quello che dice l’assessore Vassallo, ossia che il 70% rimane area produttiva, sì ma il 70% di una superficie che viene moltiplicata per tre! Il 30% che invece va al commerciale corrisponde esattamente a 15 mila metri quadrati che sono l’esistente. Allora questa è in realtà una modifica di destinazione d’uso dall’industria al commerciale.” MUSSO (L’ALTRA GENOVA)

“..Le esperienze che abbiamo avuto nella Commissione Consiliare in loco ci ha mostrato chiaramente come vi siano dei problemi che come minimo la Giunta ha sopravvalutato: la viabilità, l’aumento incredibile di volumetria su cui si è espresso molto chiaramente il collega Musso. Se questo significa costruire sul costruito, veramente siamo rovinati, avremo un mare di cemento che colerà ovunque! BERNABÒ BREA (GRUPPO MISTO)

Bricoman Genova Ponte Carrega 1

Esito della votazione della proposta n. 42/2011: approvata con n. 25 voti
favorevoli, n. 18 voti contrari (G. Misto; P.D.L.; L’ALTRA GENOVA; U.D.C.;
L.N.L.).