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Ascanio Celestini, Porto Antico di Genova, condivide il nostro volantinaggio.

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QUALE FACCIA VUOI CHE ABBIA LA TUA COOP?

La coop Liguria, si è sempre dichiarata attenta allo sviluppo sostenibile e alla tutela per l’ambiente, ma  contrariamente a questi principi recentemente ha presentato un progetto di riconversione della aree ex-Officine Guglielmetti con un disegno architettonico molto impattante che non rispetta il tessuto urbano storico della Val Bisagno. Come ci ricorda Salvatore Settis, nel suo saggio (Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile) in Italia più che altrove parlare di ambiente significa parlare di paesaggio. “Non si parla di difendere solo le grandi opere d’arte, ma anche la stradina da niente, così umile, quella va difesa, il piccolo borgo, la cosa che non è famosa, ma che tutto messo insieme fa il patrimonio italiano”.

Pur avendo chiesto una effettiva revisione del progetto, nella seconda revisione sono state apportate limature di scarsa rilevanza. Le scelte architettoniche del progetto compromettono il paesaggio della Valbisagno ponendosi in netto contrasto con quanto resta del suo tessuto urbano storico, che indeboliscono forse irrimediabilmente. Sono previsti imponenti volumi davanti alla collina di Montesignano, alla storica Chiesa di S. Michele e allo storico Ponte Carrega. La copertura del nuovo edificio è dequalificata con grandi aree di parcheggio che saranno viste dal parco storico dei forti e dalla passeggiata dell’antico acquedotto. L’intervento è un grande fuori scala, un enorme “ufo” che cala dall’alto sul territorio della Valbisagno senza alcun rispetto per le sue caratteristiche naturali e per la sua storia secolare.

Dato che i dirigenti coop non hanno dato alternativa riproponendo il concetto di “mall” americano, abbiamo chiesto ad esperti urbanisti di presentare loro un progetto alternativo in grado di conservare le stesse destinazioni d’uso richieste dai proponenti, ma con un progetto di concezione più moderna, meno impattante e vicino alla cultura del tessuto urbano italiano.

La nostra proposta è solo un esempio di come sia possibile, se si vuole, conciliare lo sviluppo economico, qualità della vita e rafforzamento dei valori storico culturali di un territorio, senza per questo mortificarlo. Solo in questa direzione si può parlare di “smart city”.

Si ricorda che il diritto da parte di Coop a realizzare l’operazione non è acquisito, in quanto è necessaria una variante sia al PUC vigente, sia a quello adottato.

Per questo progetto volgiamo aprire un dibattito sul famoso “processo di concertazione”, concetto ormai consolidato nella legislazione urbanistica europea ed italiana, in Liguria incredibilmente non previsto neanche nella legge urbanistica regionale in fase di revisione. 

Dal momento che la Coop siamo anche noi (molti di noi sono soci coop), a tutti i soci ci rivolgiamo con un appello di sensibilizzazione. Secondo noi la dirigenza Coop, con la presentazione di un progetto così poco rispettoso del paesaggio e del tessuto storico urbano, ha dimostrato un triste scostamento dai principi etici fondativi della cooperativa, avvilendo la sua stessa ragione di esistere.  

Siamo certi che la maggioranza dei soci coop non vogliono che la loro cooperativa diventi responsabile e complice di una periferia per sempre con la nuova linea di prodotti “eco-mostri” a marchio coop.

Abbiamo iniziato una campagna di sensibilizzazione su queste tematiche, che volgiamo diffondere su vasta scala. Per il momento è pronto un volantino informativo che invitiamo a scaricare e a diffondere soprattutto fra i soci coop, che sono poco informati di queste iniziative, progetti poco condivisi e calati dall’alto dalla dirigenza coop senza una effettiva partecipazione della base sociale e dei cittadini.

Scarica e diffondi il volantino

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«Il paesaggio è il grande malato d’Italia. Basta affacciarsi alla finestra: vedremo villette a schiera dove ieri c’erano dune, spiagge e pinete, vedremo mansarde malamente appollaiate su tetti un giorno armoniosi, su terrazzi già ariosi e fioriti. Vedremo boschi, prati e campagne arretrare ogni giorno davanti all’invasione di mesti condominî, vedremo coste luminose e verdissime colline divorate da case incongrue e “palazzi” senz’anima, vedremo gru levarsi minacciose per ogni dove. Vedremo quello che fu il Bel Paese sommerso da inesorabili colate di cemento». – Salvatore Settis (Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile) per prenderne coscienza consigliamo la visione del video “Costituzione e tutela del paesaggio”, Lectio magistralis di Salvatore Settis al festival di economia ecologia di Piombino (7 giugno 2012)

guarda il video qui