Ospitiamo con molto piacere sul nostro sito l’intervento di Luca Riggio sui risseu della Val Bisagno

(a cura del Laboratorio SAN LUCA)

Mi presento: mi chiamo Luca Riggio, e da dieci anni mi occupo di acciottolati liguri (di rissêu, per dirla alla ligure) realizzandoli, restaurandoli e documentandoli. Essendo valbisagnino sono felice di condividere brevemente qui le mie ricerche, per cultura ma anche per dare lo spunto di una bella gita.
Usciamo dal centro città e risaliamo il torrente: 1) sotto la fermata Brignole della metro è stato scoperto il cinquecentesco sagrato di Santa Maria degli Incrociati, tra i più antichi della città, e proprio lì ne trovate una porzione e qualche foto; 2) a sinistra, in via s.Bartolomeo degli Armeni, c’è Villa Pallavicino delle Peschiere, con molti splendidi acciottolati ben conservati nel giardino, ma occorre chiedere il permesso all’amministrazione; 3) a destra in alto c’è la Madonna del Monte, datato 1904, con bel tappeto quadrato con stemmi, restaurato da Armando Porta; 4) risalendo il fiume, sopra il cimitero spicca la Chiesa di S.Bartolomeo di Staglieno, sagrato ricco con interessanti e insolite tessiture bianche e nere, ben restaurato di recente; 5) dall’altro lato, dominante su Ponte Carrega, abbiamo il magico sagrato della Chiesa di S.Michele Arcangelo, con i grigi e i bianchi incerti tipici degli acciottolati più antichi e rustici –i ciottoli sono piuttosto grossi e a km.0: i disegni, archetipici, asimmetrici e imprevedibili, tendono a confondersi con lo sfondo grigio; 6) poco più avanti, sul lato sinistro, c’è la Chiesa vecchia di S.Gottardo, un sagrato grande e accurato ma quasi completamente distrutto; 7) in ottime condizioni invece il sagrato della Chiesa dell’Assunta di Molassana, in via S.Felice, con la caratteristica M mariana coronata in un fine riquadro bianco e nero in mezzo al piazzale di bianchi e grigi ; 8) più avanti, sempre sulla sinistra per noi che risaliamo, imbocchiamo la strada per Creto – dopo qualche tornante troviamo la meravigliosa Chiesa di S.Siro di Struppa, con un grande sagrato nuovo indegno di lei, da menzionare in negativo per la poca cura del progetto e della posa e per i ciottoli impropri – istruttivo il confronto con i pochi metri quadri antichi davanti all’adiacente Oratorio; 9) seguiamo ancora questa strada e troviamo S.Giovanni Battista di Aggio, sagrato lungo e stretto a “frecce” bianche e nere, datato 1894, con un bel panorama; 10) tornati a valle proseguiamo di poche centinaia di metri e imbocchiamo via Trossarelli: la prima Chiesa, quella di S.Cosimo, è una delle tante che hanno perso il proprio rissêu (come anche Fontanegli e S.Eusebio), ma per fortuna dopo troviamo S.Martino di Struppa, 1887, e nella penombra degli alberi possiamo ammirare un grande e insolito sagrato bianco e nero – davanti all’ingresso un fiore “optical” a dodici petali e quattro spirali, di casa nel Levante ligure ma qui strane; 11) proseguiamo nella risalita del Bisagno, usciamo dalla città, prendiamo la SS 45 e svoltiamo a sinistra sul ponte direzione Davagna. Dopo qualche km troviamo la chiesa di S.Andrea di Càlvari, con acciottolato non molto grande, grigio, a ciottoli piuttosto grandi ma con posa estremamente accurata, tessitura originale e ottimo stato di conservazione; 12) il penultimo di questo giro si trova a Terrusso, sull’altra sponda del Bisagno, bivio sulla SS 45 a destra salendo, ed è un grande regalo per chi ama la cultura popolare: più rustico di quello di Calvari, con ciottoli più grandi e con tanti disegni evidentemente improvvisati e un po’ misteriosi, effetto accentuato dal fatto che la differenza tra bianchi e grigi, già in partenza non netta, si è ridotta col tempo; 13) purtroppo chiudiamo il giro con una nota dolente: il grande sagrato di S.Alberto di Bargagli è stato per metà asfaltato, e per metà è in stato di abbandono: incredibile il degrado a cui ho assistito nel giro di pochi anni, tra poco sarà del tutto illeggibile.

Luca Riggio
classe 1963, ha trovato nell’acciottolato il punto di equilibrio tra uomo e natura, di incontro tra spirito e materia, esempio di progresso umanistico e sostenibile (approfondimenti sul sito www.laboratoriosanluca.it), riproduzione riservata.

San Bartolomeo di Staglieno

San Bartolomeo di Staglieno – (Nota 1)

San Michele Arcangelo di Montesignano

San Michele Arcangelo di Montesignano

San Martino di Struppa

San Martino di Struppa

San Giovanni Battista di Terrusso

San Giovanni Battista di Terrusso

Sant'Alberto di Bargagli

Sant’Alberto di Bargagli

 

Nota (1) : Il sagrato della Chiesa di San Michele di Montesignano è stato menzionato nella Poesia di Camillo Sbarbaro, “Tramonto a Ponte Carrega”, nella raccolta Truccioli.